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domenica 1 dicembre 2013

Traffic Department

Titolo: Traffic Department
Regia: Wojciech Smarzowski
Anno: 2013
Paese: Polonia
Festival: TFF 31°
Giudizio: 4/5

Sette agenti di polizia, oltre che essere colleghi, sono molto amici e condividono la passione per le partite, le auto sportive e gli affari. Il loro mondo chiuso sembra non generare alcun problema e non risentire di alcuna difficoltà fino al giorno in cui tutto cambia dopo che uno degli amici muore in circostanze poco chiare. Il sergente Ryszard Krolis si ritrova accusato di omicidio e, nel difendere il proprio onore, scopre la verità sui criminali che si nascondono tra gli alti vertici del governo.

Il film campione d'incassi in Polonia e ospite al Tff nella sezione Festa Mobile è proprio il film che non ti aspetti. Crudele, sboccato, violento, apparentemente senza regole, è un vero e proprio reality girato con il telefonino e con una videocamera nascosta oltre che le telecamere di videosorveglianza e ci fa assistere, con uno stile spesso simile a quello del mockumentary, ad immagini reali di vita di poliziotti quasi tutti corrotti.
Uno degli elementi di maggior spessore che si avverte durante la visione del film è quello di non riuscire a capacitarsi di come questi poliziotti per forza di cose non rispettano le regole e la giustizia, creando un vero microcosmo corrotto di reati e tradimenti in cui la donna, in questo film, di certo non fa una bella figura che sia moglie o prostituta, soprattutto quando sputa una grossa dose di sperma in mezzo alla strada.
Smarzowski durante i festini e le orgie dei capi di stato ci infila pure il Bunga Bunga e i ministri e consiglieri italiani, davvero niente male.
Tutto sa di sporco e di cattivo e ovviamente di corrotto, un ambiente che è lo specchio di una società marcia, in cui quasi tutti sono ladri o sfruttatori. Lo squallore dilaga, sotto forma di indisciplina, vizio e veri e propri crimini; intanto, in mezzo a quel fango, l’agente Ryszard Król diventa il protagonista di una gran brutta faccenda quando scopre di essere stato fottuto in piena regola dai pezzi grossi.
Il finale è una dura e triste realtà.
Intenso e provocatorio, per quasi tutte le sue due ore non da spazio al pubblico e diventa un quadro geografico di una Varsavia che non sembra quella reale che tutti conosciamo.
La Polonia occupa una della prime posizioni nella classifica mondiale dei paesi più corrotti: la superano solo nazioni come la Bielorussia o il Botswana o ad esempio l'Italia.