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domenica 21 novembre 2021

Bullets of justice


Titolo: Bullets of justice
Regia: Valeri Milev
Anno: 2019
Paese: Bulgaria
Giudizio: 4/5

Durante la Terza Guerra Mondiale, il governo americano ha iniziato il progetto segreto "Army Bacon" per creare super-soldati incrociando uomini e maiali. 25 anni dopo, i "Grugni" occupano la cima della catena alimentare, allevando e mangiando esseri umani.
 
Era da tempo che aspettavo questo film. Qualcosa sul peso specifico dei maiali in sordina mi faceva ben sperare. E nulla di tutto ciò era legato alla presenza di Danny Trejo che ormai sembra uno di quegli outsider che vengono osannati per forza di cose.
Bullets of justice ha superato le mie aspettative. E' quanto di più sboccato e politicamente scorretto che mi sia capitato di vedere ultimamente nella mia famelica fruizione di film di qualsivoglia genere. Sembra Turbo Kid sotto anfetamine. Il film bulgaro di Milev ha tanto coraggio e in fondo una impressionante dose di ignoranza tale da metterci dentro proprio tutto senza fregarsene minimamente del mix finale. Il risultato è un abbondanza di sotto generi cinematografici, trash come non si vedeva da tempo, sesso e sparatorie, maiali che si cagano continuamente addosso, il protagonista e il suo harem dove ci finisce dentro pure la sorella con i baffi. E poi Milev ci prende tutti per i fondelli con una trama sconclusionata dove nel finale vorremmo vedere la scrofa gigante, madre di tutti i maiali, che caga letteralmente i figli soldato e si nutre di cadaveri umani ma invece ci tocca aspettare il sequel sperando che questo abbia incassato.

domenica 22 aprile 2018

Clothes


Titolo: Clothes
Regia: Vesselin Boydev
Anno: 2016
Paese: Bulgaria
Festival: Torino Underground Cinefest 5°edizione
Giudizio: 3/5

Dopo anni di silenzio, due fratelli si riuniscono in seguito alla morte del padre.

Provate a pensare come può essere doloroso il ritorno alle origini. Non dover solamente seppellire un padre con cui non si parla da tempo e tornare in una città che può essere sinonimo di sofferenza o di strani "fantasmi" del passato che tornano alla luce ma se pensiamo che in tutto questo bisogna anche affrontare un rapporto complesso con un fratello allora possono essere diversi i motivi di scontro, di difficoltà in cui in fondo emergono tutte le fragilità.
Minimale, senza fronzoli o inutili scelte stilistiche, lo stile di Boydev sembra quasi amatoriale per la ricerca e il bisogno di concentrare solo lo stretto necessario ai fini della narrazione con alcuni dialoghi che arrivano dritto al punto senza dover stare a perdersi in inutili giri di parole.