Titolo: Godzilla(2014)
Regia: Gareth Edwards
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
A Tokyo un segnale elettromagnetico
ignoto causa scosse sismiche su vasta scala, compromettendo il
funzionamento di una centrale nucleare. Nell'incidente Joe Brody
perde la moglie e non si darà pace fino a che non avrà scoperto le
ragioni del disastro, nascoste dalle versioni ufficiali. Quindici
anni dopo la sua ricerca porterà alla verità, alla più incredibile
e distruttiva delle verità.
Godzilla sta dalla parte degli umani,
come un Dio che ci protegge dai mostri che vogliono distruggere la
terra.
Lui non la vuole distruggere, la vuole
fare sua costruendoci un'alcova dove andare in letargo.
Come uno dei Grandi Antichi riposa sul
letto dell'oceano e si fa i fatti suoi, magari ogni tanto
succhiandosi fino al midollo una centrale nucleare per restare in
vita e sparare non si sà bene cosa dalla bocca (fuoco radioattivo).
Sembra di vedere a tratti
Pacific
Rim, film difficilissimo
reso fantastico grazie all'estro di Del Toro, è un compendio di
tutti i capitoli di Godzilla del passato, creando in un unico ibrido,
nascita, crescita, sviluppo (non suo ma delle altre due creature) e
poi uno scontro con altri esseri senza dimenticare l'amore per gli
umani (in una scena il protagonista sta per essere attaccato da una
delle due bestie, ma Godzilla arriva perfino a salvarlo...)
Alla fine non si sà se arrabbiarsi con
Edwards che si era fatto apprezzare per l'indie british del 2010, o
con la Legendary e la Warner che forse hanno diretto loro il film.
Per ora Godzilla è il peggior film del
2014.
Vediamo se si riesce a fare di peggio
con un budget di 160 milioni.
Credo di sì contando che ci sono Bay e
gli altri, che quest'anno daranno vita a tutti i loro scempi
cinematografici.
Chissà Ishiro Onda cosa ne pensa,
chissà perchè Godzilla, protettore degli equilibri mostruosi che si
nascondono sulla terra (dal momento che gli oceani sono sempre più
inquinati) non si ribella con noi scimmie meno evolute dei dinosauri,
e chissà ancora perchè Aaron Taylor-Johnson, il protagonista, con
la solita matassa famigliare e un padre pazzo, l'ottimo Cranston, che
ovviamente è il primo a sapere, riesce sempre a guardare tutti i
mostri negli occhi come se si fossero innamorati di lui.
Io so solo che Godzilla è stata nel
passato una metafora scomoda che avrebbe, come in questo film, dovuto
far riflettere su altre cause e non bombardare di effetti e c.g,
rincoglionendo lo spettatore fino alla fine dei suoi 120'.
Un merito però il film di Edwards
sembra averlo. Ci fa vedere la creatura col contagocce.