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sabato 28 gennaio 2017

Realitè

Titolo: Realitè
Regia: Quentin Dupieux
Anno: 2014
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Una bambina in una casa di campagna vede il padre squartare un cinghiale dalle cui interiora fuoriesce un videocassetta VHS. Intanto il conduttore di un programma culinario televisivo viene assalito da un eczema immaginario che lo spinge a grattarsi nel corso delle riprese. Uno dei cameramen del set, con velleità registiche, si reca da un produttore per proporgli il soggetto di un film. Otterrà un ok a patto che riesca a produrre un gemito di dolore mai sentito prima.

Lode a Mr Oizo. Al di là della sua musica, il dj ormai introdotto a pieno nella settima arte arriva al suo terzo lungo senza contare i cortometraggi precedenti.
Un comico, un piccolo e stralunato profeta della demenzialità, un autore bizzarro, non sempre geniale, solo a fasi alterne. Dupieux è tutto questo e molto altro, un artista eclettico che riesce a infarcire di riferimenti e buone intuizioni i suoi divertentissimi film e la sua originale galleria di personaggi folli e volgari.
Realitè manco a dirlo apposta e il film in cui il regista si prende più sul serio. Un viaggio onirico, una commistione tra realtà e fiction, in uno stato di coscienza in cui al regista non sembra interessare se le cose alla fine abbiano un senso oppure no, l'importante è ascoltarle o meglio metterle in scena.
Tre storie destinate a intrecciarsi e fondersi assieme per arrivare ad un finale ancora più suggestivo dove la fantasia e l'inquietudine del dj/regista non sembrano trovare il connubio perfetto regalando una parabola distorta della società. Una bomba a orologeria dove il frutto della semina non garantisce un raccolto efficace; alla fine rimaniamo inermi di fronte ad un viaggio immaginifico fatto di sovrapposizioni in cui protagonista è la matrioska mediatica degli eventi che deflagrano sui protagonisti in particolare l'aspirante regista Alain Chabat, perso nella ricerca del gemito perfetto per il suo horror di fantascienza.