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martedì 10 febbraio 2015

Dog Pound

Titolo: Dog Pound
Regia: Kim Chapiron
Anno: 2010
Paese: Francia
Giudizio: 2/5

Davis, 16 anni, traffico di stupefacenti. Angel, 15 anni, furto d'auto con scasso. Butch, 17 anni, aggressione a pubblico ufficiale. Una stessa sentenza : la prigione minorile di Enola Vale. Giunti nel centro di detenzione dovranno scegliere da che parte stare: vittime o carnefici?

Con una brevissima descrizione dei personaggi, Chapiron ci porta subito all’interno del canile ovvero una sorta di riformatorio canadese dove ognuno deve cercare di salvare la propria pellaccia ma alla fine dovrà vedersela con il male maggiore rappresentato dalle istituzioni e dalla direzione generale.
Un film senza infamia ne gloria, una film piacevole e nemmeno troppo violento, al contempo non si po’ parlare di un film riuscito perché sono troppe le ingenuità e gli stereotipi adottati e sfruttati al regista che aveva fatto molto meglio con l’inquietante SHEITAN tutto addossato sulle spalle del buon Cassel.
Sui prison-movie sono altri i titoli da ricordare e lasciano basiti le parole del regista quando spiega le ragioni per cui interessarsi di una tale vicenda e che per tentare di portare ancora più pathos e drammaticità, crea un finale d’effetto davvero triste e inflazionato.

"Dog Pound vuole lanciare un messaggio: rinchiudere i giovani in carcere non è la soluzione giusta. Questo film è uno specchio che porgo per mostrare quanto questo processo sia sbagliato. Mischiare quelli che possono ancora salvarsi con persone che hanno conosciuto una realtà spaventosa è una negazione della civiltà". Grazie Chapiron per averci illuminato con la tua saggezza…