Titolo: Loro1
Regia: Paolo Sorrentino
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 4/5
Faccendieri ambiziosi e imprenditori
rampanti, cortigiane - vergini per niente candide che si offrono al
drago, addestrate da molti anni di pubblicità sessiste e
trasmissioni strillate - politici corrotti, giullari, acrobate: è il
circo che sta intorno a Silvio Berlusconi, nella "rielaborazione
e reinterpretazione a fini artistici" messa in scena da Paolo
Sorrentino.
Da anni Sorrentino racconta il suo
visionario e particolarissimo circo mediatico.
Dopo Andreotti e un papa fuori
dall'ordinario tocca all'emblema della politica italiana
Loro però appunto dal titolo racconta
tutti gli attori che nel circo pur non essendo i veri protagonisti
servono per dare lustro e pubblicità al loro signore
Loro sono quelli che contano, dice
Morra, senza rendersi conto che pure lui, e da un bel po’, è uno
di loro. Loro sono quelli rispetto ai quali non ci si dà nemmeno il
disturbo di pronunciarne i nomi, almeno in questo primo pezzo, quasi
si fosse a rischio di contagio.
La maschera che entra in scena di
Servillo dopo quasi un'ora è quella di un cartone animato.
Perfetta, iconica, plasmata come forse
la maschera più bella finora indossata dall'attore
Loro1 potrebbe anche essere riassunto
così: orge e cocaina
Il problema grosso con cui Sorrentino
ormai non sembra avere nemmeno più la necessità di confrontarsi è
quello dell'intreccio e della soluzione (una critica aperta anche ad
un altro grande regista come Malick) che in questo capitolo come nel
successivo diventa l'arma a doppio taglio.
Una galleria di immagini davvero molto
belle, con un cast tutto sommato convincente (a parte Servillo tutti
gli altri sono comparse) senza contare le musiche e la fotografia che
riesce a mettere e dare risalto a qualsiasi particolare inquadrato
nella scena
Un film per immagini, visivo come
spesso viene vista la settima arte, ma che a mio avviso poteva
cercare senza poi sbilanciarsi molto di dare anche un'altra visione
di questo grande personaggio mediatico che ha saputo trasformare un
paese a sua immagine e somiglianza
Era giusto che Re Mida alla fine
diventasse una delle scelte con cui il nostro buon Sorrentino non
poteva non confrontarsi