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domenica 30 aprile 2017

Trash Fire

Titolo: Trash Fire
Regia: Richard Bates Jr.
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo una serie di circostanze impreviste Owen deve affrontare il suo passato. Lui e la sua ragazza Isabel, rimangono così impigliati in una terrificante rete di bugie, inganni e omicidi.

Trash Fire fa parte di quell'universo non propriamente horror, di film indipendenti fino al midollo e in grado di non raccontare quasi niente per tutto il film (ma facendolo molto bene).
Bates Jr. ci mostra tre scene davvero potenti (quella finale da grand guignol macabro e violento) e una fellatio che sembra dire "ora faccio qualcosa che non vuol dire nulla ma il pubblico sicuramente saprà trovare simbologie strane e riferimenti che non esistono".
Ora recensire Trash fire è difficile ancora più per il primo esordio del regista, il sanguinolento Excision che ho amato molto come una sorta di fratello minore di Neon Demon solo per alcuni elementi.
Qui la trama come nel precedente film, raggiunge culmini di follia. Le psicosi, le patologie, le sindromi, i rapporti di coppia, la monotonia soprattutto nei rapporti di coppia e la perdita della dignità sono i temi e i caratteri prevalenti.
Un film che non avanza mai, sempre sull'orlo dell'esplosione per farci catapultare sempre nei maltrattamenti psicologici e le frustrazioni di questa giovane coppia di casi sociali.
Il finale non risparmia nulla facendo un salto nel vuoto e mettendo tutta la cattiveria che Bates aveva cercato di risparmiare nei primi due atti. Un climax finale tra i più malati degli ultimi anni con alcuni rallenty e un uso del montaggio preciso e funzionale.
Questo regista è folle e malato. Bisogna tenerlo d'occhio e sperare che abbia sempre la libertà di fare ciò che vuole.
Trash Fire non vuole esagerare come nel precedente Excision ma fa un lavoro minimale e lento sui personaggi interessandosi a mostrare tutte quelle paure e quei non detti che nei rapporti di coppia a volte raggiungono livelli patologici assoluti.
La scena della crisi epilettica durante l'amplesso è epica.