Titolo: Trash Fire
Regia: Richard Bates Jr.
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Dopo una serie di circostanze
impreviste Owen deve affrontare il suo passato. Lui e la sua ragazza
Isabel, rimangono così impigliati in una terrificante rete di bugie,
inganni e omicidi.
Trash Fire fa parte di quell'universo
non propriamente horror, di film indipendenti fino al midollo e in
grado di non raccontare quasi niente per tutto il film (ma facendolo
molto bene).
Bates Jr. ci mostra tre scene davvero
potenti (quella finale da grand guignol macabro e violento) e una
fellatio che sembra dire "ora faccio qualcosa che non vuol dire
nulla ma il pubblico sicuramente saprà trovare simbologie strane e
riferimenti che non esistono".
Ora recensire Trash fire è difficile
ancora più per il primo esordio del regista, il sanguinolento
Excision
che ho amato molto come una sorta di fratello minore di Neon
Demon solo per alcuni
elementi.
Qui la trama come nel precedente film,
raggiunge culmini di follia. Le psicosi, le patologie, le sindromi, i
rapporti di coppia, la monotonia soprattutto nei rapporti di coppia e
la perdita della dignità sono i temi e i caratteri prevalenti.
Un film che non avanza mai, sempre
sull'orlo dell'esplosione per farci catapultare sempre nei
maltrattamenti psicologici e le frustrazioni di questa giovane coppia
di casi sociali.
Il finale non risparmia nulla facendo
un salto nel vuoto e mettendo tutta la cattiveria che Bates aveva
cercato di risparmiare nei primi due atti. Un climax finale tra i più
malati degli ultimi anni con alcuni rallenty e un uso del montaggio
preciso e funzionale.
Questo regista è folle e malato.
Bisogna tenerlo d'occhio e sperare che abbia sempre la libertà di
fare ciò che vuole.
Trash Fire non vuole esagerare come nel
precedente Excision
ma fa un lavoro minimale e lento sui personaggi interessandosi a
mostrare tutte quelle paure e quei non detti che nei rapporti di
coppia a volte raggiungono livelli patologici assoluti.
La scena della crisi epilettica durante
l'amplesso è epica.