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sabato 30 aprile 2011

Prowl

Titolo: Prowl
Regia: Patrik Syversen
Anno: 2010
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Amber sogna di fuggire dalla piccola città di provincia in cui vive, e convince un gruppo di suoi amici di accompagnarla a trovare un appartamento a Chicago. Quando il veicolo su cui viaggiano ha un guasto, lei ei suoi amici accettano volentieri un passaggio da un simpatico camionista, che li fa sistemare nella parte posteriore del suo camion a rimorchio.
Ma quando il conducente rifiuta successivamente di fermarsi, Amber scopre che il camion oltre a lei e i suoi amici trasporta centinaia di cartoni di sangue.

Prowl è certamente un horror con dei limiti ma indubbiamente interessante.
Oramai i film sui vampiri non si contano più...negli ultimi anni soprattutto si sono diffusi differenti sottocategorie che variavano dallo slasher puro alla teenager-comedy un po più melensa che è stato il vero polo commerciale redditizio per le major.
Tuttavia c'è chi rimane sul primo binario, quello slasher, e il film in questione è il classico esempio di film passato ancora una volta in sordina ma che non per questo goda di meno prestigio.

Syversen è un norvegese sbarcato negli Usa che si trova con un budget modesto a curare un film prettamente d'interni con un punto di vista particolare sulla new-generation dei vampiri, sui new-born e la loro formazione alla caccia.
Le prede sono il classico manipolo di ragazzi che si trova naturalmente in una situazione X come puro bestiame (non a caso la location è un mattatoio abbandonato) per creature fameliche.
Un po come il gatto con il topo i vampiri giocano con le loro prede anche se il regista è abbastanza sintetico nell'inscenare la carneficina senza perdere troppo tempo in futili dialoghi e pause che rompono l'atmosfera.
Sicuramente qualche pecca di sceneggiatura c'è e a tratti le attrici faticano a rimanere nella parte ma il risultato è garantito, loro assomigliano più a 30 GIORNI DI BUIO con un make-up non esagerato ma funzionale e una fotografia molto scura che aiuta l'atmosfera generale.
Rimane proprio la regia uno degli aspetti più interessanti senza ricorrere a fastidiose escamotage con la telecamera e senza ricorrere ad un montaggio frenetico.