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venerdì 26 aprile 2024

Ragazzo e l'airone


Titolo: Ragazzo e l'airone
Regia: Hayao Miyazaki
Anno: 2023
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

La guerra del Pacifico brucia Tokyo e il mondo di Mahito, un ragazzino traumatizzato dalla morte della madre, divorata dal fuoco dei bombardieri. Due anni dopo, elaborato il lutto, suo padre lascia la città per la campagna e per la cognata, da cui adesso aspetta un figlio. Mahito fatica ad accettare una nuova mamma e una nuova vita ma qualcosa lo distrae dal dolore. Un airone cenerino e ostinato lo tormenta e 'gli parla' conducendolo in un mondo fantastico e nascosto, dove scoprirà il mistero della vita e della sua famiglia. Tra antenati e parrocchetti, madri e matrigne, il ragazzo troverà le risposte che cerca e il futuro che merita.
Il ragazzo e l'airone è un bellissimo testamento di un autore che credo abbia regalato più di quanto potesse al suo pubblico creando un vero e proprio mondo magico.

Opere su cui si potrebbe rimaner a parlare per ore, significati e sfumature di ogni tipo. Temi sociali, globali, politici, ambientali e quant'altro. Una fiaba sempre più matura e coesa, alta e complessa, stratificata e solo in parte auto citazionista. Un film adulto e complesso dove i piani reali e surreali si alzano toccando sfere infinite, cosmiche e astrali, dove vediamo il grande costruttore ma anche una sorta di Caronte, morti che cercano una deriva, pappagalli cannibali e uomini e donne reali o mischiati con i poteri magici del folklore nipponico. E' molto minimale e minuziosa quest'opera, ancora più complessa da stratificare, passando da un estremo all'altro tra le intercapedini nascoste di varie dimensioni che risucchieranno Mahito in questo viaggio dell'eroe alla ricerca e la riscoperta di se stesso.

sabato 17 febbraio 2024

First Slam Dunk


Titolo: First Slam Dunk
Regia: Takehiko Inoue, Yasuyuki Ebara
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Ryota Miyagi è in seconda liceo, alto 1,68 cm e naturalmente play della Shohoku. Veloce con i piedi, ambidestro con le mani, passatore sublime tra un no look, un laser pass e un alley-oop distribuiti come cioccolatini per i compagni. Poi ci sono gli altri: Takenori Akagi, C, capitano e roccia su cui è costruita la tenuta della squadra; Hisashi Mitsui, SG, stella delle medie che si era persa nel cambio di scuola e di vita; Kaede Rukawa, SF, il predestinato che sa di esserlo e non lo nasconde; Hanamichi Sakuragi, PF, l'anima del quintetto che tra una smargiassata e un rimbalzo sposta sempre in avanti il cuore del gruppo. Questa è la squadra di basket del liceo Shohoku, questa è la storia, soprattutto, di Ryota, nativo di Okinawa, che dopo la morte del fratello maggiore Sota in un indicente in mare, decide di dedicarsi al basket cercando di soffocare il dolore della perdita e l'impotenza di continuare a vivere.
 
Da piccolo ero un grande fan del manga di Slam Dunk. Pur non amando il tema dello sport nei fumetti ero riuscito a farmi contagiare da una storia molto interessante ed alcuni personaggi memorabili che ancora ad oggi rimangono ben saldi nei ricordi. Purtroppo a causa di una distribuzione pessima da noi, non sono riuscito a vederlo al cinema dal momento che è durato pochissimi giorni in pochissime sale. A tutti gli effetti nella sua lunga durata parla di quella famosa partita di semifinale contro la squadra ritenuta da tutti imbattibile, dove infatti ci sarà un climax pazzesco contando che lo Shohoku perderà la successiva finale perchè i giocatori sono troppo stanchi senza essere riusciti a recuperare le forze dopo lo scontro diretto con gli acerrimi rivali.
Il film inframezza la partita con tanti flash back in particolare con l'arrivo di Miyagi presso la scuola e il suo rapporto con il fratello maggiore e la madre. Con uno stile d'animazione che rasenta la perfezione, First Slam Dunk appassiona, commuove, ha una grande carica e ritmo e riesce a non essere mai banale parlando di temi sociali oltre lo sport e diventando a tutti gli effetti uno dei film d'animazione più belli dell'anno.

Suzume


Titolo: Suzume
Regia: Makoto Shinkai
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

La diciassettenne Suzume scopre una porta misteriosa tra le montagne e presto altre porte iniziano a comparire in tutto il Giappone. Quando le porte si aprono, scatenano disastri e distruzione e spetta a Suzume richiuderle.
 
Suzume è uno dei migliori film d'animazione dell'anno. Come sempre i giapponesi sbagliano poco e quando si tratta di virare verso piani onirici sono sempre in prima classe contando chi ci ha lasciato e quali nuovi protagonisti stanno prendendo la scena. Oltre ad essere un monumento alla creatività, la fantasia, l'esplorazione di piani paralleli, il film adulto come spesso capita per l'animazione orientale, spinge verso riflessioni di natura temporale come l’inesorabile scorrere del tempo, della vita quotidiana della protagonista che anche qui seguendo uno stereotipo funzionale finisce per avere la vita sconvolta seguendo il classico individuo bizzarro da cui tutti starebbero alla larga.
E'un film che parla di una società in cui le persone non sembrano più in grado di comunicare tra loro e devono arrivare eventi deflagranti per creare quello sconquassamento utile a ridare vita e passione a personaggi derivativi che non riescono più a sognare.
Suzume è un'esperienza immersiva che sembra discostarsi dalle solite storie d'amore del regista per concentrarsi solamente sulla sua protagonista e il suo coming of age.

lunedì 15 gennaio 2024

Blue Eye Samurai-Season 1


Titolo: Blue Eye Samurai-Season 1
Regia: AA, VV
Anno: 2023
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Ambientata nel Giappone del periodo Edo, la serie segue Mizu (doppiata da Maya Erskine nella versione originale), una maestra di spada di etnia mista che vive una vita sotto mentite spoglie mentre trama la vendetta.
 
Una volta una persona ignorante definì l'animazione come semplici cartoni animati.
Ora è mio preciso dovere soprendermi continuando a farmi affascinare dalla settima arte.
Questa serie è un mezzo capolavoro. Qualcosa che si innalza rispetto alle solite serie, qualcosa che parla di un'epoca feudale giapponese che già conosciamo ma con altri mezzi, linguaggi e forme visive. C'è una bellissima protagonista con una storia di dolore e emancipazione. C'è il fulcro della storia che ruota attorno ad uno dei canoni più semplici che è il revenge movie. C'è un villain antagonista davvero feroce e crudele che prende a pugni in faccia una ragazza e gira il Giappone in cerca di geishe da scoparsi con il suo assistente. C'è un patto di fiducia con una sorta di garzone senza mani che aiuterà la protagonista.
C'è tutto, brutalità, sangue, sentimenti, emozioni, caratterizzazione dei personaggi mai scontata ( la breve storia d'amore di Mizu è straziante). Uno dei motivi per cui la serie è piaciuta così tanto è ancora una volta il fatto che sia crudele, violento e a tutti gli effetti incessantemente cattivo, senza risparmiarsi e lesinare su nulla ma mostrando la cupidigia e la testardaggine di una società che sembra avere soltanto l'obbligo e il voler prevaricare sempre sull'altro. Quasi non esiste la redenzione ma soltanto un voler predominare sfruttando tutto ciò che si può cancellando il passato e insistendo sull'appagamento dei bisogni primari.

mercoledì 18 ottobre 2023

Castello invisibile


Titolo: Castello invisibile
Regia: Keiichi Hara, Takakazu Nagatomo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Una bambina entra in un portale per poi ritrovarsi in un castello su un'isola dove dovrà trovare una chiave nascosta

E' abbastanza complessa la trama e lo svolgimento di questo lungometraggio d'animazione nipponico. Ci troviamo come sempre di fronte ad un'opera matura, solida, in grado di soddisfare tutti i target anche se quelli forse destinati a fruirne meno sono proprio i giovani. Perchè è un film che parla della complessità dei ragazzi in maniera molto adulta è per questo diventa ermetico, ambizioso e forse ostico per gli stessi adolescenti da poter essere compreso a pieno.
E' una favola nera ritrasformata con tanti archetipi di genere e strumenti appartenenti proprio alle fiabe, mischiati e riplasmati per creare un ibrido tra realtà e fantasia, tra due mondi dove nessuno è esente da difetti. Dove si può cercare di scappare da un lupo famelico, il deus ex machina, nella dimensione fantastica, ma non si riesce a scappare da uno stupro da parte dello stesso genitore nella vita reale. Specchi, dimensioni, una ragazzina con la maschera da lupo che solo nel finale scoprirà chi è veramente. Un film che parla di incanto e meraviglia ma anche di paure e angosce.
Affrontare i pericoli e le difficoltà però possono diventare meno complessi se superati assieme come gruppo, mettendo insieme un manipolo di ragazzini così diversi per ceti sociali e caratterizzazioni. Il castello invisibile è un film molto bello, però con quella complessità che anzichè diventare un punto forte, non riesce ad andare fino in fondo lasciando diversi punti di domanda.

Baki-Season 1


Titolo: Baki-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

I più pericolosi criminali del pianeta, imbattuti guerrieri dalla forza sovrumana, decidono di scoprire il significato della sconfitta e raggiungono il Giappone per affrontare l’uomo più forte del mondo. Altri non è che Baki, un ragazzino di appena quattordici anni, cresciuto e allevato dal padre alla lotta.

Baki è senza dubbio per chi come me non fosse a conoscenza del manga, una serie di puro intrattenimento e divertissement dove conosciamo una galleria di personaggi impressionanti, dei veri e propri freak muscolosi, ognuno facente parte di una diversa arte marziale e dei veri e propri assassini, molti dei quali caratterizzati anche abbastanza bene dove spesso e volentieri a non essere il protagonista è proprio lo stesso Baki in mini trame dove i suoi nemici si affrontano spesso tra di loro. E’una di quelle serie che come per Record of Ragnarok-Season 1 non disdegna momenti e scene molto forti, una violenza senza eguali (qui spinta maggiormente) con un ritmo decisamente incalzante senza troppe dilungaggini legati come spesso accade nelle serie e negli anime giapponesi o gli Oav quando i personaggi si perdono in noiose riflessioni.
Baki è un’anime in cui tutti si menano di brutto, dove l’obbiettivo finale è la supremazia.
Ignoranza eroica e ordinaria potremmo dire in pieno stile nipponico.
Se non fosse che spesso nelle botte da orbi, nelle articolazioni che si spappolano, nei corpi che sembrano esplodere, negli arti mozzati e tutto il resto quello che sembra mancare è proprio il dolore come se non esistesse.

Baki-Season 2


Titolo: Baki-Season 2
Regia: AA, VV
Anno: 2018
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

Il cacciatore di taglie Biscuit Oliver, anche lui un detenuto, viene mandato a Tokyo per recuperare gli evasi ed evitare che provochino ancora più caos.

La seconda stagione è sicuramente meno appagante e appassionante rispetto alla prima mentre invece vedremo finalmente nella terza quello che più ci aggrada di queste serie ovvero il torneo. Purtroppo la mole e la caratterizzazione di Oliver non è sempre all’altezza, Baki sembra più alla scoperta del sesso conoscendo poi quei piaceri che lo distolgono solo parzialmente dalla sete di sangue nei confronti dei suoi nemici. Sicuramente Doyle è un personaggio che viene sviluppato bene, uno dei migliori nella sua crudeltà addirittura dopo aver perso tutto e aver avuto salva la vita da un suo nemico. Riesce a dare fuoco al dojo uccidendo e provocando diverse ustioni ai suoi nemici i quali per assurdo finiscono addirittura per perdonarlo. Come spesso capita gli anziani non sono da prendere alla leggera soprattutto il capo del dojo di judo Sonoda che come Shibukawa nella stagione successiva ricoprirà un ruolo importante.



Baki-Season 3


Titolo: Baki-Season 3
Regia: AA, VV
Anno: 2020
Paese: Giappone
Stagione: 3
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

Inizia la terza parte dell’anime che nel giro di pochissimo entra nel vivo. Il primo scontro del torneo che viene mostrato è quello dell’uomo più forte del mondo, nonché padre di Baki. Un po’ a sorpresa e senza dare troppe spiegazioni Baki dopo il suo primo incontro guarisce dal veleno. Nel frattempo questa sanguinaria competizione si trasforma in uno scontro di fazioni fra lottatori della Cina e sfidanti di altri paesi. Inutile dire a favore di chi sia il risultato finale di questi scontri cruenti. Al termine del torneo nonostante alcune avversità e nuovi sfidanti, Baki ha un solo obbiettivo: scontrarsi e sconfiggere l’uomo più forte del mondo, suo padre

Nella terza stagione di Baki finalmente c'è una delle cose più fighe in assoluto quando si parla di combattimenti e arti marziali. Il tanto agognato torneo. Per cui a scontri diretti vediamo mazzate da orbi, alcuni piccoli colpi di scena, ma per fortuna un ritmo più dinamico rispetto chessò a RECORD OF RAGNAROK dove dopo ogni colpo c'è almeno un monologo del protagonista e del pubblico.
Baki deve combattere per salvarsi dall'avvelenamento della stagione precedente dove infatti guarisce dopo il primo combattimento grazie all‘intervento paterno.
Lo stesso diventa l'obbiettivo del figlio da sconfiggere in un incontro interessante ma reso in parte indigesto da dei dialoghi davvero imbarazzanti. Purtroppo essendo un torneo non si può fare affidamento su una trama che non è mai incalzante ma rasenta un appiattimento globale dove succede tutto quello che uno si aspetta in termini di macro obbiettivi. Baki stupisce solo per la crudezza della violenza che mostra senza avere altri appigli a cui aggrapparsi tolto forse il fatto della scoperta della sessualità con la propria ragazza nella precedente stagione. Per tutto il resto chiunque, simpatico o no, diventa una caricatura stereotipata e forse questo è il difetto principale dove almeno si poteva caratterizzare meglio qualcuno o dargli un senso della vita più ampio e interessante

domenica 3 settembre 2023

Resident Evil-Death Island


Titolo: Resident Evil-Death Island
Regia: Eiichirō Hasumi
Anno: 2023
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Jill Valentine è alle prese con un'epidemia di zombie e un nuovo virus T, mentre Leon Kennedy è sulle tracce di uno scienziato della Darpa rapito e Claire Redfield indaga su un mostruoso pesce che sta uccidendo le balene nella baia.
 
Era difficile fare peggio dopo gli ultimi tremendi risultati parlando soltanto dei lavori d'animazione della saga. VENDETTA, DAMNATION dove forse l'unico a salvarsi era DEGENERATION.
Ora questo è il sequel dell'ultimo, mette insieme tutti i personaggi e li spedisce in un'isola alla Alcatraz dove un vecchio collega ormai impazzito vuole spedire il virus (che ormai si diffonde nell'aria o grazie alle punture di insetti e nanotecnologie) e sterminare il mondo facendosi pagare dai paesi cifre milionarie per avere l'antidoto. Abbiamo pochi mostri, la solita trasformazione finale del nemico che si inietta qualcosa che lo rende abnorme e molta caratterizzazione dei personaggi lasciata ai posteri in un'insieme generale accettabile ma con un ritmo che fatica in più parti ad ingranare.

martedì 6 giugno 2023

Chainsaw Man-Season 1


Titolo: Chainsaw Man-Season 1
Regia: Ryū Nakayama
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 12
Giudizio: 4/5

Chainsaw Man narra della vita di Denji, un giovane disperato che cerca in tutti i modi di sopravvivere cacciando demoni. È un ragazzo solo e disagiato che si porta appresso Pochita, un piccolo demone-motosega con il quale ha stretto un forte legame. La vita di Denji cambia quando la yakuza lo trae in inganno e lo sacrifica ad un demone, in quel momento Pochita prende il posto del suo cuore e lo fa resuscitare donandogli i poteri del diavolo Motosega.
 
Era ora finalmente di vedersi una serie come si deve piena zeppa di violenza a profusione, splatter, torture, combattimenti di ogni tipo, inseguimenti, scene ironiche e trash, demenzialità, weird, orrore puro, atmosfere da incubo e molto altro ancora.
Con una storia che ricalca molto il folklore e la mitologia nipponica, gli episodi di Nakayama instillano ritmo ed energia dando una narrazione sempre fluida e mai così macchinosa o complessa come altri anime hanno fatto. Stupisce per la sua resa, per il perfetto bilanciamento dei suoi personaggi sempre a tratti molto folli. Per il disegno governativo nascosto dietro le azioni della nostra squadra caccia demoni e poi dei nemici che oltre ai combattimenti sanno creare delle trame angoscianti e bizzarre come nell'episodio dell'hotel.
I personaggi poi come spesso capita in prodotti come questo a differenza di alcuni soliti noti occidentali sono per lo più dei reietti, persone con alle spalle un mucchio di traumi, comportamenti al limite del disturbo mentale, qui come Denji costretto per la povertà a vendersi parti del corpo per poter sopravvivere. Sempre più spesso costretti a comportamenti sadici e poco dignitosi.

Deer King-Re dei cervi


Titolo: Deer King-Re dei cervi
Regia: Masashi Ando,Masayuki Miyaji
Anno: 2021
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Van e i suoi uomini lottano contro l'impero Zol e vengono sconfitti, mentre si diffonde una pestilenza diffusa dai Lupi Neri, che sembra colpire solo gli zoliani e lasciare illese le popolazioni indigene. In prigione Van salva una bambina, Yuna, dalle fauci di un lupo nero che però lo azzanna. Anziché contrarre la malattia, Van acquisisce dei poteri speciali e fugge insieme alla bambina, che adotta come una figlia. Gli imperiali si mettono sulle loro tracce, così come Hossal, sacro cerusico in cerca di un antidoto contro la pestilenza.
 
Deer King della coppia nata sotto l'influenza dello studio Ghibli è un lungometraggio d'animazione complesso con parecchie sotto trame, svariati personaggi che sembrano fare a braccio di ferro per chi debba essere il protagonista e tanti influssi e derive simboliche biomediche, spirituali e religiose.
Il tutto sempre senza avere quella trasparenza o chiarezza solita di altri cugini nel trattare determinate tematiche. Un film che nutre di grosse suggestioni di una parte tipica di quel folklore che narra insolite leggende ma la fluidità del racconto e della narrazione paga un prezzo alto a volte infarcendo di troppe spiegazioni a volte non dicendo nulla e lasciando degli irrisolti in una trama molto più complessa del dovuto. L'infezione fuori controllo da cui tutto sembra nascere lascia poi delle derive e delle divisioni su chi vorrebbe semplicemente accettarla e chi sembra fare di tutto per combatterla alla stregua dei Vax e No Vax che negli ultimi anni abbiamo conosciuto molto bene.

One Piece-Red


Titolo: One Piece-Red
Regia: Gorō Taniguchi
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 2/5

Uta, la cantante più amata del mondo, decide di svelare la sua vera identità durante un concerto. Il concerto inizia e il pubblico scopre che l'eccezionale potere della voce di Uta nasconde un pericolo che potrebbe cambiare il mondo.
 
Tra gli ultimi One Piece-Stampede (il migliore) e One Piece Gold, questo ultimo sembra essere in assoluto il meno ispirato nonostante qualche elemento positivo ma con una storia già di per sè tediosa e noiosa.
Purtroppo manca un vero antagonista, manca una galleria di personaggi che possano condire la vicenda alimentando linee e trame narrative aggiungendo spessore e carattere.
Red purtroppo si concentra troppo su un personaggio minore ed è esageratamente cantato con un mix da musical che anzichè avvalorare la causa la rende pesante e mai suggestiva.
Un'occasione purtroppo mancata a tutti gli effetti dove la tecnica e il budget non mancavano di certo. Dove si è arrivati ad un livello messo a confronto con l'anime dove ci sono tanti nuovi personaggi interessanti e dove già soltanto sfruttando l'1% della storia si poteva scrivere qualcosa di sontuoso e invece per qualche strano motivo si è affondati in questa storia fine a se stessa, boriosa e che di sè non dice e mostra nulla.

martedì 18 aprile 2023

Record of Ragnarok-Season 2


Titolo: Record of Ragnarok-Season 2
Regia: Masao Ōkubo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Al Concilio del Valhalla che si tiene ogni mille anni, gli dèi hanno votato all'unanimità per l'estinzione della razza umana. Le uniche a opporsi sono le Valchirie, la cui leader, Brunilde, ricorda loro che in casi del genere è concessa all'umanità un'ultima possibilità, rappresentata dal torneo del Ragnarok: tredici combattenti umani e tredici combattenti divini devono darsi battaglia fino alla morte in un'arena. La prima fazione a ottenere sette vittorie è considerata la vincitrice. Il destino dell'umanità è dunque in bilico tra l'estinzione e l'esistenza per altri mille anni. Comincia così una serie di combattimenti dove grandi uomini della storia affrontano gli dei per la salvezza dell'umanità

Due combattimenti in dieci episodi. Sembra poco e in parte lo è. Però qui abbiamo molto più back ground sulla storia di alcuni personaggi, sulla loro crescita, i disagi e gli abusi subiti.
Viene enfatizzato di più l'aspetto emozionale e psicologico dove però al contempo stesso non manca certo l'azione, vero motore ed elemento determinante della serie.
Sicuramente l'aspetto tamarro è inverosimile così come il taglio ironico e quella sensazione di guardare tutto con estrema arroganza, uno degli aspetti peculiari della serie che potrà dividere come al contempo rivelarsi una scelta coraggiosa quanto deleteria almeno per come vengono caratterizzati alcuni personaggi in seconda linea.
I quattro veri sfidanti invece convincono nelle loro diverse sfumature, nella loro complessità e al contempo fragilità e crudeltà nonchè spietatezza.
Ancora una volta l'esagerazione dell'intera operazione opta per far sì che gli Dei che partecipino a questo torneo appartenendo ai pantheon più disparati dalle mitologie cristiana, induista, greca e norrena. Nella lotta tra gli uomini e le divinità, queste ultime appaiono sempre in vantaggio grazie alla loro incredibile forza. Tuttavia, gli uomini possono avvalersi del preziosissimo aiuto delle 13 Valchirie, capitanate da Brunhilde, sorella maggiore dove nel corso degli scontri, ogni uomo è sceso in campo con al suo fianco una Valchiria. Il potere delle Valchirie, trasmutato attraverso il Völundr, in armi o particolari abilità, ha portato gli uomini a combattere allo stesso livello delle divinità stesse.

giovedì 2 marzo 2023

World apartment horror


Titolo: World apartment horror
Regia: Katsuhiro Otomo
Anno: 1991
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

A un pesce piccolo della Yakuza, il magnaccia Ita, viene affidato il compito di scacciare da un appartamento alcuni intrusi stranieri nel giro di una settimana. Ma la dimora è infestata da spiriti maligni.
 
Al suo primo live action, l'outsider nipponico padre di alcuni dei più importanti lungometraggi d'animazione della storia del cinema, si addentra in un condominio con un soggetto scritto dall'amico Satochi Kon, per analizzarlo in tutte le sue dicotomie.
Ita, infatti per continuare la sua ascesa nella yakuza deve cacciare i condomini e per farlo ricorre ad ogni tipo di strategia, manomettendo luce e gas, scopando con una prostituta con la porta aperta, girando con lo stereo al massimo volume, provando addirittura a dare fuoco a parti del palazzo.
Il concetto è ancora una volta una critica verso tutte quelle fasce medio basse che per vivere sono costrette a pagare salari altissimi e vivere in condizioni critiche (i cinesi sono addirittura quattro in una stanza). Il film a parte qualche incertezza e qualche momento in cui il ritmo latita o si ricorre a inseguire qualcosa di già visto, è un bel bilanciamento tra ironia e soprattutto nel finale un'atmosfera macabra quando subentra lo stregone e infine il tema del revenge movie.
Un j horror che però a differenza di Nakata e Shimizu non si prende così tanto sul serio, ricordando per certi aspetti una politica d'autore più simile a quella onirica e grottesca di Miike Takashi.

Lupin III vs Occhi di Gatto


Titolo: Lupin III vs Occhi di Gatto
Regia: Hiroyuki Seshita, Kôbun Shizuno, Keisuke Ide
Anno: 2023
Paese: Giappone
Giudizio: 2/5

Sheila, Kelly e Tati sono tre sorelle e gatte-ladre. Nell'intento di trafugare un dipinto in un museo, incontrano Lupin III che sta per rubarne un altro. Entrambi fanno parte della serie "La Ragazza e i Fiori" di Michael Heinz. Ma quando, tra una lotta e un'altra, scoprono di essere accomunati dallo stesso obiettivo, si accende una scintilla.
 
L'unione fa la forza. Alla fine è sempre così. Prima trovano il modo di metterli contro e poi quando si scopre che lo stesso informatore è il capo della setta segreta che vuole le pietre magiche, il trio delle cats e il trio di Arsenio collaborano per stanare l'organizzazione nemica ricicla i soldi grazie alle opere d'arte. Pochi colpi di scena, l'azione a volte è decisamente troppo irreale, per fortuna le slapstick a parte le interazioni tra i due ispettori (Toshio e Zenigata) non emerge molto (ed è un bene) ma nel complesso è una storia troppo già vista dove alla fine per assurdo manca proprio un vero protagonista dove sembrano tutti gregari di qualcosa aspettandosi almeno un confronto tra personaggi iconici, amatissimi e, soprattutto, potenzialmente complementari. Ci siamo invece trovati di fronte a un lungometraggio che spesso perde il filo, ulteriormente penalizzato da un character design assolutamente non all'altezza della situazione che si regge unicamente su alcune riuscite e roboanti scene d'azione

lunedì 20 febbraio 2023

Junji Ito Maniac


Titolo: Junji Ito Maniac
Regia: Shinobu Tagashira
Anno: 2023
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 12
Giudizio: 4/5

The Strange Hikizuri Siblings segue una coppia che studia i fantasmi e partecipa alle sedute spiritiche di una famiglia disfunzionale di sei fratelli.
The Story of the Mysterious Tunnel e Ice-Cream Bus sono incentrati su un laboratorio che indaga presenza fantasmagoriche radioattive e su un camioncino dei gelati che fa letteralmente squagliare di passione
Hanging Balloon è la cronaca dell’invasione di palloncini giganti assassini
Four x Four Walls e The Sandman’s Lair registrano i dispetti del diabolico Soichi nei confronti del fratello che cerca di studiare e la discesa nella follia di un uomo perseguitato dal suo alter ego di un’altra realtà
Intruder e Long Hair in the Attic sono ambientati in case dove Oshikiri sente misteriosi passi e Chiemi si trasforma in uno spirito di vendetta
Mold e Library Vision parlano di luoghi portatori di morte – la prima è divorata dalla muffa e la seconda è arredata con una libreria i cui libri ossessionano il proprietario.
Tomb Town segue Tsuyoshi e Kaoru raggiungere una cittadina dove le tombe sono erette nel punto esatto in cui si ritrovavano i morti al momento del decesso.
Layers of Terror e The Thing that Drifted Ashore narrano di Reimi, una donna fatta di strati di sé stessa come gli anelli di un albero e di una creatura marina con strani ospiti dentro di sé
Tomie indaga l’esistenza di una studentessa con un segreto spaventoso
Unendurable Labyrinth e The Bully sono incentrati su tre ragazze ospiti di un monastero buddista e di una ragazzina che bullizza un bimbo più piccolo
Alley e Headless Statue hanno per protagonisti un giovane che va a vivere accanto a un vicolo dove si è consumato un delitto e un artista che costruisce manichini senza testa
Whispering Woman e Soichi's Beloved Pet narrano di una donna incaricata di istruire una ragazzina su ogni singola azione e sul ritrovato Soichi alla prese con un adorabile gatto maledetto.

Per chi non conoscesse le opere di Ito, questa serie antologica potrebbe essere un primo valido approccio. Nonostante si sia detto peste e corna di questa ennesima serie targata Netflix, il risultato non è affatto male. Certo alterna cose molto buone con altre meno, ma rimane una carrellata generale sulla politica d'autore e sulle suggestioni che passano nella mente dell'outsider nipponico.
Abbiamo di tutto in quella che appare spesso con un'atmosfera grottesca, macabra e disturbante.
Maledizioni con tanto di evocazioni grazie a sedute spiritiche, spettri, fenomeni paranormali, vecchi personaggi che tornano come Tomie la femme fatale immortale e Soichi che a causa della sua carenza di ferro ama tenere in bocca dei chiodi e non ultimo Uzumaki. C'è tanto body horror, orrore cosmico, case infestate, j-horror, la muffa che corrode la casa, entità mostruose, teste a palloncino che terrorizzano e impiccano la gente, la famiglia di personaggi inquietanti, in tutto questo facendo un exursus che oscilla tra il grottesco, l'horror e il folclore giapponese.
Pur avendo una gestione diversa rispetto all'impatto della storia, alle vicende narrate, ad uno sbilanciamento di ritmo per quanto concerne la narrazione e la sensazione di un cliffhanger finale non proprio ben riuscito, la serie si dimostra più che valida. Una visione onirica, un incubo di qualcuno dei protagonisti, se non dell'autore stesso che propone spessissimo narrazioni in cui l'inquietudine sale col procedere delle vicende e dove violenza e orrore seguono spesso un'escalation folle e sanguinosa in grado di tenerci con gli occhi fissi sullo schermo fino all'ultimo secondo.

lunedì 2 gennaio 2023

Under the open sky


Titolo: Under the open sky
Regia: Miwa Nishikawa
Anno: 2020
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Mikami, ex esponente della Yakuza, che ha trascorso la maggior parte della vita in prigione, viene rilasciato. Inizia cosi a lottare per trovare un lavoro adeguato e per inserirsi nella societa. Ma il codice di condotta di Mikami, profondamente radicato nelle regole e nei codici ai quali apparteneva, non si adatta all'ordinato sistema di assistenza sociale del Giappone. Il mondo in cui viene catapultato e un mondo che non capisce. Essere compatito o disprezzato non fa parte del suo bagaglio culturale, inoltre non comprende la grammatica sociale degli aiuti statali, volti a trovargli lavori saltuari e mal pagati. La sua natura impulsiva e inflessibile e le sue radicate convinzioni rischiano di compromettere anche i rapporti con chi cerca di aiutarlo.

La yakuza non è più quella di una volta, ormai i tempi sono cambiati e la società sembra aver prevaricato sulla mafia lasciandogli solo più le briciole. Questa è la summa del film e del discorso che la sorella del capo yakuza fa a Mikami come a persuaderlo a continuare il suo percorso di redenzione evitando di ritornare sui suoi passi e gli errori commessi.
Il film di Nishikawa è intriso di una poetica e una proposta di contenuti davvero commovente.
Gestisce una tipica storia di redenzione dandogli connotazioni originali, sguardi e scontri culturali tra vecchia e nuova scuola, codici post contemporanei con cui Mikami dovrà a suo modo e con tutte le difficoltà del caso confrontarsi con la modernità e una burocrazia che sembra minare la sua presunta calma apparente. Un uomo poliedrico che come ogni uomo della terzà età non accetta la vecchiaia, volendo fuggire da essa, passando da un estremo all'altro, da un contesto violento ad uno in cui decide di prendersi cura di quegli stessi anziani che in parte lo spaventano.
Un film che procede dipanato su più livelli con tante complessità annesse e raccontate riuscendo a distribuire la narrazione in diverse forme e con attori in stato di grazia in grado di dare la possibilità a Kōji Yakusho di caratterizzare un personaggio ai massimi livelli.
E'un film sui sentimenti, sulla lotta continua contro noi stessi per domare quel demone che sembra risvegliarsi alla prima difficoltà e alla lotta di un uomo che non vuole accettare un conformismo di una società che non tollerà più gli outsider come lui.



domenica 20 novembre 2022

Estate di Kikujiro


Titolo: Estate di Kikujiro
Regia: Takeshi Kitano
Anno: 1999
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Orfano di padre, il piccolo Masao, otto anni, decide di andare a cercare la madre mai vista. La vicina di casa, preoccupata per lui, lo fa accompagnare da un amico, Kikujiro, che si rivela molto più irresponsabile: lo porta a giocare alle corse dilapidandone i risparmi.
 
L'estate di Kikujiro è un road movie, un film poetico e ammirevole per come un autore come Kitano, immenso come sempre, riesca a trovare armonia e dolcezza quando parla di yakuza come quando tratta drammi umani e sociali come questo poetico film o SONATINE, HANA BI e DOLLS.
In questo caso la solitudine che in altri casi riguardava gli adulti qui prende di mira un bambino alla fine della scuola, la vita monotona con la nonna e tutti i suoi appuntamenti che con l'arrivo dell'estate terminano lasciandolo a fare i conti con se stesso dal momento che tutti gli amici che hanno una famiglia vanno in vacanza, tutti tranne lui.
E' così gli viene affidato quasi per scherzo della sorte un boss yakuza ormai sulla via del tramonto, povero in canna, costretto a farsi dare ordini da una donna e messo in una condizione che non lo vede di certo la persona più indicata a prendersi cura di un bambino.
E' così si lavora sugli opposti con la tipica ironia che contraddistingue l'autore pure in momenti disarmanti come la scena con il pedofilo, le slapstick al campeggio con lo strano incontro di personaggi lunari usciti dal teatro kabuki (tra i momenti più alti del film) oppure le scommesse sui cavalli o le scene nell'albergo. Kitano non sceglie mai momenti mielosi o scene patetiche per trovare consensi ma punta sull'umiltà di mezzi toccati con grazia, su un rapporto complesso tra due anime opposte per visioni d'intenti e per come vengono esaminati i valori di ognuno.

martedì 1 novembre 2022

Giant god warrior appears in Tokyo


Titolo: Giant god warrior appears in Tokyo
Regia: Shinji Higuchi
Anno: 2012
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Sembra una giornata normale nella frenetica Tokyo, una giornata come tante altre: il traffico fluisce caoticamente lungo la rete stradale, la popolazione vaga per le vie armeggiando con tablet e cellulari, del tutto ignara del pericolo che incombe imminente sulle loro teste. Nell’indifferenza generale fra i monumentali grattacieli edochiani inizia a delinearsi la figura di un gigantesco meccanoide intenzionato, una volta sceso a terra, a cambiare per sempre il volto della metropoli.
 
Prodotto dallo studio Ghibli, questo corto di 10 minuti molto scifi e live action sembra portare ormai all'imminente catastrofe e fine del mondo da parte dei guerrieri invincibili, coloro che come per il tempo della creazione, in quella stessa settimana distruggeranno pianeti e poi chissà..
Con la voce narrante di una ragazza che racconta come sia stata una profezia annunciata dal fratello, dell'arrivo dei giganti, questo omaggio ai mostri kaiju non poteva che avere le sigle e le influenze del creatore di NEO GENESIS EVANGELION, GAMERA e gli stessi guerrieri di NAUSICAA NELLA VALLE DEL VENTO. Dimenticate qualsiasi tipo di redenzione, missione salvifica, qualche eroe che subentra a combattere la minaccia. Niente di tutto questo. Arrivano e purgano il genere umano con raggi potentissimi e nel giro di poco il mondo è ko.

domenica 9 ottobre 2022

Tekken-Bloodline- First season


Titolo: Tekken-Bloodline- First season
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Jin Kazama ha imparato le arti di autodifesa della famiglia, le arti marziali tradizionali in stile Kazama, da sua madre in tenera età. Anche così, era impotente quando un mostruoso male è apparso all’improvviso, distruggendo tutto ciò che gli era caro, cambiando la sua vita per sempre. Arrabbiato con se stesso per non essere stato in grado di fermarlo, Jin giurò vendetta e cercò il potere assoluto per esigerlo. La sua ricerca porterà alla battaglia finale su un palcoscenico globale: il torneo King of Iron Fist.
 
Se non altro e divertente e non sfigura con i tentativi dei film precedenti. La nuova mini serie Netflix forse è la cosa migliore se parliamo di Tekken, non esplora tanto i personaggi e le tante storie del videogioco ma si concentra sugli sforzi di Jin, sull'incidente scatenante che si prefigura fuori dalla porta di casa, del rapporto con un nonno autoritario e violento, alla rinascita e la crescita personale, alla redenzione, al tema della vendetta, e infine al torneo (anche se praticamente non viene palesato) e tanti altri elementi che rendono la visione di questi sei episodi veloce e dinamica come prodotti d'intrattenimento d'azione come dovrebbe essere. Funziona anche se ovviamente la trama è la più scontata possibile, alcuni personaggi vengono solo accennati e tutto è concentrato sul viaggio dell'eroe del protagonista.