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domenica 23 novembre 2025

Dog of God


Titolo: Dog of God
Regia: Lauris e Raitis Abele
Anno: 2025
Paese: Lettonia
Giudizio: 4/5

Il XVII secolo. Un villaggio livone svedese. Tra piogge torrenziali e cieli oscuri, i contadini si ubriacano insieme agli aristocratici che si abbandonano ai piaceri carnali. Nel frattempo, la casta religiosa – con una devozione ipocrita – li esorta a temperare i loro peccati. Quando una reliquia antica scompare, una donna viene accusata di stregoneria, spingendo un lupo mannaro autoproclamato – noto anche come Cane di Dio – a intervenire con un dono davvero singolare: “Le Palle del Diavolo”. La comunità viene subito sconvolta, la follia inizia a calare mentre l’edonismo prende il sopravvento, e il villaggio precipita in un miscuglio di sesso e violenza, dove il desiderio è lasciato libero e la moralità rapidamente dimenticata.
 
Dog of God in concorso al ToHorror è una deliziosa sorpresa lettone d'animazione con il rotoscopio.
Un film complesso politicamente scorretto ambientato nel medioevo. Parla di stregoneria, esseri soprannaturali come il Cane di Dio, streghe, rituali, orge, tutto in una comunità barbaramente composta di bifolchi dove l'ipocrisia appartiene a quasi tutti i membri eccetto poche eccezzioni
Neze la cameriera affascinante che dalle pozioni viene additata come capro espiatorio e vittima sacrificale dal villaggio per quanto sta accadendo; Buckholz il prete e la sua sessualità repressa e il sadico rapporto con il piccolo chirichetto irrequieto e zoppo di Klibis; per finire il barone Klodt che pensa solo a soddisfare i piaceri carnali della moglie
Dog of God si apre con scenari devastanti del cane di Dio in catene che strappa le palle a una creatura per poi farci piombare in questo villaggio dove tutto sembra purulento e senz'anima.
Un contesto storico fantastico che riesce a celebrare il potere duraturo del folklore locale, della rinascita ma anche della lotta contro l'oppressione e la resistenza. Nel finale abbiamo un altro omaggio a Suskind per un cartoon adulto che suggestiona ed attrae ripercorrendo periodi bui della storia, quando l'ignoranza è la carestia finivano per condizionare idee e convinzioni umane, inducendo le genti ad affidarsi a leggende ed eresie rese più credibili dalla superstizione diffusa e dilagante.

Flush


Titolo: Flush
Regia: Grégory Morin
Anno: 2025
Paese: Francia
Giudizio: 5/5

I problemi di Luc (dipendenza dalla coca, la frattura con l’ex moglie Val, la lontananza dalla figlia piccola) toccano il fondo la sera in cui rimane incastrato con la testa nel cesso alla turca di un locale di quart’ordine. Dovrà studiare strategie per liberarsi senza sgozzarsi, e pure fare i conti con il bordello che si scatena alle sue spalle, tra spacciatori furiosi, boss malavitosi con la fissa per i topi, litigi con Val, che guarda caso fa la barista nel locale…

Quando lessi la trama di questo film in concorso al ToHorror con tanto di regista in sala mi chiesi cosa potevano essersi inventati per far durare un film settanta minuti con un tipo con la testa incastrato in una turca. E aggiungo di un cesso di una discoteca con buchi nelle pareti, cazzi che vogliono essere massaggiati, sciaquoni con assorbenti e quant'altro possa finirti in bocca e poi un topo dell'antidroga che viene preso dannatamente sul serio, il piccolo ma stronzissimo Rabla (con una dipendenza da cocaina come il suo padrone)
Flush è un film imperdibile, una commedia tragicomica che spero abbia una distribuzione in futuro. Era da tempo che non ridevo così di gusto e tutto il film è sembrata una gag allungata ma allo stesso tempo mantiene un tono molto pulp (termine che detesto ma in questo caso sorge spontanea la sottolineatura) visto che nonostante le risate riesce ad essere anche molto violento

Kombucha


Titolo: Kombucha
Regia: Jake Myers
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un musicista prigioniero di un lavoro da ufficio frustrante deve vedersela con le proprie ambizioni artistiche fallimentari e con la mania (quasi religiosa) che i suoi colleghi hanno per il kombucha, bevanda fermentata che tutti consumano in grandi quantità per ottenere prestazioni professionali al top. Ma il suicidio inspiegabile di un’impiegata svela una mostruosità nascosta…

Anche lui in concorso al ToHorror Kombucha è stata una piacevole sorpresa. Un film semplice nella sua complessità, una comedy horror low budget che tratta politicamente scorretto, orrore cosmico, body horror, invasione di ultracorpi e per finire un'ironia tragicomica. Alla fine anche trattandosi di una divinità pagana si tratta poi di un essere lovecraftiano tenuto in una bolla di vetro e idolatrato dai membri dell'azienda. Kombucha rivela molto bene le sue carte, svelando e lasciando stupore e qualche piccolo colpo di scena. Imbastisce una critica feroce al potere dilagante dell'omologazione in questo caso attraverso una bevanda che ti smuove in tutti i sensi lo stomaco e lo fa senza mai prendersi sul serio, portando a casa un film intenso, intelligente e con un buon ritmo oltre che essere interpretato da un cast che si vede ci ha creduto fino in fondo.

sabato 22 novembre 2025

Jimmy and Stiggs


Titolo: Jimmy and Stiggs
Regia: Joe Begos
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Jimmy, filmmaker spiantato, chiama a raccolta il suo vecchio amico Stiggs per reclutarlo nella guerra che ha dichiarato agli alieni che l’avevano rapito e che ora sono tornati a braccarlo. Che sia la verità oppure una costruzione della mente psicotica di Jimmy… sarà una cazzo di carneficina
 
Nel panorama freakshow del ToHorror non poteva mancare uno dei miei registi preferiti dell'attuale panorama horror, il cazzutissimo Joe Begos. Apro e chiudo parentesi sul velo pietoso di Eli Roth che presenta il film dopo che sappiamo tutti essere dalla parte di Israele e questo il direttore del festival ha voluto precisarlo. A parte la parentesi dei due divertentissimi fake trailer Piano Killer e Don’t Go in That House, Bitch! Il film inizia con un Pov per poi alzare l'asticella mostrarci uno sballone che si è appena perso una scopata epica con la sua ex dalle tettone rifatte e tra alcool, canne e cocaina inizia a vedere gli alieni e colpirli con qualsiasi cosa trovi in casa. E' un viaggio nel delirio tutto in chiave fuck per qualsiasi cosa. Come sempre lo stile di Begos è inconfondibile per un film ignorante come quasi tutti i suoi lavori ma così maledettamente intensi e pervasi di un'atmosfera colorata con queste luci al neon che come sempre diventano protagoniste nei suoi film sparaflashando ogni cosa, ogni dettaglio nella stessa casa del regista che diventa la bara di un ambiente acidissimo e pieno di tutto ciò che potrebbe essere definito proibito e proibitivo.
Nel terzo atto poi il film decolla ancora finendo nell'universo complottista fatto di esperimenti alieni, tute spaziali e gore e splatter a manetta finendo nel vero senso della parola per tagliarsi pezzo per pezzo

Deathstalker (2025)


Titolo: Deathstalker (2025)
Regia: Steven Kostanski
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un barbaro si ritrova vittima di una maledizione legata a un talismano magico, che lo trascina in conflitto con un malvagio stregone e un clan di mostruosi assassini.
 
Deathstalker non ha l'ambizione da grimdark fantasy di prendersi sul serio. E' un b movie che punta decisamente all'intrattenimento, all'azione, alle nudità, ad effetti speciali grossolani e goderecci perchè ricordano ancora la voglia di lattice e infine infila dei personaggi caotici dove la testa volante che ride e gracchia ci accompagnerà fino ai titoli di coda.
Visto e adorato al ToHorror in una stanza gremita di fan e nerd e cultisti del cinema di genere, il film di Kostanski che si è voluto regalare questa sorta di omaggio alla trilogia degli anni '80 è un aprezzato remake ad una saga di ignoranza eroica che ha saputo mettersi nella royal fame di quel periodo in cui i fantasy ci credevano pur non avendo i soldi e gli effetti speciali.
Kostanski per me è una di quelle semi divinità dell'horror che già soltanto per quel capolavoro che è stato VOID merita un suo vero e proprio culto. E' uno che si diverte ma allo stesso tempo dimostra di saperci fare con prodotti e idee coraggiose che non strizzano mai l'occhio al mercato o al fan service ma come un buon mestierante persegue la sua politica d'autore facendo in pratica il cazzo che gli pare

Touched by eternity


Titolo: Touched by eternity
Regia: Marcis Lacis
Anno: 2024
Paese: Lettonia
Giudizio: 3/5

Fatso, autoproclamato esperto di cripto valute, è un brontolone di mezza età che spreca le sue giornate con videogiochi e cospirazioni online. Ossessionato dal concetto di vita eterna fin dall'infanzia, Fatso sperimenta varie teorie ciarlatane nella speranza di diventare immortale, nonostante conduca una vita miserabile e solitaria. Un giorno, alla porta della sua roulotte sperduta nel bosco, appaiono Egons e Carlos portando la lieta novella: Fatso è stato prescelto per diventare vampiro, quindi immortale.
 
Al ToHorror ci si chiede se i film sui vampiri sono ancora in grado di dire qualcosa? Chiedetelo ai lettoni.
Il film di Lacis è un film minimale, esistenzialista come sanno essere i signori della notte e ci porta a rave all'interno di fattorie sperdute nelle campagne remote e a insoliti dialoghi all'interno di una roulotte. Praticamente per tutto il tempo ci si chiede se Fatso vuole o non vuole accettare l'idea di poter diventare un vampiro. Vista l'opportunità golosa, il clan sembra non voler e poter accettare un rifiuto. Touched by eternity è un film strano e anomalo, assolutamente inclassificabile che seppur gode di un inizio promettente sembra prendere una piega derivativa rimanendo un esercizio di stile ma senza mai convincere

Jimmy Jaguar


Titolo: Jimmy Jaguar
Regia: Benedek Fliegauf
Anno: 2025
Paese: Ungheria
Giudizio: 2/5

Il film si apre con le riprese dell'interrogatorio di un giovane meccanico, Robert Kiss, noto come Seed. È stato arrestato insieme a un eccentrico poeta locale, Marci Balfi. I due uomini, che non si erano mai incontrati prima, sono stati arrestati dopo aver aggredito un individuo solitario, averlo legato, caricato su una barca e abbandonato alla deriva sul fiume Tibisco. Un'indagine successiva ha rivelato che la loro vittima era un criminale di guerra serbo ricercato, nascosto nei boschi ungheresi. Interrogato, Seed offre una spiegazione improbabile: sia lui che Balfi erano posseduti da un demone di nome Jimmy Jaguar, noto semplicemente come Jagu, che li ha costretti ad agire.
 
Purtroppo non tutto può e deve per forza piacere e convincere al ToHorror. Lo è stato questo strano ibrido ungherese tra i film in concorso strutturato come un mockumentary su presunte credenze marginali in un demone folcloristico si diffonda attraverso una serie di incontri non collegati tra loro, confondendo il confine tra psicosi collettiva e mito costruito. A volte troppe spiegazioni insegnano che non basta cercare di tessere stupore quando poi a livello di ritmo e di immagini non si riesca a voler dire praticamente nulla. Spiace dirlo ma il film è stato di una noia mortale, il più noioso del festival, anzi forse l'unico tra quelli visionati. Fliegauf evita i convenzionali riferimenti di genere anche se a volte sembra che non sappia dove andare a parare inserendo nuove formule che sottraggono enfasi al racconto. Inizialmente concepito come una serie, il film comprende una serie di incontri con individui che affermano di essere stati posseduti dall'inafferrabile demone. Combinando registrazioni investigative, found footage e interviste con testimoni, il film assembla una narrazione frammentaria che ripercorre una serie di presunte possessioni che hanno portato alla formazione di una setta, il cui capo è Balfi, simile a Charles Manson.

domenica 20 aprile 2025

Steppenwolf


Titolo: Steppenwolf
Regia: Adilkhan Yerzhanov
Anno: 2024
Paese: Kazakhistan
Giudizio: 4/5

Tamara cerca il figlio scomparso in una città violenta. Assume un ex detective, moralmente discutibile, per trovarlo. I suoi metodi dell'uomo sono crudeli ma lei è determinata a ritrovare suo figlio a qualunque costo.
 
Allora il primo plauso và fatto perchè produzioni di genere che arrivano dal Kazakhistan non credo se ne vedano molte. Soprattutto quando non riportano ad un cinema lento che riprende lande e campi desolati. Qui parte con il pandemonio, con piani sequenza accesissimi. Con una guerra di stato apocalittica sull'orlo di una crisi totale che forse c'è già stata e continua tuttora ad essere in atto. Si abbatte prima di tutto il confine tra buoni e cattivi e ci sono solo anti eroi. Dall 'incontro tra protagonista e Tamara nasce infine la parodia, qualcuno forse sperava nell'amore ma qui non c'è. Parodia perchè aldilà di uno stile importante e alcune scelte registiche interessanti e divertenti, il film diventa per certi aspetti anche comico e questo mi è piaciuto ma tutto il resto è scritto nella maniera più distratta possibile. Mi ha ricordato per certi aspetti SISU dove anche lì si rideva ma la parodia era più accattivante. Qui i momenti di massima comicità sono quelli in cui Tamara entra nel vivo della battaglia tra esplosioni e sparatorie per chiedere umilmente come se non si rendesse conto di dove si trova che fine ha fatto suo figlio. E questo anche nel dipanarsi della storia è forse l'elemento con cui il protagonista e il film gioca alla stragrande anche se allungare troppo questo elementoa lungo andare crea l'effetto inverso. Il risultato è una visione confusionaria e troppo annacquata dove i punti di riferimento vengono spesso meno e lasciano lo spettatore interdetto e dove soprattutto gli intenti di alcuni personaggi non sono mai chiari. Anche le questioni sulla moralità e la giustizia che vengono sollevate dal regista sembrano spesso lasciate a metà e l’ambiguità che tanto si vorrebbe infondere all’interno di un genere come quello apocalittico si va a generare più per delle lacune di scrittura che per delle reali intenzioni di approfondire il discorso del sottile confine tra bene e male nella giustizia di frontiera.


mercoledì 11 dicembre 2024

Mad Cats


Titolo: Mad Cats
Regia: Reiki Tsuno
Anno: 2023
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Taka, giovanotto senza arte né parte, parte alla ricerca del fratello Mune. Con l'aiuto di un nuovo amico stravagante e di una ragazza burbera e misteriosa incontrati lungo la strada, Taka si ritrova ad affrontare un branco di feroci gatti mostruosi determinati a giustiziare i proprietari di negozi di animali che hanno trattato male i loro simili.
 
Mad Cats è il tipico esempio di film weird wtf che se dato in altre mani, Sion Sono o Miike Takashi solo per fare due nomi a caso, avrebbe avuto un altro esito. Perchè nella sua stralunata follia essendo una sorta di favola nera, c'erano tutte le occasioni d'atmosfera e di intenti da renderlo un esempio che poteva quasi rifarsi alla tradizione dnotomista o un exploitaion di tutto rispetto.
Ci sono alcuni momenti molto interessanti, qualche combattimento vale la pena e la parte iniziale di Taka che vuole capire che fine abbia fatto suo fratello e su cosa stava facendo ricerche trovava una sua connotazione antropologica. Il problema è l'incapacità autoriale di Tsuno di sfruttare al meglio uno spunto tutto sommato interessante insistendo e sfinendo lo spettatore con toni da commedia demenziale ad alto tasso di azione che però non fa ridere per niente.

venerdì 13 settembre 2024

Oddity


Titolo: Oddity
Regia: Damian Mc Carthy
Anno: 2024
Paese: Irlanda
Giudizio: 4/5

Quando Dani viene brutalmente assassinata nella remota casa di campagna che lei e suo marito Ted stanno ristrutturando, tutti sospettano che si tratti di un paziente dell'istituto di igiene mentale locale, dove Ted è medico. Tuttavia, poco dopo il tragico omicidio, il sospettato viene trovato morto. Un anno dopo, Darcy, la sorella gemella cieca di Dani, sedicente sensitiva e collezionista di oggetti maledetti, fa una visita inaspettata a Ted e alla sua nuova fidanzata, Yana. Convinta che l'omicidio di sua sorella sia avvenuto più di quanto si sappia, Darcy ha portato con sé gli oggetti più pericolosi della sua collezione maledetta per aiutarla a vendicarsi.
 
Oddity è un film molto d'atmosfera, originale, di quelli minimali, lenti che richiedono tempo per dipanare ritmo, storia e azione. E' un film con delle scelte interessanti, lo stesso esoterismo e le sue componenti vengono utilizzate in modo funzionale come quella sorta di Golem tenuto in casa, il rapporto con i suppelletti e la magia. Oddity è la prova che Mc Carthy dopo l'ottimo CAVEAT sceglie sempre storie anguste, in pochi spazi desolati e spogli. Questa è una sorta di revenge-movie dell'aldilà con toni da ghost story, di chi sta ancora cercando una pace dopo una morte ignobile.
Una sceneggiatura scritta come sempre in maniera puntigliosa, in grado di capovolgere e sconvolgere la cronologia degli eventi tra passato e futuro con personaggi simili che sembrano confondere e sostituirsi in maniera macabra e bizzarra. Oddity è tutt'altro che azione, ma un brivido e una sensazione di chi riesce a dipanare un horror psicologico possedendone i mezzi e le competenze senza concedere mai al pubblico quello che si aspetta e vorrebbe ma lasciando la punizione soprannaturale come unico giudice finale

venerdì 6 settembre 2024

In a violent nature


Titolo: In a violent nature
Regia: Chris Nash
Anno: 2024
Paese: Canada
Giudizio: 3/5

Quando un medaglione viene rimosso da una torre antincendio crollata nel bosco che seppellisce il cadavere in decomposizione di Johnny, uno spirito vendicativo è spronato da un orribile crimine vecchio di 60 anni, il suo corpo viene resuscitato e diventa determinato a recuperarlo.

In a violent nature è un film noioso e sopravvalutato. L'idea di piazzare il punto di vista da parte del serial killer (che poi è un mostro che si risveglia perchè rubano il ciondolo della madre che serviva a farlo stare sotto terra) poteva rivelarsi interessante come forse lo sarà anche il nuovo film di Soderbergh con la stessa idea ma su una casa stregata e il punto di vista della medesima.
Il film fatica davvero a decollare. Le scene dove seguiamo il nostro maniaco che cammina in parti diverse del bosco senza fare nulla se non cercare di individuare le vittime diventa quasi claustrofobico. In più cammina sott'acqua. A livello tecnico è girato molto bene, c'è quasi un'assenza totale dei dialoghi perchè il nostro non parla e le uniche battute sono delle vittime quando le trova. Però anche in questo modo non veniamo mai a capo di nulla, degli intenti, di una qualche caratterizzazione, come se nulla di ciò importasse. Ed in parte ha un suo perchè dal momento che lo slasher non ha di queste pretese e sapere di cosa parlino alcuni giovani arrapati abbiamo una filmografia molto costipata che parte dagli anni '80 ad oggi.
E' un'operazione solo in parte originale e con un suo perchè che sinceramente non ho apprezzato come la maggior parte dei suoi sostenitori.

venerdì 9 agosto 2024

Mesita del comedor


Titolo: Mesita del comedor
Regia: Caye Casas
Anno: 2022
Paese: Spagna
Giudizio: 5/5

Un incidente domestico apparentemente banale si trasforma inspiegabilmente in un dramma che trascina un'intera famiglia in un allegorico inferno.
 
Uno dei più bei thriller degli ultimi tempi. Avvincente con un'idea semplice ma sviluppata nel migliore dei modi. Attori in stato di grazia. Un piccolo congegno dove tutto funziona alla perfezione. Tempi. Ritmo. Montaggio. Mdp. Scelta dei tempi. Dialoghi. Novanta minuti senza una minima battuta d'arresto. Un film che sfrutta così bene il suo unico incidente scatenante da farlo succedere assieme al colpo di scena e da lì e solo e soltanto suspance e atmosfera giocata all'interno di quattro mura domestiche. Uno dei film più violenti e dolorosi dell'anno sappiatelo ma con una forza e una politica d'autore così clamorosa da far svettare nell'olimpo dei registi di cinema di genere Casas dopo l'ottimo MATAR A DIOS. Uno dei film più belli e devastanti degli ultimi anni e uno dei film più belli di tutta la stagione. Si aggiunge un altro valido feudo ad una ricca schiera di importanti nomi spagnoli

giovedì 9 maggio 2024

Stopmotion


Titolo: Stopmotion
Regia: Robert Morgan
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Una ragazza vive con sua madre, e insieme preparano un film d’animazione. Quando improvvisamente subisce uno shock che la rende incapace, la ragazza inizia a girare il suo film d’animazione con una strana bambina. Che scrive un macabro copione su un uomo fatto di cenere.
 
Stopmotion è un horror psicologico di pregevole fattura con alcuni inserti davvero ben realizzati e in grado di mostrare un certo tipo di orrore e paura. Un film che spinge molto sulla sua protagonista sul senso di crescente paranoia dal momento in cui la madre padrona viene ricoverata. Dalla sua scarsa affidabilità a ciò a cui la può condurre un'altra scelta quella di fatto richiesta da una bambina come se non fosse mai lei veramente a scegliere cosa fare ma debbano essere gli altri a scegliere per lei. Un film che lavora molto sulla sua dispercezione e di come questa piano piano venga travolta da una follia prima interna e poi bisognosa di palesarsi a danno degli altri. Rappresentare i propri incubi diventa lo scopo suo e di questa strana e inquietante bambina che sembra sempre anticipare la protagonista fino a diventare una presenza in grado di incarnare le sue paure più profonde, arrivando a ricreare gli stessi incubi dandogli un corpo di carne vera e propria presa dai cadaveri animali e poi umani.


domenica 29 settembre 2019

Di origine sconosciuta

Titolo: Di origine sconosciuta
Regia: George P.Cosmatos
Anno: 1983
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Con moglie e figlio in vacanza, Bart vorrebbe godersi la tranquillità del suo appartamento a Manhattan. Ma un topo invadente disturba la sua pace: si scatena così una spietata caccia al roditore che avrà effetti devastanti...

Più che un horror Di origine sconosciuta è un thriller che mette tensione e inquieta lo spettatore toccando un tema di per sè poco abusato e riflettendo su alcune situazioni realistiche e alla portata di tutti.
Giocato quasi tutto in interni e quasi in una sola location con un attore e un topo, il film rende reale e interessante il fatto di far scaturire il nemico da un luogo abituale e "sicuro" come la nostra casa giocando a più riprese sull'elemento paranoico che porta il protagonista a distruggere la sua abitazione, in una vera battaglia dove tutto può nascondere un pericolo.
Un home rat invasion, dove il coinvolgimento cresce fino a diventare un tutt'uno con lo spettatore dal secondo atto in avanti. L'idea brillante è che il topo sia uno solo e non un esercito come chiunque forse avrebbe fatto.
Tratto dal romanzo “The Visitors” di Chauncey G. Parker III, mette in scena il quotidiano che manifesta misure incommensurabili, traumanti ed ingestibili, risvegliando l’anima violenta latente nell’uomo medio. Claustrofobico, senza cessare mai di comparire da un momento all'altro e con alcuni incubi interessanti che servono a far crescere la solitudine e la paura del protagonista verso il piccolo mammifero, un piccolo gioiello di tensione, dove la normale avversione umana verso i roditori si trasforma in vero e proprio orrore tra le mura domestiche.

lunedì 21 marzo 2011

Calvaire

Titolo: Calvaire
Regia: Fabrice Du Welz
Anno: 2004
Paese: Belgio, Francia, Lussemburgo
Giudizio: 4/5

Come girare un bel film con pochi mezzi? Come rendere efficace una trama che sembra essere stata saccheggiata in tutti i modi forte e robusta? Calvaire è un esempio davvero interessante.Girato in Francia, questo film di cui non sapevo niente ma che nel trailer mi aveva attirato per via di una certa atmosfera angosciante, non ha deluso le aspettative.
Il belga Du Welz, dopo alcuni cortometraggi, esordisce così alla regia di un lungometraggio, dimostrando capacità e talento non comuni.
La storia è quella di un cantante di serie b di quelli che devono agguantare ogni proposta per campare e che si portano in giro il camion a modi camper con la scritta che inneggia per stimolare clienti; quest'uomo finito uno spettacolo davanti a molte e carine vecchiete deve mettersi in moto per raggiungere una località a sud per una festa di Natale.
L'archetipo piu' usato del mondo e che l'uomo si perde e finisce in mezzo ai boschi. Non è così normale trovarsi in mezzo ad un agghiacciante scenario in cui mancano donne e mancano i rapporti che hanno ammorbato tutti gli uomini abbruttendoli e rendendoli delle bestie….Marc non sa quello che gli aspetta a metà tra una piccola puttana contesa tra proci e una storia di sopravvivenza e disperazione ottimamente narrati. Iniziamo dagli attori, che è difficilissimo per un film low-budget permettrsi attori credibili che non scadano nel ridicolo come in questo film poteva succedere.Qui gli attori sono stati tutti convincenti.Il protagonista sembra un sosia di sick boy ma a parte i lineamenti da bravo ragazzio riesce subito a mostrare un lato vulnerabile e massacrato nella psiche, dopo essere diventato vittima di tutto quello che gli sta attorno. Poche scene di violenza fisica e molte di queste non mostrate per risparmiare ancora sul budget. Musiche che si sposano bene con la causa del film, costumi tra il decente e tra il tanto non mi aspettavo niente di diverso, per un giudizio finale positivo che riesce a tenerti comunque attento e a seguire gli sviluppi con un bel finale aperto che a molti potrebbe sembrare come un lieto fine....diverse le scene indimenticabili
Presentato in anteprima nazionale alla quarta edizione del Ravenna Nightmare Festival e poi in concorso alla 43ma “Semine international de la critique”,Cannes ‘04