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domenica 27 ottobre 2019

Linea mortale


Titolo: Linea mortale
Regia: Joel Schumacher
Anno: 1990
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Cinque amici e studenti di medicina dopo una lezione di anatomia sposano, anche se con qualche tentennamento, un'idea di uno di loro. Si tratta di oltrepassare la soglia della vita per poco più di un minuto, morendo, e ritornando in vita da testimoni. Anche se le visioni non sono poi così entusiasmanti si sviluppa una gara a chi resiste di più.

Linea Mortale per me è un cult come lo era Ragazzi perduti sempre di Schumacher quando Sutherland figlio poteva quasi vantarsi di essere il suo attore feticcio.
Un film che funzionava di brutto al tempo perchè cercava delle risposte di fatto a dei quesiti che rimarranno sempre delle incognite per il genere umano.
Cosa c'è oltre la morte? Se riuscissimo a fare degli esperimenti e portare il corpo in uno stato di trance e poi farlo ritornare in vita cosa potrebbe succedere?
Come sempre andando a varcare le colonne d'Ercole si apriranno fantasmi nell'armadio, alcuni banalotti e innocui mentre altri molto più pericolosi.
Quando lo vidi da adolescente come tutti i ragazzini volevo cimentarmi anch'io in esperimenti simili, per fortuna non lo feci.
Il film inizia con Kiefer Sutherland, la mente del gruppo e anche il più stronzo, che guarda l'alba e sentenzia una frase importantissima "Oggi è un bel giorno per morire"
Il film per quanto concerne la sceneggiatura vive per la maggior parte del tempo sulla sospensione dell'incredulità, buono lo spunto ma poi bisogna avere gli strumenti per andare avanti. Schumacher lascia perdere tutto e butta il film, come è solito fare sull'atmosfera da brivido, sul thriller, sui colpi di scena e il terrore di cosa si è andato a risvegliare per allontanarsi dal discorso scientifico che avrebbe richiesto più elementi.
Linea Mortale è un modesto thriller con un'ambientazione molto tetra e tenebrosa sapendo però che l'intento principale è l'intrattenimento allontanandosi come dicevo da territori che sarebbero forse stati ostici per il film come diramazioni religiose o scientifiche. Rispetto ad altri suoi film sviluppa una crescente tensione narrativa articolandosi più sul piano emotivo che descrittivo, lontano dalle trovate spettacolari del sensazionalismo orrorifico anche se in alcuni momenti, come Billy Mahoney che massacra Nelson, la suspance è alle stelle.