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sabato 8 giugno 2019

Giardino delle vergini suicide


Titolo: Giardino delle vergini suicide
Regia: Sofia Coppola
Anno: 1999
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Cinque sorelle fra i quindici e i diciannove anni vivono infelici, tormentate da genitori che credono di fare il loro bene. La madre è integralista e cieca: costringe una delle sorelle, per punizione, a bruciare i dischi più cari. Il padre è molle e latitante, tutto preso a costruire i suoi modellini. Certo, ci sono i ragazzi che le corteggiano e le stimano, ma non basta. La prima muore gettandosi sulle punte del cancello di casa. Le altre quattro organizzano uno struggente suicidio collettivo.

I film che trattino del suicidio razionale e volontario (come dovrebbe sempre essere chiamato) non sono moltissimi. Alcuni parlano di questa disgrazia come di un elemento superfluo da apporre alla narrazione ma quasi mai come unico tema centrale.
L'esordio della Coppola invece segue una tragedia familiare e la allarga sempre di più fino allo strazio finale. Un film che probabilmente rivedranno in pochi per diverse ragioni.
Per cercare di attirare l'attenzione non poteva scegliere una trama migliore.
I temi sembrano prediligere fin da subito le imposizioni, i dogmi, i contrasti e gli elementi di non sense tra la purezza cattolica e una sensualità decisamente più pagana (anche se non viene mai accennata). I tabù in questo caso convergono verso un ritratto dell'adolescenza niente affatto consolatorio, con l'analisi di interpretare il dolore a danno dei familiari e lavorando innegabilmente verso la persistenza del desiderio e il doverlo relegare solo a fantasia come succedeva nel film turco molto meglio riuscito Mustang