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giovedì 28 luglio 2011

Pig Hunt


Titolo: Pig Hunt
Regia: James Isaac
Anno: 2008
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Quando John propone ai suoi amici di San Francisco di recarsi nel vecchio ranch dello zio defunto per cacciare maiali selvatici, il gruppo accetta con entusiasmo pensando a una bella vacanza per soli uomini. Ma quando i ragazzi si addentrano nel folto della foresta, scoprono un'orrible verità sulla morte dello zio e sulla leggenda dello Squartatore. Impegnati in una fuga disperata, i tre si imbattono in enormi campi di marijuana e nel paesaggio fangoso di Big Wallow, dove li attendono terrificanti scoperte.

Ogni tanto mi sorprendono le novità che arrivano dal cinema indipendente low-budget.
Isaac al suo attivo aveva due film JASON X e SKINWALKERS entrambi due merde che gli fecero perdere punti agli occhi delle produzioni. Poi riesce a raccimulare una certa discreta somma di denaro e gira il film che non ti aspetti. E’ sì perché PIG HUNT è la sorpresa in un genere e in una precisa collocazione che non ti aspetteresti mai.
Si fondono due sotto-generi dell’horror, da un lato un beast-movie che inizia nella maniera più classica, prendendo il solito animale di turno con proporzioni esagerate che sembra arrivare dritto drtitto da RAZORBACK, ma attenzione, a differenza del film del’84 qui l’artigianato non si risparmia mirando dallo splatter e al trash con alcune derive demenziali a tinte molto forti.
Poi piano piano Isaac grazie alla sceneggiatura di due avidi paladini dell’horror cresce e non si accontenta chiamando in causa i classici bifolchi yankees dei boschi, strappati come tutti i buoni redneck al classico di turno che risponde al nome di UN TRANQUILLO WEEKEND DI PAURA, ma con una differenza ovvero facendoci convergere anche degli yippie assatanati tutto droga sesso e sacrifici umani.
Provate ora a pensare in mezzo a tutto questo miscuglio cosa può venirne fuori.
Un film che pacioccato non è, sa dove andare a parare, non lesina sul sangue, sulle sconcerie, sulle performance dei bifolchi, sui dialoghi e l’accento del posto(ciò esige di vederlo in lingua originale…ma tanto è l’unica ovvia possibilità)mischia bene le carte e alla fine il risultato è un bellissimo film di genere con contaminazioni che faranno sbavare tutti i fan dell’horror più strano ed agguerrito.
Stanchi delle grosse produzioni e della suspance telefonata?
Guardatevi quest’ultimo lavoro dell’allievo di Cronemberg e riderete, rimarrete allibiti, potrete addentrarvi in mezzo ad un bosco sporco e selvaggio che fa da paiolo agli abitanti rozzi che a differenza di altri film, sembrano davvero rispettare quell’atmosfera anni ’80 in maniera fedele, unita alla suggestiva fotografia.
Affidare poi le musiche e i ritmi allucinati al leader dei Primus…rende benissimo l’idea su come verrà gestito il ritmo e il montaggio in alcuni frangenti.