Visualizzazione post con etichetta Benny loves you. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Benny loves you. Mostra tutti i post

venerdì 9 luglio 2021

Benny loves you


Titolo: Benny loves you
Regia: Karl Holt
Anno: 2019
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

A seguito della morte accidentale dei genitori, Jack deve vendere la casa di famiglia e iniziare una nuova vita. Mentre si libera dei vecchi cimeli di famiglia, Jack butta via anche il suo amato peluche d'infanzia, Benny. Una mossa che si rivela letale perché Benny prenderà vita con un solo obiettivo: proteggere Jack e la loro amicizia ad ogni costo!
 
Ultimamente sul sottogenere horror dei dolls movie viene sempre in mente la saga di Don Mancini.
Holt è inglese e condisce al meglio con humor nero una commedia splatter molto ironica e in grado di inserire alcuni elementi interessanti e molto esilaranti come la parentesi iniziale con una bambina odiosa che disprezza il pupazzo che si vendicherà e la morte tragica e grottesca dei genitori di Jack.
Un giovane adulto che si ritroverà a dover trovare un suo posto nel mondo, una complicità con un pupazzo crudelissimo e una girandola di situazioni goliardiche dove Jack acquisterà carattere smettendo di essere quel nerd mammone, capro espiatorio di un'azienda in cui tutti si prendono gioco di lui.
Ancora una volta grazie alla Midnight Prime Video abbiamo il primo pupazzo molto stile Muppets per niente accattivante nell'estetica, anzi molto pacioccone, cambiando così un modus operandi che da sempre mostrava bambole o bambolotti particolarmente inquietanti. Jack dopo la morte dei genitori trasforma la casa in un museo di cultura nerd fin nel midollo, come suggerisce una ragazza che dopo aver visto tutti gli accessori gli lancia la profetica domanda "vivi ancora con i genitori" e via dicendo in una trottola di scene con un buon ritmo e sempre bilanciate tra slasher (come la scena in cui Benny massacra tutti i colleghi di Jack) e trovate grottesche e ironiche.
Perde parecchio nell'ultimo atto dovendo aderire ad un plot narrativo abbastanza scontato ma vince già solo per quel primo atto così ghiotto di scene madri.