Visualizzazione post con etichetta Hellbound-All’inferno e ritorno. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Hellbound-All’inferno e ritorno. Mostra tutti i post

domenica 20 novembre 2011

Hellbound-All’inferno e ritorno


Titolo: Hellbound-All’inferno e ritorno
Regia: Aaron Norris
Anno: 1994
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

Anno 1186 d.C.: il re Riccardo Cuor di Leone giunge in terra santa per salvare un neonato figlio di re dall'emissario di Satana, Prosatanos, un potente essere malvagio. Con l'ausilio dei suoi uomini entra in un castello, e combatte creature mostruose prima di poter imprigionare in un sepolcro il malvagio Prosatanos. Tuttavia quest'ultimo gli ricorda la profezia che dice che un giorno sarà liberato e porterà la morte di nuovo sulla Terra. Tenendo conto delle sue parole, il re Riccardo fa murare tutte le stanze che portano alla tomba, per fare in modo che nessuno si possa avvicinare per liberarlo. Inoltre divide in otto pezzi lo scettro di Prosatanos, fonte del suo potere.
Anno 1951 d.C.: due uomini spinti dall'avidità riescono a entrare nella tomba di Prosatanos, ma a causa della loro ignoranza liberano il malvagio essere come scritto nelle profezie, e vengono barbaramente uccisi da lui.

L’incipit iniziale è così assurdo da riuscire a rendere la visione possibile proprio grazie a questo stratagemma del tutto illogico che colloca Hellbound tra le cose più brutte (ma divertenti) che siano mai state girate.
Hellbound è il quinto film del fratello di Norris che evidentemente doveva celebrarne su pellicola l’autostima e le imprese mirabolanti dal momento che la loro collaborazione non finisce qui.
La trama è così assurda e ricorda così tanto i b-movie che non potevo astenermi da un’attenta visione. Naturalmente di una bruttezza rara e più trash di quanto non si dica, Hellbound gioca proprio sull’assurdo ovvero un sergente che sfida un demone (non il diavolo come altri hanno scritto) in una corsa contro il tempo assolutamente senza senso..
Dal soggetto si arriva poi alle location quasi tutto girate in Israele e di cui quei cazzo di sionisti hanno in pratica aiutato a produrre questa porcheria che come molti lavori con o di Norris non risparmiano una certa vena xenofoba che traspare sempre anche se in piccole battute o luoghi comuni facenti parte di lacune culturali piuttosto evidenti.
Spesso viene malamente associato con il secondo capitolo di Hellraiser con cui non c’entra assolutamente niente. In questo caso la fusione tra horror (di cui non c’è traccia a parte l’espressione truce di Neame nel ruolo del demone Pronanatos) e azione poteva regalare qualcosa in più ma tutto viene cestinato sulla plasticità della coppia di protagonisti su cui svetta uno dei pochi attori capace di autocelebrarsi  credendoci sul serio e senza preoccuparsi dell’elemento assurdo che lo mette  nell’olimpo degli sboroni.
La serie di calci rotanti di Chuck comunque non risparmierà neanche l’adepto delle tenebre costretto a prendersi calci in faccia per ben cinque minuti.
Capolavoro delle cazzate targate Norris.