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lunedì 20 febbraio 2023

Banshees of Inisherin


Titolo: Banshees of Inisherin
Regia: Martin McDonagh
Anno: 2022
Paese: Irlanda
Giudizio: 4/5

Un’isola irlandese in mezzo all’Oceano. Non c’è luce elettrica né mezzi di trasporto che non siano carri trainati da animali. Un uomo cammina lungo un sentiero per andare a prendere un amico e scendere al pub del paese per una birra. L’amico non gli risponde, non vuole più vederlo. L’uomo rimane perplesso, non se ne fa una ragione. Insiste per vedere l’altro, che invece è concentrato nella sua musica. Colm sta infatti finendo di comporre una canzone con il suo violino e dice di non aver tempo da perdere per amici che lui definisce noiosi come Patraic. È il 1923 e dall’altra parte della costa c’è una guerra civile di cui gli abitanti dell’isola sembrano interessarsi poco. Qualche lampo in lontananza. Qualche colpo di cannone. Ma se una guerra “fratricida” iniziasse anche in quell’isola? Così per un nonnulla?
 
L'ultimo film di McDonagh è qualcosa di assurdo. Un film grottesco, tragicomico, un continuo susseguirsi di provocazioni da una parte all'altra dove giovani adulti sembrano prendere le distanze e farsi torti a vicenda sulla base di un apatia e una noia generale. Tutto questo fino a quando non partono le minacce e i tentativi per dare un messaggio all'altro di prendersi le dovute distanze arrivando ad amputarsi parti del corpo rinunciando alla musica e minando le proprie scelte di vita.
La vicenda trasuda semplicità e allo stesso tempo impiega una scenografia e degli elementi che sembrano collocarlo in un luogo dimenticato in mezzo alle scogliere dove il tempo attraversa le vite dei personaggi sottolineandone il malessere più profondo.
C'è il figlio al prodigo che ritorna nel suo villaggio, quasi medievale, dalla sorella in cui il tempo è fermo. C’è il pub, la pettegola della drogheria, c’è il matto, la strega, l’orgoglio ferito e i rimpianti del passato e a parte questo a farla da padrona una depressione generale: tutti elementi tragici shakespeariani. Eppure nel suo ripetersi, nel suo rincorrere le stesse azioni e gli stessi momenti sarà anche per il lato geografico, ma il film è splendido e sembra non avere mai una dimensione spazio tempo precisa come se procedessimo sempre in un limbo.