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domenica 1 dicembre 2013

Only Lovers Left Alive

Titolo: Only Lovers Left Alive
Regia: Jim Jarmush
Anno: 2013
Paese: Gran Bretagna
Festival: TFF 31°
Giudizio: 4/5

Tra due città (Tangeri e Detroit) descritte entrambe come decadentemente romantiche, si sviluppa il ritrovarsi tra Adam, un musicista underground e la sua enigmatica amante Eva. La loro storia d'amore, che dura da secoli perché i due sono vampiri, rischia di essere messa in pericolo dalla giovane e incontrollabile sorella di Eva.

"Adam ed Eva sono metafore dello stato attuale della vita umana - sono fragili e minacciati, così vulnerabili di fronte alle forze della natura e al compartamento irriflessivo e totalmente privo di una visione a lungo termine di coloro che sono al potere" (Jarmush)
Jarmush è un regista atipico e sperimentale. La scelta di confrontarsi con un archetipo strabusato come quello del vampiro ha sicuramente suscitato una certa ammirazione in coloro che negli ultimi anni, a parte pochissime chicche, ha visto distruggere i fasti dei signori della notte.
Durante quasi tutto il film non succede nulla e questo però è determinante perchè in mezzo a dialoghi e situazioni portati al paradosso con uno stile asciutto e minimale e una messa in scena quasi surreale, diventa anche la sua carta vincente e lo dimostrano il giudizio sulla contemporaneità, assolutamente negativo, esplicitato grazie a una fitta serie di citazioni colte relative a personaggi che hanno incrociato le loro esistenze mortali con quelle, destinate ad attraversare i secoli, di Adam ed Eva e di Marlowe(un insolito John Hurt) a cui per ragioni politiche non gli hanno dato la possibilità di dire al mondo che è stato lui a scrivere l'Amleto.
Già la prima immagine con il pezzo remixato già sentito in ROCKNROLLA vale da sola il prezzo del biglietto. Una canzone, una lenta ripresa, il girare a vuoto sullo schermo come il 45 giri sostituito da un'inquadratura che ne riprende il movimento presentandoci i protagonisti.
Per una volta spenderò poche parole sulla azzeccatissima scelta del cast e la Swinton che continua a dare vita a personaggi indimenticabili e ad essere tremendamente e dannatamente meravigliosa.
Con una colonna sonora davvero ad hoc, sicuramente non piacerà a tutti coloro che aspettano l'azione in un film a cui non potrebbe fregargliene di meno, in cui vediamo personaggi con occhiali scuri calati, intenti a cercare di dare una parvenza di normalità alle loro vite, in cui la separazione e gli ospiti occupano un ruolo particolare, in cui viaggiare non è mai stato così faticoso e spossante e in cui non è mai stato così difficile procurarsi del sangue di qualità.
Poetico e struggente.