Titolo: Non avere paura del buio
Regia: Troy Nixey
Anno: 2011
Paese: Usa/Australia
Giudizio: 2/5
Un sinuoso movimento di macchina ci accompagna al di là del cancello di un maniero vittoriano: dopo aver compiuto un tremendo omicidio, un uomo viene inghiottito da una fornace. Un secolo dopo, la piccola Sally è in volo per raggiungere il padre Alex e la sua giovane fidanzata Kim, che hanno da poco concluso proprio il restauro di quella vecchia casa dove abiteranno temporaneamente in prospettiva di una futura vendita. Poco incline ad accettare la compagna del genitore, la bambina scopre uno scantinato in cui, senza volerlo, libera una terribile forza pronta a trascinarla nell'oscurità.
Il dato più curioso di questo film è leggere come
produttore e sceneggiatore il nome di Guillermo Del Toro.
Un sinuoso movimento di macchina ci accompagna al di là del cancello di un maniero vittoriano: dopo aver compiuto un tremendo omicidio, un uomo viene inghiottito da una fornace. Un secolo dopo, la piccola Sally è in volo per raggiungere il padre Alex e la sua giovane fidanzata Kim, che hanno da poco concluso proprio il restauro di quella vecchia casa dove abiteranno temporaneamente in prospettiva di una futura vendita. Poco incline ad accettare la compagna del genitore, la bambina scopre uno scantinato in cui, senza volerlo, libera una terribile forza pronta a trascinarla nell'oscurità.
Dal momento che il regista messicano dove mette mani
trasforma in oro ero davvero interessato a vedere in parte il suo stile
riportato nel film di Nixey. Remake di un film uscito per la televisione, dalle
prime immagini ci sono alcuni elementi che si rifanno alle tematiche del noto
regista come il mondo dell’infanzia e una sorta di convergenza con i mondi
paralleli, vere e proprie fughe per i bambini dove potersi rifugiare scappando
dal mondo noioso e scialbo degli adulti. Tematica affronta sempre più spesso
nel cinema come dimostra il bellissimo film di Jonze passato in sordina IL
PAESE DELLE CREATURE SELVAGGE.
Il film in questione parte bene, attento a tutti quegli
elementi tecnici intrisi nel genere e che vanno pedestremente portati a un
rigore stilistico di un certo riguardo.
Anche il cast è interessante, Pearce è sempre un ottimo
attore anche quando passa da pellicole di puro svago a film che richiedono un
attore nel vero senso della parola.
Purtroppo avere la Holmes affianco in un thriller del
genere non è cosa da poco e infatti Joey si vede che non riesce a trasmettere
mai nulla di reale ma sempre quell’aria sofferta e smarrita di chi ha scelto il
mestiere sbagliato nella vita.
Il problema per cui il film non decolla mai è la
“paura”(sembra un gioco di parole ma non è così) di scommettere e far vedere di
più il contesto mostruoso della “favola”. Sembra quasi a un certo punto di
assistere a un’indagine sul fenomeno in chiave cervellotica piuttosto che aprire un discorso verso
l'ignoto e l'evocazione del vero mistero. E’un peccato perché gli elementi
c’erano tutti.