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venerdì 11 novembre 2011

Phoebe in Wonderland


Titolo: Phoebe in Wonderland
Regia: Daniel Barnz
Anno: 2008
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Phoebe in Wonderland è tutto tranne che fantasy.
Film in parte complesso per le dinamiche che affronta con venature psicologiche e problemi adolescenziali.  A conti fatti come tutti i film che trattano il romanzo di Carrol verrebbe da pensare a scenari fantastici se non in piccolissimi tratti. Ma non è così e forse l’elemento migliore del film è proprio quello di concedere spazio ai bambini, i loro disagi e la recita che gli vede finalmente liberi di aprirsi come direbbe la loro insegnante ovvero fate come se non ci fossi…
L’elemento surreale è quello che sta dentro la testa di Phoebe e che il pubblico scorge solo quando lei vuole farlo scorgere e così Barnz riesce con un budget modestissimo a portare a termine il lavoro.
Phoebe non ha problemi se non quelli che hanno tutte le ragazzine e che è giusto e opportuno che abbiano. E’così, seguendo di nascosto l’esempio dell’insegnante, l’anticonformista miss Dodger, Phoebe scoprirà a stare al mondo, ad amare la semplicità e ad ascoltare gli adulti rispettando i suoi coetanei.
Il problema purtroppo del primo film di Barnz è proprio quello di scrivere una sceneggiatura troppo complessa e articolata tale da far perdere di vista l’assunto del film oppure proprio per lo stesso motivo da farne perdere alcuni aspetti e un impianto di semina e raccolta lenta che fa fatica a ingranare.