Titolo: All things
to all man
Regia: George Isaac
Anno: 2013
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5
A Londra, Riley, un ladro
professionista d'alto profilo, viene contattato per mettere a segno
un ultimo importante colpo in cui dimostrare le sue abilità.
Intrappolato tra Parker, il capo di una unità di polizia dai metodi
anticonformisti, e Joseph Corso, un rinomato e spietato signore del
crimine, Riley si ritrova suo malgrado coinvolto in un gioco mortale
che lo spingerà a tirare fuori gli artigli per garantirsi la propria
sopravvivenza.
Al di là del convincente cast dove
compaiono alcuni volti davvero noti, il thriller di Isaac rimane un
esercizio di stile dove se non ci fossero stati attori così famosi,
il film di certo non avrebbe ottenuto la stessa visibilità, che
comunque a conti fatti non è stata quella sperata dalla produzione.
Una trama che
troppo velocemente svela i pochi colpi di scena, giocando su una
struttura assai abusata e lineare che non giova assolutamente se non
all’intrattenimento e alcuni stereotipi di genere.
Si salva qualche scena d’azione ma
nulla lascia suggerire alle potenzialità che Isaac non riesce a
sfruttare all’interno del suo film.
Con un budget del genere
avrebbe potuto costruire una matassa di elementi molto più
funzionali. Così facendo, rimane un filmetto come tanti che non sarà
ricordato se non per Byrne e Sewell