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martedì 20 settembre 2016

Election year

Titolo: Election year
Regia: James De Monaco
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Durante la campagna elettorale presidenziale americana prendono piede le proteste contro la "notte del giudizio" che alcuni ritengono sia solo un metodo del governo per ridurre la popolazione povera e le relative spese di assistenza. La candidata alla presidenza senatrice Charlie Roan - che visse una terribile esperienza 18 anni prima durante uno dei primi "sfoghi" - intende eliminare la notte in cui ogni crimine è concesso. Ma i cosiddetti Nuovi Padri Fondatori, che l'hanno introdotta, non stanno con le mani in mano. Sostengono Edwidge Owens, un religioso rivale di Charlie, ma soprattutto vogliono usare la prossima notte del giudizio per eliminare la rivale.

Continuo ad essere perplesso sul successo di alcune saghe nel territorio esageratamente vasto di tutto ciò che possa comprendere l'horror.
La saga di PURGE, come quella di SAW, OUJIA, vari e fastidiosi remake, PARANORMAL ACTIVITY, INSIDIOUS, SINISTER, è tutta merda solo confezionata in modo diverso e con titoli e locandine che suscitino un'interesse che nasconde un'ingenuità senza fine.
James De Monaco è un altro furbo che ha saputo farsi un sacco di soldi partendo da un'idea nemmeno troppo scema, anzi. Il primo era un modesto home-invasion che non mi ha fatto esaltare ma come dicevo, partiva da un'idea così vasta per il potenziale che era normale che finisse per diventare una baracconata nelle mani sbagliate e soprattutto da uno che si è lasciato andare senza argomentare e dare contenuti al tema.
Un problema forte del film sono i personaggi. Visti e rivisti, banali, americani fino al midollo, senza una caratterizzazione e degli obbiettivi che non vadano oltre la schiavitù a cui li imprigiona il loro stesso sistema e i loro valori.
Con la carta della politica, del governo pieno di borghesi corrotti, e con alcune scene che definirle patetiche non rende l'idea, spero sia il capitolo conclusivo.
Frank Grillo, un attore che forse può essere funzionale solo in ruoli fisici, non ha il talento da protagonista e non è quasi mai convincente se non come allenatore Frank Campana.
Poi c'è la figa di LOST e alcuni neri che servono, ma guarda un po, come carne da macello e abili fornitori di consigli per la campagna politica.
Ma poi diciamocelo...più che anarchia qui ci sono psicopatici e si parla di follia. Cosa c'entra l'anarchia. Questo film è yankees fino al midollo e la sua squallida rappresentazione è forse l'unica nota di merito per una trilogia abbastanza inconsistente e che sembra girare a vuoto.