Titolo: Election year
Regia: James De Monaco
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Durante la campagna elettorale
presidenziale americana prendono piede le proteste contro la "notte
del giudizio" che alcuni ritengono sia solo un metodo del
governo per ridurre la popolazione povera e le relative spese di
assistenza. La candidata alla presidenza senatrice Charlie Roan - che
visse una terribile esperienza 18 anni prima durante uno dei primi
"sfoghi" - intende eliminare la notte in cui ogni crimine è
concesso. Ma i cosiddetti Nuovi Padri Fondatori, che l'hanno
introdotta, non stanno con le mani in mano. Sostengono Edwidge Owens,
un religioso rivale di Charlie, ma soprattutto vogliono usare la
prossima notte del giudizio per eliminare la rivale.
Continuo ad essere perplesso sul
successo di alcune saghe nel territorio esageratamente vasto di tutto
ciò che possa comprendere l'horror.
La saga di PURGE, come quella di SAW,
OUJIA, vari e fastidiosi remake, PARANORMAL ACTIVITY, INSIDIOUS,
SINISTER, è tutta merda solo confezionata in modo diverso e con
titoli e locandine che suscitino un'interesse che nasconde
un'ingenuità senza fine.
James De Monaco è un altro furbo che
ha saputo farsi un sacco di soldi partendo da un'idea nemmeno troppo
scema, anzi. Il primo era un modesto home-invasion che non mi ha
fatto esaltare ma come dicevo, partiva da un'idea così vasta per il
potenziale che era normale che finisse per diventare una baracconata
nelle mani sbagliate e soprattutto da uno che si è lasciato andare
senza argomentare e dare contenuti al tema.
Un problema forte del film sono i
personaggi. Visti e rivisti, banali, americani fino al midollo, senza
una caratterizzazione e degli obbiettivi che non vadano oltre la
schiavitù a cui li imprigiona il loro stesso sistema e i loro
valori.
Con la carta della politica, del
governo pieno di borghesi corrotti, e con alcune scene che definirle
patetiche non rende l'idea, spero sia il capitolo conclusivo.
Frank Grillo, un attore che forse può
essere funzionale solo in ruoli fisici, non ha il talento da
protagonista e non è quasi mai convincente se non come allenatore
Frank Campana.
Poi c'è la figa di LOST e alcuni neri
che servono, ma guarda un po, come carne da macello e abili fornitori
di consigli per la campagna politica.
Ma poi diciamocelo...più che anarchia
qui ci sono psicopatici e si parla di follia. Cosa c'entra
l'anarchia. Questo film è yankees fino al midollo e la sua squallida
rappresentazione è forse l'unica nota di merito per una trilogia
abbastanza inconsistente e che sembra girare a vuoto.