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mercoledì 1 agosto 2018

Pacific Rim – La rivolta


Titolo: Pacific Rim – La rivolta
Regia: Steven S. DeKnight
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Jake Pentecost, il figlio dell'eroico Stacker Pentecost, non è come suo padre e ha infatti lasciato il corpo speciale di piloti degli enormi robot detti jaeger per vivere alla giornata tra piccoli furti e truffe. Finisce però nei guai per colpa di una ragazzina, Amara Namani, e potrà tirarsene fuori solo se accetterà di partecipare a un programma di addestramento di nuovi piloti. Questa attività sembra diventare inutile quando Liwen Shao annuncia il suo progetto: nuovi jaeger pilotati in remoto come droni, realizzati insieme allo scienziato Newt Geiszler. Il suo ex collega Hermann Gottlieb ha invece una diversa invenzione in cantiere: propulsori a base di sangue di kaiju per rendere più rapido l'impiego dei jaeger. Nonostante tutti questi avanzamenti, i piloti e gli scienziati saranno presi in contropiede da un misterioso jaeger che attacca le industrie Shao.

La cosa peggiore del film è che nel finale (spoiler) si annuncia un altro capitolo quando il protagonista parla con l'antagonista dicendogli "la prossima volta saremo noi ad andare da loro"
Pacific Rim poteva chiudersi dopo il primo capitolo come un esperimento che sembrava impossibile, negli ultimi anni invece si sta dimostrando il contrario un po su tutto, e che invece ha saputo trasformarsi in un film molto avvincente, epico ma senza esagerare e con dei mostri memorabili e soprattutto giganteschi.
Questo era Del Toro e il suo cinema o meglio il suo universo o la sua politica d'autore che lo mette sempre a fianco degli emarginati che siano creature di questo mondo oppure no.
Guillermo Del Toro cinque anni fa aveva creato un ponte tra Giappone e Stati Uniti, un film che doveva tradurre i mecha e gli jaeger per un pubblico che poteva anche non conoscerli o apprezzarli, traducendo di conseguenza anche molta dell’etica nipponica che li anima in una storia d’azione americana
Questo sequel che aveva bisogno di essere realizzato per ragioni di marketing ancora una volta lascia sgomenti per l'impiego dei mezzi, il budget faraonico e alcune trovate che non erano poi nemmeno così male se non fosse che tutto è riciclato da qualcos'altro.
E poi il cast è imbarazzante almeno quanto i dialoghi e alcune scene di combattimento sembrano girate da Michael Bay e che sembra a tratti di vedere quella porcheria dei Transformer 4-L'era dell'estinzione o Transformer-L'ultimo cavaliere