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domenica 1 aprile 2012

Kalevet


Titolo: Kalevet
Regista: Aharon Keshales, Navot Papushado
Anno: 2010
Paese: Israele
Giudizio: 4/5

Un gruppo di quattro amici, composto da due ragazze e due ragazzi, si sta dirigendo a un torneo di tennis cui dovranno partecipare. Ma si perdono nel bosco.
Una ragazza vestita di rosso è tenuta prigioniera in un pozzo del bosco, da uno spietato assassino.
Due poliziotti cercano di mantenere l'ordine a modo loro. Nel bosco.
Un guardiacaccia saluta l'amata e gelosissima moglie, e con il suo fidato cane si appresta a fare il giro di ricognizione nel bosco.

E’poi scopri che gli israeliani fanno anche un altro tipo di cinema non solo quello che sonda i drammi sociali e compagnia bella. Riuscire come in questo caso ha regalare una perla grottesca di indubbio valore merita veramente un encomio particolare.
Il plot in questione è abbastanza comune ovvero una galleria di personaggi che chi per un motivo chi per un altro si trovano immersi in un bosco tema quanto mai abusato dal genere anche se in questo caso la location risulta perfetta e giocata in maniera labirintica per i protagonisti.
La prima cosa interessante è ad esempio la questione di depistare lo spettatore ad esempio con l’incidente scatenante del presunto killer per poi spostare l’azione su binari molto più agghiaccianti in maniera tale da inquadrare tutte le diverse tipologie di personaggi includendo naturalmente le forze dell’ordine, senza tuttavia risultare mai banale.
La saggezza e la capacità che i due registi hanno saputo guadagnarsi dopo questo ottimo esordio è proprio la scelta di giocare su un soggetto che in fondo altro non fa che estremizzare la rabbia umana.
Come il titolo chiaramente esplicito, la cosa che stupisce è che il film oltre ad essere di una certa innata violenza senza mai scadere nel gratuito ma con alcune scene splatter e delle inquadrature davvero niente male, si concentra su quei meccanismi che ti portano a provare una rabbia accecante nel vedere come si sviluppano alcuni drammi.
Il cast come la caratterizzazione è funzionale anche se i due fratelli, autori anche della sceneggiatura, hanno lesinato un po’ troppo con alcuni personaggi come ad esempio Yuval (ad esempio non si capisce cosa abbia fatto).
La rabbia degenera e porta a degli assurdi assolutamente imprevedibili…ed è proprio questo il cocktail che i due registi hanno saputo miscelare con tutta la loro enfasi.