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venerdì 9 agosto 2019

Tutti i soldi del mondo


Titolo: Tutti i soldi del mondo
Regia: Ridley Scott
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Luglio 1973. John Paul Getty III, nipote sedicenne del magnate del petrolio Jean Paul Getty, viene rapito a Roma da una banda di criminali calabresi che chiede alla famiglia un riscatto di 17 milioni di dollari. Gail, la madre del ragazzo, si rivolge a nonno Jean Paul, il quale rifiuta categoricamente di pagare. Da quel momento inizia una triangolazione fra Gail che insiste per portare in salvo suo figlio, il miliardario che non cede alle richieste dei rapitori, e un ex agente della CIA, Fletcher Chase, negoziatore esperto nel recuperare uomini e cose.

Film con una gestazione molto particolare, per la scelta iniziale di Kevin Spacey ad interpretare Getty senior ma che poi per i presunti scandali sessuali hanno dovuto scegliere Christopher Plummer (scelta devo dire che ha messo tutti d'accordo e la prova dell'attore è perfetta) facendo un vero e proprio miracolo nel rigirare in nove giorni le sequenze che vedono protagonista l'attore, e che sono molte più di quelle che immaginavamo.
Il film è un thriller, ma anche un giallo, un film mezzo politico dove i protagonisti sono un gruppo di persone che girano attorno al denaro, quello di famiglia, quello che nonostante ci sia di mezzo la vita di un nipote, lascia interdetti e che come dice Getty "è una quantità di potere che permette di acquistare tutto senza spendere nulla".
Getty senior è un personaggio così ambizioso e importante da rubare la scena a tutto il resto del cast, mettendo proprio al centro di questa favola nera ispirata ad eventi reali, l'uomo più ricco della storia del mondo per una scelta legata al petrolio che si rivelò premonitrice del più grande patrimonio economico. L'intera vicenda ruota tutta attorno al particolare rapporto fra il denaro e il sangue inteso come legame famigliare. Il film riesce comunque e in più parti a risultare originale senza essere troppo ambizioso o pieno di stereotipi. Scott nonostante questo rimanga debole rispetto alla sua filmografia, conferma l'ottimo stato di salute del regista.