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venerdì 9 luglio 2021

Crumbs


Titolo: Crumbs
Regia: Miguel Llanso
Anno: 2015
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5

Un supereroe s'imbarca in un epico viaggio surreale che gli farà attraversare il paesaggio post-apocalittico etiope in cerca di un modo per ottenere il veicolo spaziale che da anni è diventato un punto di riferimento nei cieli.
 
Un viaggio dell'eroe in Etiopia in un mondo post-apocalittico condito da una cultura nerd del passato vista come lungimirante dove un collezionista porta alla scoperta cimeli trash appartenenti al passato che in una bella metafora sul consumismo, ora seppur deprezzati, hanno un valore altissimo. Partendo dalla miniatura della tartaruga ninja Donatello, al quadro di Michael Jordan, al disco di Michael Jackson, alla spada di He-Man, Llanso in suggestive location, crea questo viaggio sperimentale e surreale dove un freak vero e proprio, interpretato da Daniel Tadesse, per garantire un futuro alla sua bellissima compagna deve recarsi nei luoghi più remoti per ottenere un veicolo spaziale. Incontrerà streghe, demiurghi vestiti da Babbo Natale, soldati con cimeli nazisti in cui la particolarità è che nessuno di loro sembra nè buono e neppure cattivo.
Il film è un corollario di quadretti molto interessanti esteticamente, dove il linguaggio sperimentale cerca di rendere ancora più inusuale un film con una durata di 68' e un messaggio storico politico su cosa rischiamo in termini di valori di lasciare ai nostri successori. Il paradosso dunque di un modello culturale occidentale, che invece di esportare la sua alta cultura, decide di proposito di esportare solo la sua superficialità capitalistica vista dal collezionista e dagli altri gregari come elementi simbolici dotati di senso. Se ci mettiamo pure una nave spaziale disattivata, che è stata sospesa nel cielo per decenni, mostrando segni di riattivazione e una squisita connotazione romantica per cui il protagonista non conosce odio e sentimenti ostici, l'opera di Llanso riesce come una fiaba post contemporanea a interpretare tante cose senza dover inserire troppi dialoghi ma lasciando una sua personale e fedele impronta autoriale.