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lunedì 27 aprile 2015

Enther the Void

Titolo: Enther the void
Regia: Gaspar Noè
Anno: 2009
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Il ventenne Oscar e la sorella minore Linda arrivano a Tokyo. Oscar vende droga per vivere, mentre la diciottenne Linda lavora come spogliarellista in un nightclub. Una notte Oscar si reca in un locale per concludere un affare, ma gli agenti di polizia lo stanno aspettando per arrestarlo e nella colluttazione che ne segue parte accidentalmente un colpo. Oscar muore ma riemergono le memorie del passato, tra queste spiccano la morte dei genitori avvenuta in un incidente d'auto quando aveva solo cinque anni e la promessa fatta alla sorella di non abbandonarla mai.

Noè è uno di quei registi che adoro.
Adoro tutti i suoi film perchè sono crudi e portano sempre a galla sesso e violenza senza soluzione di continuità come succedeva per IRREVERSIBLE e per il suo film migliore SEUL CONTRE TEUS (probabilmente anche il film più maturo). Le sue pellicole mi lasciano sempre un buco nell'anima che con dovute difficoltà adoro, perchè sembra avere una lente che capta il marciume della società e te lo schiaffa in faccia.
Enther the void poi sembra voler scavare ancora di più dentro le coscienze, in un melodramma psichedelico e allucinatorio, aprendo squarci allucinati ed onirici in chiave sempre sperimentale dimostrando il perchè, oltre motivi di budget, il regista argentino trapiantato in Francia se ne esca con un film ogni 3-4 anni.
Un manierismo, il suo, che molti definirebbero fine a se stesso.
Cos'è il vuoto?
-la stessa idea di cinema? -un trip di effetti visivi digitali e computerizzati? -il voyeurismo innato della vittima e del suo creatore? -un vaso di pandora religioso dove spicca il libro tibetano dei morti e la reincarnazione forse infinita?
E' tutto e niente per come l'ho interpretato io, senza stati di allucinazione o visioni avute dall'utilizzo di droghe come ha invece ammesso lo stesso regista.
In 143' secondo me continua a prendere tutti per il culo perchè di immorale ci sono solo i commenti della critica e del pubblico. Per me è un continuo flash al di là della fragilità e a volte della ridodanza e dell'insistenza nel girare attorno ad alcune scene.
Oscar muore e da quel momento il trip ha inizio.

Buona visione!