In Germania, a Wisborg, nel 1838, Thomas Hutter, novello sposo della bellissima Ellen, viene inviato dall'agenzia immobiliare per cui lavora, in una remota residenza dei Carpazi. Appena arrivato nella regione è tormentato da incubi e assiste a barbariche pratiche locali, inoltre a portarlo nel castello del conte Orlock arriva una carrozza misteriosamente senza cocchiere. Il conte pretende che lui firmi un contratto in una lingua antica e incomprensibile. Solo troppo tardi Hutter ne scopre la natura di non-morto ma, incapace di contrastarlo, si rifugia nella propria camera. Quando la creatura lascia il maniero per la città, per avvicinarsi a Ellen dalla quale è ossessionato già dall'adolescenza di lei, Hutter rischierà la vita pur di fuggire. Nel mentre Orlock ha scatenato una pestilenza a Wisborg, che gli permette di agire indisturbato. Darà a Ellen tre giorni di tempo per cedere alla sua mortale corte.
Eggers è uno dei miei registi contemporanei preferiti. Fa solo film in costume e sembra disdegnare il presente. Gli piacciono i film storici. Unica premessa, WITCH è il migliore poi c'è LITEHOUSE poi NORTHMAN e infine NOSFERATU. Parabola discendente, speriamo che nonostante tutto continui con questa potenza artistica. Ora questo Nosferatu ho dovuto vederlo un paio di volte al cinema per entrare bene nel cuore di cosa mi è tanto piaciuto e cosa mi anche leggermente annoiato. E' una via di mezzo tra Nosferatu di Murnau e il Dracula di Coppola. Dove il vampiro sembra per alcuni aspetti un mezzo zombie, dove la stessa caratterizzazione è ridotta ai minimi dialoghi e vediamo tutto quanto non ci si potrebbe mai aspettare da una descrizione estetica di un vampiro.
La parte che ho amato di più al di là del reparto tecnico che rasenta come sempre con Eggers la perfezione, è stata la caratterizzazione di Ellen, una "strega", una diversa, una posseduta, colei che parlava con la natura che sentiva cose che gli umani non sentivano ma a cui ha risposto Orlock diventando il suo amante e il suo negromante sotto certi aspetti.
Nosferatu è un altro tassello importante, forse il più rischioso richiamando i classici, nella filmografia di un regista che ormai si è già guadagnato l'olimpo di chi mescola il cinema di genere