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domenica 18 settembre 2016

Dead Room

Titolo: Dead Room
Regia: Jason Stutter
Anno: 2015
Paese: Nuova Zelanda
Giudizio: 2/5

Due scienziati e una giovane medium vengono inviati a indagare su una casa colonica nel sud della Nuova Zelanda che i proprietari sostengono essere infestata. I due uomini di scienza sono scettici su quanto è accaduto ma ben presto dovranno confrontarsi con un'entità terribile pronta a tutto per proteggere i segreti della residenza.

Le case infestate continuano ormai da decenni a imporsi come sotto genere dell'horror.
Vanno di moda, piacciono. Le si provano ormai tutte, come in questo caso cercare di dare un approccio scientifico a qualcosa di metafisico e spettrale. Decidere di riprendere e registrare qualcosa che forse non esiste.
L'idea di per sè non è nemmeno così malvagia, soprattutto se nel trio dei protagonisti inserisci una medium che non è chiaro cosa senta e cosa percepisca. L'errore fatale del film è la narrazione, la messa in scena unita ad un ritmo lento e noioso che smorza tutta la suspance e l'atmosfera che riesce a resistere solo in alcuni passaggi.
Con un finale lacunoso e che distrugge quel poco che il film riusciva a costruire, di fatto fatica a procedere è in 80' di film, quando non succede niente per la prima mezz'ora, allora significa proprio che c'è qualcosa che non funziona.
La premessa di Stutter nasceva da un'idea ancor più originale, ovvero che se i fantasmi decidono di non fare la loro comparsa o preferiscono aspettare i loro comodi e lunghi tempi, il film sembra fare la stessa cosa. Aspetta e fa aspettare lo spettatore, purtroppo annoiandolo a morte, come di fatto spetta a molti di coloro che vanno in giro a perdere tempo facendo questi inutili esperimenti.