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giovedì 17 marzo 2011

Karate Kid-La leggenda continua

Titolo: Karate Kid-La leggenda continua
Regia: Harald Zwart
Anno: 2010
Paese: Usa/Cina
Giudizio: 3/5

"Papà papà visto che tu sei eccessivamente famoso e Karate Kid era il mio film preferito mi dai la possibilità di diventare famoso ed essere alla tua altezza visto che quella cagata che abbiamo girato con Muccino non se le filata quasi nessuno e con Keanu Reeves ho fatto bisboccia perchè si crede l'eletto ed è più fico di me..."
"Ok Jared, fammi solo parlare con tua mamma in vista dei 40 milioni di dollari che spenderemo per la tua fortuna eppoi ora che ci penso un nero tra i cinesi sicuramente farà più figo"
Queste sono le basi del film per come la vedo io.
Ora scrivo la recensione.
Il riadattamento può funzionare al botteghino soprattutto se i cambiamenti avvengono solo dal punto di vista anagrafico delle parti e se solo per ora il guadagno sui 40 milioni spesi e di 200 e passa. Quindi del famoso film del '84 resta l'albero. Zwart è un mestierante che non stimo per i film che ha fatto ma si può dire che The Karate Kid almeno sotto il piano dei film di formazione per giovani ragazzi può rivelarsi interessante sotto certi aspetti.
Bisogna contestualizzare il fatto che Will Smith e moglie hanno prodotto il film e hanno fatto recitare il loro pupillo Jaden Smith bambino che sicuramente rivedremo dopo l'esito positivo della pellicola. Un ragazzino spocchiuso che a tratti risulta davvero fastidioso per quanto se la tira e che deve il suo talento, almeno per ora, al nome del padre anch'esso attore a mio parere enormemente sopravvalutato.
A dar manforte al "figlio al prodigo" un grande del calibro di Jackie Chan che seppur in un ruolo poco originale e che al tempo fu del grande Pat Morita riesce ancora meglio che in altri film ad essere pienamente convincente (la scena in cui si ubriaca e arriva Dre ad aiutarlo può essere catartica per far capire sotto certi aspetti la redenzione del beniamino delle arti marziali).
Il film è molto paternalistico e moralistico. Cerca di contaminare lo spirito yankee del giovane ragazzo contro quello più tradizionale del maestro cinese e del paese in cui si trova.
Per quasi tutto il resto il film sembra la copia del film di Avildsen(problemi di integrazione e con i ragazzi che fanno arti marziali per passare alla insopportabile storia "d'amore" con la bambina cinesina). A tal proposito mi sembra inopportuna da far vedere contando che si parla di un bambino che ha 12 anni ma che dimenticavo è il figlio di "Will cazzo che figo Smith".
I tempi sono cambiati e tutto il film è rimodernizzato (non c'è più una festa in maschera ma la sala giochi dove si fa sfoggio delle abilità "ballerine").
I produttori comunque sono stati furbi nel riuscire a centrare alcuni punti che sicuramente esalteranno i più giovani, in più le location sono ottime con sfoggio di Grande Muraglia e addirittura la città proibita merito di una co-produzione che non ha avuto troppi problemi a concedere i permessi è suggestiva al punto giusto e per finire la scena di sparring tra allievo e maestro e forse la cosa riuscita meglio.
E così per finire con il torneo in cui il colpo della gru viene sostituito con quello del serpente che Dre vede durante un allenamento di monaci il film almeno non annoia ma sicuramente non è all'altezza dell'originale.
Probabilmente diventerà il nuovo cult di molti bambini che vorranno iniziare le arti marziali ma senza togliere e mettere la cera ma togliendosi e rimettendosi la giacca.di fronte al manichino di legno e credendo che bastano poche settimane per diventare un campione.