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lunedì 22 giugno 2015

Duke of Burgundy

Titolo: Duke of Burgundy
Regia: Peter Strickland
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Festival: TFF
Giudizio: 3/5

Cynthia ed Evelyn sono legate da un rapporto sadomaso: la fredda e autoritaria Cynthia è la dominatrix, la giovane e tenera Evelyn si sottomette docilmente ad ogni sua richiesta. Ma forse i rapporti di forza fra le due donne non sono esattamente quel che sembrano a prima vista, e il loro rapporto diventa una cartina di tornasole della complessità e ambiguità di qualunque relazione passionale.

Il “duca” del titolo è un tipo raro di lepidottero che la ricca Cynthia colleziona e di cui studia anatomia e suoni, esponendo le proprie dettagliate ricerche ad un pubblico femminile di ricercatrici.
Forse la metafora perfetta dell'ultimo film di Strickland è quella della vita di una farfalla al contrario, passando dalla fase adulta alla crisalide al bruco e infine all'uovo.
Nella sua breve vita parte in quinta mostrando la sua delicata e preziosa messa in scena con una cura compositiva che forse voleva ispirarsi per certi aspetti alla fotografia monumentale di Greenaway.
Mostra due donne molto affascinanti e un rapporto sadomaso con alcune scelte estetiche davvero perverse per quanto realistiche e forse anche di facile scalpore, anche se mai gratuite o esagerate, ma sempre composte con un manierismo, quello di Strickland, capace di creare delicatessen cinematografici con uno studio, come per il precedente BERBERIAN SOUND STUDIO, per le devianze emotive e alcuni particolari che spesso passano in secondo piano per altri registi.
Infine perde velocemente lo smalto, quella polverina che ti rimane in mano dopo aver accarezzato una farfalla e nel giro di pochi minuti la vedi cadere a terra senza forze.
Notevoli le musiche dei Cat's Eyes, interessanti i rimandi ad un certo cinema del passato e molto funzionali le scelte registiche su cui concentrare alcuni particolari e dettagli della macchina da presa.
Un film erotico capace di eccitare e allo stesso tempo di annoiare a morte come nelle puntigliose e documentate relazioni sulle farfalle che ogni tanto intervallano la narrazione oppure Evelyn che spia dal buco della serratura la sua padrona quando si spoglia.

Il film è prodotto dalla Rook Films del talentuoso Wheatley.