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lunedì 3 ottobre 2016

Oculus

Titolo: Oculus
Regia: Mike Flanagan
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

In passato la famiglia Russell è stata colpita da una terribile tragedia che ha cambiato per sempre le vite dei fratelli Tim e Kaylie. Tim è stato arrestato con l'accusa di aver ucciso brutalmente i genitori. Superati i vent'anni il ragazzo viene rilasciato e prova a rifarsi una vita. La sorella Kaylie, convinta della sua innocenza, crede che a uccidere i genitori sia stata una terribile forza soprannaturale che proviene da un antico specchio custodito nella loro casa di famiglia.

Sono rimasto piacevolmente sorpreso della scrittura e dai tempi della messa in scena di questo piacevole horror. Oculus è l'esempio di come con un soggetto abusatissimo si possono ottenere ancora buoni risultati.
Flanagan comincia a starmi simpatico. E'un regista che sicuramente sentiremo ancora, che gira dei thriller solidi e di atmosfera per poi passare all'horror e al soprannaturale. E'uno che sa il fatto suo per pochi ma importanti elementi ad esempio sa come affinare la suspance e fare in modo che la tensione diventi un mood costante e avvincente. Oculus purtroppo me lo sono visto in ritardo per il semplice fatto che aveva una locandina poco convincente e avevo paura che fosse uno dei tanti ghost story a base di case infestate, commerciali e scontati. Invece gioca e lavora su molti aspetti interessanti come lo specchio che restituendo la nostra percezione diventa la nostra identità e il nostro incubo ma bisogna andare oltre questa semplice definizione per capire il lavoro, soprattutto di scrittura che sta alla base del film.
La storia come dicevo è buona, i piani temporali non diventano mai fastidiosi ma anzi aggiungono tasselli importanti e contribuiscono a dare spessore alla narrazione e gli attori dal canto loro riescono ad essere abbastanza convincenti. Poi un altro elemento che ho molto apprezzato a parte forse un finale da cui mi aspettavo qualcosa più d'effetto e l'autodistruzione della famiglia in un trauma che è sempre più in crescendo con alcune scene davvero sorprendenti, tra l'altro tutto sempre in un interno, e uno scenario impressionante capace di giocare con l'immaginario umano e portarlo alla disperazione.