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domenica 24 aprile 2016

Love and Marcy

Titolo: Love and Marcy
Regia: Bill Pohlad
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Melinda lavora in una concessionaria di auto. Un giorno incontra nello showroom un tipo strano che le viene presentato come Brian Wilson. L'uomo è stato il frontman nonché l'autore delle canzoni di uno dei gruppi più famosi in assoluto: i Beach Boys. I due iniziano a frequentarsi e la donna scopre così le ragioni del profondo disagio psichico che Brian sta vivendo. Hanno le loro radici in una gioventù difficile e, allo stato attuale, debbono confrontarsi con le devastanti terapie di uno psichiatra che ne è diventato il controllore assoluto.

Love and Marcy è un biopic sul leader dei Beach Boys.
A differenza di molti film, Pohlad sceglie di prendere lo stesso personaggio da giovane mentre scala le hit e confrontarlo con il medesimo sè, ormai colto da numerosi problemi derivati dall'abuso di sostanze.
Se nel Dano che ricopre la parte giovane si coglie l'estro e una sorta di mente che altri non era che un piccolo precursore del rock, l'interpretazione dell'attore riesce nello stesso tempo a trasformare quelle insicurezze e le crisi della star con naturalezza e complessità. Allo stesso tempo un confronto con un trauma legato alle violenze domestiche e ad un rapporto con un padre rancoroso e violento.
"Mio padre era uno stronzo, ci trattava di merda e ci dava punizioni sadiche. Ma bastava suonargli qualcosa e diventava un pezzo di pane"
Cusack pensa a conferire fragilità a palate al Wilson ormai tramontato, quello che ormai nessuno saprebbe riconoscere ma che quando dice il suo nome lascia tutti basiti. Il rapporto tra lui e Melinda diventa un connubio di incertezze, di difficoltà e derive che colgono molti aspetti di come possa essere complesso cercare di affezzionarsi a quello che viene etichettato un malato, accompagnato ovunque dal suo psichiatra che lo redarguisce come un bambino di fronte alla sua amata.

Pohlad ha il merito di raccontare la non troppo rosea vita del leader e fondatore senza prendere spunto dal successo o dagli eccessi ma documentando gli aspetti complessi e variegati dell'artista e di chi entrava in contatto con lui.