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domenica 20 marzo 2011

Canicola

Titolo: Canicola
Regia: Ulrich Seidl
Anno: 2001
Paese: Austria
Giudizio: 4/5

Periferia residenziale di Vienna, estate, afa e nervi tesi. Sei storie si intrecciano casualmente, sei spaccati raccapriccianti della modernita' e della nuova borghesia.
Anna passa il tempo nei parcheggi dei supermercati, fa l'autostop e all'occasionale guidatore/guidatrice comincia a fare l'elenco delle dieci malattie più frequenti, e altre simili classifiche. Finisce sempre con l'irritata reazione dell'automobilista. Il sig. Hurby é in giro per cercare di vendere sistemi d'allarme. Passa il tempo in macchina, suona alle porte, si vede incaricato di indagare su alcuni atti di vandalismo alle macchine del quartiere. Anche lui fa salire Anna, e la consegna come colpevole dei vandalismi. Claudia, giovane ed elegante, si incontra con il fidanzato Mario, appassionato di macchine. Dopo un po' lui è preso da attacchi di gelosia, allora urla, insulta e picchia la ragazza. Il Greco e sua moglie sono separati ma continuano a vivere nello stesso appartamento. Si ignorano, aspettando che l'altro vada via. Ma quando la moglie porta in casa un amante, la rabbia del marito esplode. Walter, ingegnere in pensione, ama il suo cane ed é molto scrupoloso nelle cose quotidiane: controlla la spesa, la pulizia di casa, i rumori del vicinato. Essendo la ricorrenza delle nozze d'oro, in ricordo della moglie defunta, fa restare la anziana domestica, che alla fine della giornata si esibisce per lui in uno spogliarello. Poi esce e scopre che il suo cane è stato avvelenato. Una maestra si depila davanti allo specchio, si trucca, si fa bella. Quando arriva Wickerl, il suo amante più giovane di venti anni, con lui c'è un amico. La serata va avanti tra canzoni e giochi sempre più rischiosi. La birra scorre, ma alcool e sesso finiscono per prevalere. Il giovane prende il sopravvento, legando Wickerl e costringendo la donna ad umilianti prestazioni erotiche e verbali.

La canicola è il periodo più caldo dell'anno, che cade, nelle nostre zone, tra la fine di luglio e la fine di agosto; il calore intenso e soffocante della piena estate soffoca gli animi della gente e ne stravolge i comportamenti portandoli alla deriva.
Vincitore del “Gran premio della giuria” alla 58 mostra di Venezia, Canicola è uno di quei film estremi che riescono a sondare in maniera minimale ed estrema le nevrosi e gli eccessi di un gruppo di persone. Sicuramente un “cult” per chi preferisce essere preso alla sprovvista e abbuffato di scene colorate e mai così realistiche e piene di vita. L’esordiente Seidl dopo vari documentari inediti in Italia gira un film calibrato dall’inizio alla fine che sottoporrà lo spettatore a strazianti scenari angoscianti e visivamente impeccabili in cui esce tutto quel senso disperato e grottesco in una Vienna mai così calda.
Corpi decadenti di persone sgradevoli da vedere, dialoghi ridotti all’osso, uno degli scenari sessuali più interessante degli ultimi anni ovvero una consumazione di corpi che sembra un’industria decadente di orge mai così vere, in cui l’incomunicabilità già approfondita dal maestro Haneke si deteriora riuscendo a rappresentare nelle diverse storie l’animo umano in tutta la sua interezza.
Lo stile di Seidl autore della sceneggiatura insieme a Veronica Franz è particolarmente interessante proprio perché la sua è una visione della rappresentazione della realtà nei suoi spaccati quotidiani provocatoria in stile anti-convenzionale. La fotografia di Wolfgang Thaler è calda e priva di colori, arida come le case tutte bianche e tutte assolutamente uguali.