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venerdì 26 aprile 2024

Vesper


Titolo: Vesper
Regia: Kristina Buozyte, Bruno Samper
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Dopo il crollo dell'ecosistema terrestre, Vesper, una ragazza di 13 anni che lotta per sopravvivere con il padre paralizzato, incontra una donna con un segreto che la costringerà a usare il suo ingegno, i suoi punti di forza e le sue capacità di bio-hacking per lottare per la possibilità di avere un futuro.
 
Fantasy distopico, uno scifi post apocalittico che sembra strizzare l'occhio al signore delle mosche, a Oliver Twist, Prometeo e ad alcune fiabe e scelte orrorifiche come i vermiformi e queste piante carnivore che si cibano della carne umana. Ci sono trafficanti di organi umani che giocano ad essere Dio creando bambini in provetta assoldandoli in un mini esercito. C'è la classe d'elite delle Cittadelle che vivono da tutt'altra parte lasciando Vesper e gli altri e condannandoli alla misera sopravvivenza come emarginati. Ci sono robot umanoidi e intelligenza artificiale
Pur non godendo di un budget faraonico e con scelte molto indie, il lavoro della coppia di registi è minimale nella ricerca e nella cura di ogni minimo dettaglio. Visivamente è stupendo rasentando la perfezione come nella scelta della fotografia, nel non cercare mai nessun accomodamento per lo spettatore ma raccontando una storia nera e drammatica dove il climax finale fa presupporre a ciò che potrebbe succedere ma senza darci la conferma.
Vesper è un adulta a tutti gli effetti che donerà le armi del riscatto all’umanità schiacciata dai nuovi Dei, i padroni del capitalismo, spargendo linfa vitale da una struttura innalzata dai Pellegrini con materiale di scarto simile alla torre di Babele questa volta però costruita non per dividere bensì per unire gli uomini in una palingenesi globale.

venerdì 8 marzo 2024

Yannick


Titolo: Yannick
Regia: Quentin Dupieux
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Per le vie di Parigi, in un teatro senza troppe pretese, va in scena una commedia dal titolo "Il cornuto". Sul palcoscenico ci sono lui, lei e l'altro, tra battute e ammiccamenti. Sembra una serata come le altre, ma dal nulla uno spettatore si alza in piedi per protestare: lo spettacolo non è all'altezza delle sue aspettative. Gli attori sono spiazzati e provano a cacciarlo, ma l'uomo, armato di pistola, prende tutti in ostaggio e decide di scrivere una scena in prima persona da far interpretare alla troupe.
 
Quentin Dupieux aka Mr Oizo il dj ha una carriera davvero prolifica. Come il prezzemolo ovunque lo metti sta. Può parlare di poliziotti corrotti, di assassini con pellicce di daino, di ruote di scorta che nel loro percorso si trascinando dietro ogni cosa, interrogatori anomali in un commissariato, lifting facciale come nuova moda, mosche giganti, di power ranger francesi trainati da una sorta di Splinter amante delle belle donne e molto altro ancora. In tutto questo appaiono lampanti due elementi nella sua politica d'autore, il non-sense generale e l'eccesso del grottesco. Tutto ciò si concretizza anche in questa sua ultima opera ma senza sensazionalismi o accendendo fenomeni pirotecnici o soprannaturali. In Yannick c'è una critica semplicemente a ciò che non piace. In questo caso il teatro come ambiente e luogo dove l'arte viene seminata come in REALITE' dove però qui l'innesco è diverso e sembra nascere da un disagio interiore che si decide presto di condividere con la parte interessata. Seppur con qualche dialogo in più e alcune scene dove il ritmo fatica a ingranare, la commedia drammatica e allo stesso tempo ironica di Dupieux porta a fare vari ragionamenti mettendo in discussione tanto di ciò che si vede e il silenzio a cui spesso dobbiamo sottostare per una questione morale e artistica che preclude la critica e il dissenso.

martedì 12 dicembre 2023

Lockdown Tower


Titolo: Lockdown Tower
Regia: Guillaume Nicloux
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Gli abitanti di un palazzone si svegliano una mattina e scoprono che un velo nero avvolge tutte le finestre e le porte dell'edificio, un velo nero che divora qualsiasi cosa e chiunque tenti di attraversarlo. Incastrate, le famiglie si organizzano ma il tempo passa e nulla cambia. Ciò riaccende gli istinti più primitivi lasciando che a guidare ogni mossa sia una sola parola d'ordine: sopravvivenza.

La Tour è un pesante pugno allo stomaco. Simile come effetto da quello sferrato da DIVIDE, sempre francese e di Gens nel 2011. Qui l'ambiente weird e fantascientifico è semplice quando funzionale per scardinare l'ordine sociale di una palazzina e giocare con quell'elemento che ci piace tanto ovvero far vedere fino a dove può spingersi l'essere umano per prevalicare il prossimo e sopravvivere. Quando si regredisce al più laido stato di natura, quando l'ossessiva lotta razziale arriva al culmine allora si arriva a barattare ogni cosa creando ordini religiosi, sotto gruppi, ognuno disposto a vendere ciò che ha o a diventare semplicemente lo schiavo di qualcun altro.
C'è tanta barbarie, scene di violenza inusitata anche se non solo quelle a fare più male ma ad esempio la scena con cui si conclude il film oppure vedere come anche il corpo umano arriva a lacerarsi e a ricoprirsi di malattie veneree e tutto quanto il resto.
Un film diabolico ma estremamente affascinante per gli amanti del cinema horror estremo e di genere

Farang


Titolo: Farang
Regia: Xavier Gens
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Sam è un detenuto esemplare. A pochi mesi dalla scarcerazione, si prepara diligentemente al suo reinserimento. Durante un congedo, però, il suo passato lo raggiunge e un incidente gli lascia una sola scelta: scappare. Cinque anni dopo ha ricostruito la sua vita in Thailandia, dove ha creato la famiglia che aveva sempre sognato. Ma Narong, il padrino locale, lo costringe a ricadere nella delinquenza. Quando Sam decide di interrompere tutto, Narong attacca la sua famiglia. Sam attraverserà la Thailandia per vendicarsi del suo carnefice.
 
Xavier Gens è un regista che apprezzo davvero molto. FRONTIERS, CRUCIFIXION, DIVIDE, COLD SKIN, donandoci alcune chicche horror di inusitata violenza e spessore sociale.
Farang è un revenge movie che mette in mezzo criminalità, redenzione, arti marziali, corruzione, il tutto con uno stile e una classe che diventa subito immersivo ma che purtroppo rimane limitato nella sua stesura di come raccontare i fatti e renderli appassionanti. La solita spirale di eventi negativi che sembra rimanere attaccata alla schiena del nostro protagonista e nonostante la fuga, un passato ombroso che aspetta solo il momento giusto per chiudere la propria vendetta. Nonostante tutte le premesse che non sembrano così ispirate, il film si lascia vedere molto bene, Sam ha il fisic du role giusto e Olivier Gourmet a fare lo spietato Narong è perfetto.

domenica 19 novembre 2023

Rodeo


Titolo: Rodeo
Regia: Lola Quivoron
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Julia va di corsa e ci va con le moto che ruba a sprovveduti venditori. La sua passione divorante è il cross su asfalto, il suo sogno fare acrobazie sollevando il mondo e la ruota anteriore. Aliena alla sua famiglia, ne trova un'altra in un milieu clandestino, saturo di testosterone, adrenalina e benzina.
A colpi di 'funambulismo', Julia ha la meglio sul cameratismo dei compagni e guadagna la loro fiducia. Ma per qualcuno, il più vigliacco e subdolo tra loro, la libertà totale di Julia rappresenta una minaccia da 'battere'.
 
Julia è veramente una tipa cazzuta. Sempre a testa alta, senza mai nascondersi, anche quando rischia di prendersi sane mazzate. Ruba, svincola dagli impegni familiari costringendo il fratello ad aiutarla sapendo bene che a costo di prendersi qualche insulto lui ci sarà sempre e poi questo muoversi continuamente senza mai fermarsi come se lo scorrere delle lancette la ponesse di fronte ad un obbiettivo che deve per forza raggiungere nel più breve tempo possibile. Articolazione di un corto del 2015 (Au loin, Baltimore) il film scopre un microcosmo poco battuto dal cinema, acrobati straordinari e l'essere sempre sul filo del rasoio per quanto concerne raduni e gare clandestine dovendo scappare dalla polizia e rimettendoci arti e le stesse moto. Julia sa bene che entrare nel mondo maschile senza esserne preda o vittima sacrificale non è facile ma merito della sua ostinazione e di essere brava a farla franca dimostra i suoi numeri e correndo fino ad un finale che si eleva lasciando il pubblico in silenzio con un climax avvincente.

mercoledì 18 ottobre 2023

Rosa di ferro


Titolo: Rosa di ferro
Regia: Jean Rollin
Anno: 1973
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Durante una passeggiata, una giovane coppia finisce per fare all'amore in un cimitero restando intrappolata, di notte, nel lugubre luogo.

"Morendo, mentre dormiva, avvertì l'esperienza viva in un sogno. Il suo sogno era un'onda, che si arrampicava sulla spiaggia. L'onda che si ritraeva. I tuoi occhi, nei suoi occhi. Le tue labbra, nelle sue labbra. È a te che dedico la fine della vita. A te che piangerai fino a dar voglia di piangere anche a me."
Ci si conosce ad un evento, ci si innamora subito e poi si decide di provare qualcosa di diverso, forse per stupire la partner, o forse semplicemente per ritagliarsi un momento intimo idilliaco all'interno di una cripta. Due protagonisti, quasi solo una location (il cimitero) se non contiamo quel rincorrersi vicino al treno e per finire poche comparse. E' un horror ma di quelli poetici, intellettuali, melodrammatici dove in fondo i nostri due scappano, litigano, si picchiano e fanno l'amore in un contesto in cui la realtà gli sta sfuggendo di mano in una storia drammatica di amore estremo.
Gli eventi appaiono in maniera bizzarra, questo perdere la bussola non sapendo orientarsi nel cimitero da l'incipit alla trasformazione della ragazza "Non temere, i morti sono nostri amici e qui troveremo il nostro cammino. Solo e soltanto qui." Da quel momento la sua totale perdita di controllo che finirà in maniera inaspettata. Francoise Pascal è di una bellezza tale da incantare lo spettatore senza contare le scene di nudo e in quell'intro e finale sulla spiaggia così evocativo e intenso.

November- Cinque giorno dopo il Bataclan


Titolo: November- Cinque giorno dopo il Bataclan
Regia: Cedric Jimenez
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

13 novembre 2015. Una data che tutti nel mondo (non solo in Francia) ricordano per gli attentati che ebbero il loro epicentro nella strage del Bataclan. Il film ricostruisce l'intervento dei servizi segreti nei primi cinque giorni di indagini finalizzate alla ricerca degli attentatori.
 
Senza dubbio una vicenda che tutti ricordano e che speravamo di veder espressa in un film.
November seppur condotto molto bene sembra una sorta di reportage, dove purtroppo manca il pathos e l'anima del film. Tutti corrono come schegge impazzite, non ci si focalizza mai veramente su niente e anche parte del cast è così attento e preciso da sembrare allo stesso tempo spaesato.
Quasi non vengono ammesse le colpe di un paese sovrano con tante e doverose responsabilità di quello che ha fatto in passato e che sperava non ritornasse indietro con una furia esplosiva.
Jimenez è un regista molto strano. Parte dall'horror, poi passa alle arti marziali e infine finisce sui polizieschi action come Bac Nord. Sicuramente dotato di talento qui sembra al servizio di una confezione fatta e finita dove non conta il singolo quanto la scatola già premeditatamente sigillata per dare il proprio punto di vista sull'intera faccenda.
L'unica a mio avviso accurata ricostruzione che mostra quanto i collaboratori non contino niente è quello dell'informatrice Lyna Khoudri, una giovane donna musulmana che rivela alcuni elementi a proposito degli attentatori che coloro che indagano faticano ad accettare come veritieri. Proprio lei in un qualche modo finirà con il portare a deflagrarsi la sua migliore amica invischiata con alcuni autori dell'attentato


lunedì 10 luglio 2023

Litan


Titolo: Litan
Regia: Jean-Pierre Mocky
Anno: 1982
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Una giovane coppia sta attraversando la città di Litan. Presto misteriose morti si accumulano attorno a loro.
 
Litan è un folk horror sicuramente anomalo e molto particolare. Completamente distante dai capolavori che in quegli anni o poco prima erano stati realizzati, crea un suo mondo e una sua simbologia a tratti convincente quando non esonda creando troppo e spiegando ancor meno.
C'è il villaggio con le sue contraddizioni che sembra così astratto a partire dai sui personaggi e dai ruoli che ricoprono. Quasi tutti mascherati, musicisti, artisti di strada, vittime sacrificali che vengono mandati al creatore in funzione di scelte mai palesate o precisate. Ci sono ladri e assalitori che prendono di mira Nora, investigatori che finiscono male anche quando finalmente scoprono l'innocenza di Jock, bambini con strani poteri che vengono studiati da scienziati, una grotta con delle pozze dove all'interno gravitano delle strane creature in grado di far sparire le vittime.
E' un film weird per certi aspetti, molto bizzarro, dove anche i dialoghi non sono molti e a volte non sembrano aiutare. L'idea è quella di muoversi continuamente senza fermarsi mai, di stravolgerlo di musiche e di comparse, di portare all'assurdo il motivo per cui si possa finire a Litan e cosa essa sia in fondo soprattutto quando sembra di impazzire perchè tutto è così folle e senza senso da portare la stessa coppia a interrogarsi sulla propria sanità mentale

mercoledì 7 giugno 2023

Five Devils


Titolo: Five Devils
Regia: Léa Mysius
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Vicky vive con sua madre Joanne e suo padre Jimmie, un uomo che ancora lotta per trovare il suo posto nel mondo. Quando la zia di Vicky, Julia, arriva dopo essere stata rilasciata dalla prigione, la sua presenza riporta a galla il passato in modo violento e magico.
 
Ritorna finalmente la regista che mi aveva deliziato con il bellissimo Ava. Ancora una volta si prova a sperimentarsi in qualcosa di nuovo, estremamente complesso per come dal secondo atto in avanti muove i tasselli spazio tempo, con flashback e sbalzi temporali disorientando completamente lo spettatore. Da un lato è palese il suo bisogno di rimuovere ogni sicurezza durante la visione, allo stesso tempo deraglia completamente sembrando quasi di aver dato la possibilità alo spettatore di aver capito per poi illuderlo nuovamente in un braccio di ferro che può piacere oppure no.
C'è tanta stregoneria scoperta da una piccola bambina che alle prese con un liquido non ben specificato cade in trance rivivendo il passato della sua famiglia inserendosi fisicamente nelle scene e rischiando a volte di impattare con il passato.
Un mix di generi e una trama forse troppo articolata e pungente con cambi di temperatura in tutti i sensi tra location e personaggi, vendette e perdoni, scene di sesso deliziose ma di certo non è la stessa Mysius di AVA una parabola anarchica molto attuale e post contemporanea. Qui non tutti gli ingredienti riescono a sottolineare una trama che diventa di per sè già molto difficile da analizzare e dipanare come pezzi di storia a volte incasellati in maniera disfunzionale.

martedì 6 giugno 2023

Fumer Fait Tousser


Titolo: Fumer Fait Tousser
Regia: Quentin Dupieux
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

In un futuro imprecisato la Tobacco Force è una squadra di supereroi che affronta mostri da kaiju eiga a colpi di nicotina e catrame. Di fronte alla minaccia apocalittica di Lezardin, il capo della squadra ritiene che serva un momento di raccoglimento per ritrovare lo spirito di gruppo necessario. Durante la temporanea vacanza, gli eroi cominciano a raccontarsi storie spaventose.
 
Ormai non so più trovare le parole per questo regista. Da quando vidi il suo primo film al TFF rimasi sorpreso intuendo che questo qui arrivando come dj dalla musica aveva delle idee e gli piaceva sperimentarsi con la settima arte analizzando il politicamente scorretto e il grottesco.
Dopo essersi intrufolato in ogni tipo di genere, Dupieux compie un salto ancora più in là dissacrando super eroi, mostri, pupazzi a forma di topo che sbavano un liquido verdastro e attorniati da modelle e storie in un modello alla Boccaccio molto più sporco e ruvido dotato di un non sense incredibile come la storia del ragazzo che finisce triturato dal macchinario e dove la zia decide di conservarne le labbra che continuano a parlare in una pozza piena di sangue. Dupieux stupisce ancora una volta per la sua scioltezza dove nel suo mondo tutto sembra muoversi con molta tranquillità che siano matti, mostri, esseri inanimati, poliziotti corrotti, ladri incapaci, killer anomali, personaggi folli o animali.
La ludica ingenuità e superficialità dell'autore riesce a bilanciare molto bene la materia visiva senza mai darle rimandi troppo seri ma conservando toni da commedia in uno spassoso gioco contro il politicamente corretto

sabato 13 maggio 2023

Tre moschettieri-D'Artagnan


Titolo: Tre moschettieri-D'Artagnan
Regia: Martin Bourboulon
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Il giovane D'Artagnan ambisce a diventare un moschettiere del re Luigi e si reca a Parigi per mettersi al servizio del capitano de Tréville. In viaggio incappa nel rapimento di una ragazza e rischia la vita per cercare di salvarla. Arrivato nella capitale, si rende conto di come sia facile litigare con i moschettieri ma soprattutto di quanto intrighi e corruzioni corrodano la nobiltà di Francia. Mentre i moschettieri sono fedeli al re, il cardinale Richelieu è disposto a tutto pur di screditarli e acquisire sempre più potere.
 
C'era bisogno di un ennesima trasposizione del romanzo di Dumas? Sì. Il perchè è semplice. Senza inutili sensazionalismi, 3D e intrusioni storiche peraltro fasulle. Diciamo che quasi tutte le ultime trasposizioni non sono state un granchè. Tre moschettieri 3d di Anderson troppo tamarro e da dimenticare, MUSKETTER non aveva polso e sembrava puntare quasi al riscatto e l'enfasi del regista, su quello russo THREE MUSKETEERS preferirei tacere e su quello nostrano di Veronesi assistiamo a una sorta di parodia trash davvero insulsa Moschettieri del re-La penultima missione. Probabilmente ci volevano proprio i francesi e questo riadattamento pur non aggiungendo nulla non mischia nemmeno troppo la trama facendolo risultare un buon thriller d'azione con combattimenti mai eccessivi ma funzionali. L'atmosfera rimane il pezzo migliore soprattutto nell'arrivo di d'Artagnan e nel cercare di svelare alcuni complotti che porteranno ad un sequel che spero arrivi il prima possibile.

domenica 9 ottobre 2022

Athena


Titolo: Athena
Regia: Romain Gavras
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Dopo la morte del giovane di origine algerina Idir e la diffusione di un video che sembra indicare alcuni agenti della polizia come responsabili dell'omicidio, nel quartiere parigino di Athena si scatena l'inferno: a guidare la rivolta è Karim, fratello maggiore di Idir e terzo di quattro. Il primogenito Moktar è invece uno spacciatore, che conduce affari proprio ad Athena, mentre Abdel, militare, fa ritorno dal fronte per provare a fare chiarezza su quanto avvenuto e sedare una sommossa che pare destinata a sfociare in tragedia.

Athena è il tipico film francese che vuole farti capire con rabbia e dolore quanto sia difficile gestire il rapporto con l'autorità da parte degli abitanti delle banlieu. Un film feroce e potente che non si ferma mai un secondo se non per accendere qualche molotov oppure mostrare un primo piano di un ragazzo che si dispera perchè sta rischiando più del dovuto. Una pellicola che non demorde ma allo stesso tempo è già da subito votato alla disperazione, alla tragicità delle conseguenze inattese o attese e gli effetti perversi che la vendetta produrrà per entrambe le parti. E' un film che non fa mai un passo indietro e proprio in questo trova per assurdo alcuni importanti limiti che prevalgono su una narrazione sterile e un bisogno di mostrare e distruggere più che raccontare ed esaminare a fondo le cause di come si sia arrivati a quel livello.

giovedì 29 settembre 2022

Barbaque (2021)


Titolo: Barbaque (2021)
Regia: Fabrice Eboué
Anno: 2021
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Pascal e sua moglie Sophie gestiscono da circa vent'anni una piccola macelleria locale. Sophie riversa il suo affetto per i clienti alla cassa e Vincent taglia la carne accuratamente selezionata con altrettanto amore.

Barbaque aka Some like it rare è una commedia grottesca sul cannibalismo, il veganismo e tutte le connotazioni che può prendere una crisi di coppia quando la propria macelleria viene attaccata da attivisti e da colleghi/amici che fatturano milioni con allevamenti intensivi dando antibiotici agli animali. E allora arriva il maiale iraniano..
La commedia Di Ebouè è intrisa di humor nero, gag, slapstick favolose, condita da toni grotteschi e scene torture e splatter convincendo per la sua incredibile ironia e freschezza nella messa in scena e nella recitazione.
Ebouè riesce a imprimere nella sua opera tantissimi temi, destrutturando non pochi stereotipi sull'estremismo alimentare e riuscendo a regalare delle scene infallibili per quanto concerne l'originalità, il ritmo, l'adrenalina e la violenza. Tutto questo però mescolato ad una politica mai bigotta o melensa ma sempre pungente e contemporanea. Un film davvero delizioso dove da anni non vedevo il tema del cannibalismo trattato con tale ingegno e satira salvo pochissime eccezioni.

venerdì 4 febbraio 2022

Mandibules


Titolo: Mandibules
Regia: Quentin Dupieux
Anno: 2021
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Jean-Gab e Manu, due perfetti idioti sulla quarantina, fannulloni e perdigiorno, vivono di espedienti. Una mattina trovano nel bagagliaio di un’auto rubata una mosca gigantesca, delle dimensioni di un cane di media taglia. Decidono di provare ad ammaestrarla e insegnarle a rubare cibo e altri beni primari per conto loro, così da poter stare al mondo senza faticare e continuare a non fare niente nella vita.
 
Quentin Dupieux aka Mr Oizo è una scheggia impazzita come l'artista poliedrico che dimostra di essere ancora una volta. Prima con la musica ma poi soprattutto con il cinema. Opere fresche, divertenti, demenziali, surreali, grottesche, goliardiche dove il non sense predomina lasciando disorientati e dove ora più che mai c'è bisogno del suo cinema.
Finora non ha sbagliato nulla. RUBBER, WRONG, WRONG COPS, REALITE, STEAK, AU POSTE, DAIM e ora Mandibules. Mosche giganti, cani divorati, scambio di persone, vagabondaggio e cazzeggio, queste sono le componenti della sua ultima pellicola.
L'aspetto squisito e sempre di più gestito alla grande dall'autore e la freschezza di prendere un soggetto molto lineare e farlo deragliare oltre le aspettative condendolo con anormalità e paradossi continui in cui succedono cose inverosimili nella più totale indifferenza di chi vi assiste e dove nessun personaggio sembra prendersi mai sul serio. Mandibules è un film manifesto della stupidità e dell'amicizia dove l'artista francese continua la sua iperbole cinematografica passando dal recente horror ad una commedia divertentissima dove entrati nel suo mondo si rimarrò piacevolmente sorpresi.




domenica 21 novembre 2021

Blood Machines


Titolo: Blood Machines
Regia: Raphaël Hernandez
Anno: 2019
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Due bounty killer spaziali sono sulle tracce di una IA quando assistono a un fenomeno mistico: il fantasma di una giovane si libra dalla macchina, come se l'astronave avesse un'anima. Il fantasma sfida i due a una caccia intergalattica
 
Blood Machines diviso in tre capitoli è un esperimento fantascientifico visivamente spettacolare.
Per quanto concerne la storia è una clamorosa vincita e rivincita della donna che conquista poco di meno che la galassia intera, sviluppando una coscienza e allargando un corpo in grado di assorbire tutto ciò che le sta attorno (astronavi, pianeti, persone).
Sembra di vedere un esercito di Bene Gesserit fuse con la tecnologia di Tsukamoto e alcuni richiami cronemberghiani. Il film indipendente è stato finanziato tramite campagna Kickstarter ed è in lavorazione da alcuni anni presentando oltre 500 riprese VFX e mettendo in mostra il lavoro di 7 società CG. Le musiche di Carpenter Brut sono fondamentali per far entrare lo spettatore in un viaggio onirico incredibilmente complesso e sviluppato, come se fosse una sorta di vangelo apocalittico o di rinascita della scifi indipendente. Pochi dialoghi, scenografie elaborate e stratificate dove si riesce a dare enfasi e sostanza ad ogni elemento. Dove il carattere delle protagoniste riesce ad innalzarsi a qualcosa di sacro e allo stesso tempo pericoloso per chi come i due bounty killer, Vascan in particolare, non ne rispettino i valori e il loro credo. E' un viaggio messianico dove una delle sacerdotesse, Corey, particolarmente in forma libera questa strana alchimia composta da donne e macchine, in una fusione che lascia basiti per la struggente importanza che le viene attribuita. Le astronavi sanguinano e le donne all'interno delle parti meccaniche riescono a guarirne le ferite facendole risorgere.

martedì 2 novembre 2021

Casa in fondo al lago


Titolo: Casa in fondo al lago
Regia: Alexandre Bustillo, Julien Maury
Anno: 2021
Paese: Francia
Giudizio: 2/5

Ben e Tina, giovane coppia, si dilettano nel realizzare filmati particolari da postare su internet nella speranza di ottenere sufficienti visualizzazioni da arrivare alla fine a guadagnarci. L'oggetto dei loro filmati sono luoghi misteriosi, maledetti o giù di lì. La loro ricerca li porta a un lago in Francia che dovrebbe essere misterioso, ma è invece un normale luogo turistico pieno di villeggianti. Ben è deluso, mentre Tina vede di buon occhio l'opportunità di fare, per una volta, la semplice turista. Però Ben parla con un tipo del luogo, Pierre, che gli rivela l'esistenza di un ramo isolato del lago, in fondo al quale si trova una casa rimasta sepolta dall'acqua quando la vallata venne inondata di proposito e il lago venne creato, una trentina d'anni prima. Ben e Tina si fanno scortare da Pierre e poi si immergono, sino ad arrivare alla casa in fondo al lago. Dentro, trovano molto di più di quanto cercavano e un mondo misterioso, ignoto e spaventoso si apre ai loro occhi.
 
E'dura anche per me dover dare un'insufficienza a due dei miei registi francesi contemporanei preferiti. Eppure è così. Cosa può davvero fare paura in fondo ad un lago o sott'acqua? Squali, coccodrilli, orrore cosmico, le scelte ci sonoa nche se non sono molte. Ma non i fantasmi, o meglio delle sorti di zombie-fantasmi.
Sembra uno di quei teen-horror confezionati dalla Universal la quale ha scelto la coppia di registi per le loro capacità sperando in un mezzo miracolo. Se Bustillo e Maury hanno accettato per prendere un sacco di soldi affinchè possano regalarci qualche altra chicca allora sono perdonati.
Ma se così non fosse e allora rimaniamo quasi quaranta minuti a vedere una casa abbandonata in fondo al lago con pareti pitturate di sangue, morti incatenati e un cinema con pellicole in 8mm.
Sono serio purtroppo è così. Se poi ci mettiamo la possessione e altri clichè narrativi piuttosto scontati il risultato è un evidente passo indietro, anzi un tuffo dal trampolino da cui non riesci più ad emergere. Terzo atto completamente in sordina, girato male e messo in scena ancora peggio.

mercoledì 20 ottobre 2021

Titane


Titolo: Titane
Regia: Julia Ducournau
Anno: 2021
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Alexia ha una placca di titanio conficcata nel cranio a causa di un incidente passato. Ballerina in un 'salone di automobili', le sue performance erotiche la rendono preda facile degli uomini, che l'approcciano senza mezze misure. Ma Alexia uccide con un fermaglio chi si avvicina troppo e colleziona omicidi che la costringono a fuggire e ad assumere l'identità di un ragazzo, Adrien, il figlio scomparso dieci anni prima di un comandante dei pompieri. Lei è una macchina programmata per uccidere che cerca un rifugio, lui una divisa programmata per salvare vite che ha disperatamente bisogno di prenderla per qualcun'altro. Tutto li separa ma poi qualcosa improvvisamente li unisce per sempre.
 
In Titane un auto mette incinta la protagonista. Al suo secondo film Ducournau dimostra coraggio, continuando a provocare in maniera ancora più netta, giocando con i generi, prendendosi incredibilmente sul serio per poi entrare a gamba tesa facendo molto male e questo ci piace assai. Vuole dare fastidio e ci riesce benissimo. Titane che abbia vinto o no la palma d'oro non credo sia questo il punto per un film che ormai non ha più nessuna barriera o confine precipitando in un vortice mostruoso e trasformandosi continuamente. Horror ma soprattutto body horror, influenze di tanto cinema, una specie di nuovo exploitation nel new horror francese estremo che ha saputo rinforzarsi e dare tra i maggiori contributi negli ultimi anni. Qualcuno mentre uscivo dalla sala lo ha definito il nuovo Blade Runner per le derive che senza stare a spoilerare cambiano così di netto una società ormai alla deriva dove il cambiamento e la trasformazione del corpo segnano un passaggio importante senza sapere fino a cosa veramente vogliamo osare e sperimentare. Sospendendo ogni forma di coerenza nella narrazione, rifiutando l'armonia e le traiettorie convenzionali, Alexia nel suo girotondo infernale e assai grottesco arriva a uccidere senza esitazione (la scena nella villa è veramente assurda a tratti quasi comica) a ribellarsi, mordere, rendersi inizialmente una dea e poi un abominio, esibendo una fisicità ostentata senza pudori, in un film molto legato al concetto di famiglia, di creare legami, immergendo "padre" e "figlio/a" in un bagno di violenza malsano e allo stesso tempo romantico e rivelatore di certi aspetti dell’interiorità umana che altrimenti resterebbero nascosti.


domenica 17 ottobre 2021

Bac Nord


Titolo: Bac Nord
Regia: Cedric Jimenez
Anno: 2020
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

A Marsiglia i poliziotti della BAC (brigades anti-criminalité) hanno perso il controllo di un intero quartiere dei sobborghi. Quando dall'alto si pretende una retata che dimostri l'efficacia della polizia, un terzetto di agenti si ritrova costretto a collaborare con un informatore che chiede in cambio delle sue dritte una grossa quantità di droghe leggere. Il superiore gli dice di procedere, ma allo stesso tempo gli dice anche di non poter formalizzare questa attività e gli agenti si trovano così ad affrontare una difficile impresa senza rete...
 
Anche se inferiore a LES MISERABLES per una critica e una politica meno complessa e più superficiale, il film di Jimenez (regista altalenante) è un buddy movie, un poliziesco esplosivo in grado di intrattenere, far riflettere, mostrare le modalità delle lotte tra polizia e banlieu e tutto il resto che ormai abbiamo avuto modo di vedere in un genere sempre più in auge e in grado di far riflettere sui cambiamenti in atto e sulle nuove tendenze e lotte criminali.
Un film iperattivo che non si ferma praticamente mai mandando alla deriva un trio di poliziotti così diversi ma uniti dalla causa e dal proteggersi contro tutto e tutti. Da questo punto di vista l'evento di cronaca da cui nasce il film ha una spaccatura esemplare nel non restituire la vera drammatica realtà delle cose, senza mostrare poliziotti corrotti ma che hanno usato la droga per arrivare a fermare il carico esplosivo che gli vedrà protagonisti nel bene. Questo cambiamento può far riflettere sulla natura del cinema che non sempre deve adattare per forza i fatti per come sono andati, ma anzichè definirlo un film destroide come qualche giornalista ha fatto, qui i poliziotti in parte sono colpevoli così come le istituzioni, i criminali e i superiori dei poliziotti che anzichè difenderli gli mettono nelle fauci dei media e degli organi specializzati per interrogarli e renderli colpevoli

lunedì 9 agosto 2021

Come sono diventato un supereroe


Titolo: Come sono diventato un supereroe
Regia: Douglas Attal
Anno: 2021
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Lo svagato agente di polizia Gary Moreau vive e lavora in una Parigi in cui pullulano i supereroi, tanto da poterne stilare una classifica di gradimento popolare. Le cose precipitano quando attraverso la semplice inalazione di alcune fiale speciali chiunque diventa capace di acquisire il superpotere di incendiare tutto o sparare raggi laser dagli occhi. Il tenente Moreau indagherà sul caso con l’ausilio dell’agente Cécile Schaltzmann e nel mentre torneranno al pettine alcuni nodi relativi al suo passato e all’accantonamento dei suoi superpoteri. Nodi che lo legano ad altri due supereroi buoni come Monté Carlo e Callista che interverranno a dare man forte.

I francesi e i super eroi. In ventennio in cui stanno tornando in auge, anche loro ispirandosi ad un romanzo, trovano un connubio modesto e atipico nel cercare di fare un film di genere senza risultare banali ma accostando diversi elementi interessanti anche se già visti. La trama di per sè è indecisa e poco coraggiosa, cercando di fare il suo mischiando poliziesco e azione, trovando la carta della droga per aprire gli orizzonti ma senza puntare sulla violenza gratuita o sugli eccessi.
Il mondo è popolato da questi super umani, la polizia fa quel che può arrivando spesso alle maniere forti e la vecchia scuola sembra ormai essere andata in pensione. Attal sembra interessato alle questioni morali, alle scelte, alla consapevolezza del cosa si è in grado di fare e quali possano essere le conseguenze, il tutto in maniera matura e con tanti dialoghi senza ovviamente lesinare qualche bella scena d'azione e un villain abbastanza intrigante. Un'opera rischiosa che riesce a distinguersi dalla massa con una sua verve interessante nel cercare di variare forma e sostanza.

mercoledì 2 giugno 2021

Adoration


Titolo: Adoration
Regia: Fabrice Du Welz
Anno: 2019
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Il dodicenne Paul vive con sua madre nell'istituto dove lei lavora come infermiera. Quando incontra Gloria, decide di fuggire con lei

Il mio amore per Du Welz nacque dopo il suo esordio alla regia con Calvaire.
Successivamente per il regista belga ci sono state opere molto disturbanti e originali con rare eccezioni come i lavori da mestierante in America. Con Adoration dopo Alleluia Du Welz si concentra di nuovo su un dramma sociale in questo caso sulle spalle di due bambini, di Paul in particolare e la scoperta del mondo e dell'amore al fianco di una piccola Gloria a metà tra un disturbo borderline e una schizofrenia. Per Paul la sfida diventa quella di doversi elevare a figura genitoriale, compagno, amico e molto altro nei confronti di Gloria. In questo viaggio di formazione non mancano gli incontri, la vendetta, la fuga, l'amore, la scoperta ma più di tutto una libertà inusuale attorniata da gregari e figure adulte che non sanno come comportarsi con questi due giovani adulti, la loro fragilità e i loro tabù. Adoration ci porta dentro la natura, dentro i sentimenti e le emozioni di due protagonisti che nell'adorazione generale scoprono la vita e alcuni misteri di essa con una complicità e una sete enorme.
Adoration ha quella caratteristica tipica dell'autore che rimanda non solo al dramma Alleluia ma soprattutto a Vinyan per prediligere una storia immersiva, che lavora con i sensi, con le emozioni, con le immagini e con l’ambiente, piuttosto che con i dialoghi o con le trovate di sceneggiatura.