Visualizzazione post con etichetta Nightmare Alley. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Nightmare Alley. Mostra tutti i post

martedì 12 aprile 2022

Nightmare Alley


Titolo: Nightmare Alley
Regia: Guillermo Del Toro
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Negli Stati Uniti d'inizio anni '40, Stan, uomo senza averi e dal passato doloroso, si unisce a un luna park ambulante, dove impara i trucchi del mestiere dalla veggente Zeena e da suo marito Pete. Sedotta la giovane Molly, il cui numero consiste nel resistere alle scariche elettriche che le attraversano, parte con lei verso la grande città. Ambizioso e avido, diventa il Grande Stanton, indovino e sensitivo che col suo numero di pseudo occultismo seduce uomini ricchi e potenti e li convince di poter comunicare coi loro morti. La relazione con una psicologa ancora più spietata e calcolatrice lo porterà alla rovina.

La fiera delle illusioni e un thriller noir dove ancora una volta il noto regista messicano si confronta con un b movie milionario cercando di dare enfasi ad un remake diviso di fatto in due parti e che ancora una volta non mi ha sorpreso come speravo. Diciamo che il personaggio di Stan riesce ad essere misterioso e interessante all'inizio per poi diventare il solito affabile uomo di successo quando decide di diventare uno spiritista "professionista", "il grande Stanton".
C'è tutta la galleria dei freak, il circo, i carnival, personaggi ambigui, il vecchio mentalista che legge nel passato di Stan facendoci intravedere i suoi fantasmi del passato. E poi abbiamo una seconda parte leziosa e stucchevole, dove tutto agisce in una modalità narrativa prevedibile e scontata, dove alcune decisioni come quella di inscenare la farsa per ottenere ingenti somme dal ricco di turno finiscono per apparire edulcorate (Molly con quell'abito nel giardino innevato sembra quasi ricordare la famosa scena di DRACULA di Coppola). Perchè poi omettere del tutto la componente religiosa che poteva dare ancora più appigli alle scelte dei personaggi caratterizzandoli meglio...
Pur essendo spettacolare per quanto concerne le scelte tecniche, la messa in scena, i colori e i costumi, la scena quasi d'apertura dove Stan si addormenta in pieno giorno e si risveglia nel buio trovando il circo, alla fine rimane ben poco. C'è una bella metafora dell'uomo bestia e in questo un elemento che ritorna nel cinema dell'autore quello di combattere contro il proprio spirito animale, infine la mostruosità degli esseri umani, di Clem e Stanton avidi e arrivisti e del loro destino.