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martedì 22 marzo 2011

Paprika

Titolo: Paprika
Regia: Kon Satoshi
Anno: 2006
Paese: Giappone

Atsuko, una psichiatra del futuro, esplora i sogni dei suoi clienti grazie ad un dispositivo hi-tech, il cui compito è soprattutto quello di guarire possibili nevrosi.
Un giorno, naturalmente, il congegno sparisce e Atsuko assieme ad un gruppo di persone tra cui uno scienziato che monitorizza i movimenti, un ispettore di polizia legato al passato e un collega con problemi di peso dovrà scoprire chi è il responsabile del misfatto.
Atsuko scoprirà così che il congegno è un arma capace di azzerare le coscienze e di rendere un tuttuno il mondo della realtà e quello dei sogni.

Cosa dire di uno dei capisaldi dell’animazione in generale. Kon è un maestro come c’è ne sono pochi in giro. Se penso a quella chicca che ha saputo confezionare con il nome di TOKYO GODFATHERS mi viene ancora la pelle d’oca. Insomma uno dei pochi che sia riuscito a far un film drammatico con dei messaggi tra l’altro molto intensi sull’abbandono e la parità dei sessi.
Con Paprika Kon ritorna alla fantascienza, in questo caso usando però temi non più lineari ma altrettanto complessi come la sovrapposizione tra realtà, sogno, finzione, ricordi.
In più Paprika è attraversata da una colonna sonora entusiasmante che si rifà a molti gruppi tradizionali giapponesi new-age.
Paprika è tratto dalla serie di romanzi di fantascienza di Yasuka Tsutsui ed è stato prodotto niente di meno che dalla Mad House ANIMATRIX,METROPOLIS.
Cosa dire di un film che mi ha illuminato soprattutto per un ottimo livello tecnico ed artistico ma che alla fine rimane un po’ d’incertezza per come Satoshi abbia mischiato le carte soprattutto nel finale.
In conclusione uno dei più bei film d’animazione del ’06.