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lunedì 20 aprile 2020

Ip Man 4


Titolo: Ip Man 4
Regia: Wilson Yip
Anno: 2019
Paese: Cina
Giudizio: 3/5

Il maestro di Kung Fu si reca negli Stati Uniti dove il suo studente ha sconvolto la comunità locale di arti marziali aprendo una scuola di Wing Chun.

Ip Man 4 poteva cadere nel ridicolo clamoroso, diventando una sorta di Karate Kid con Ip che insegna l’arte sacra del Wing Chun ad una ragazza figlia di un’importante maestro di Tai Chi.
Invece il film è una carrellata di momenti straordinari, combattimenti a non finire, scuole contro scuole contro altre scuole che cercano di essere messe sotto dal governo americano, dai marines capitanati da Scott, ad un certo punto vi ammazzo di botte tutti, Adkins.
C’è così tanta roba nel film, così tanta storia che a volte si inceppa e stroppia ma il risultato è forse uno dei migliori sequel dei sequel di sempre per un film di arti marziali se non contiamo l’esagerato quanto assolutamente spavaldo e meraviglioso John Wick 3.
Parte con Bruce Lee che poi ad un certo punto scompare per lasciare spazio ad un’altra storia ancora con maestranze a non finire, complotti, vendette e sacrifici e discriminazione razziale.
C’è Donnie Yen che invecchia bene pronto a immolarsi come paladino della giustizia passando da un cortile di una scuola a salvare una ragazzina fino a salire sull’arena per prendere a calci in culo il boss del karate.
I suoi apostoli che cercano di portare il Wing Chun tra i soldati finiscono per vedere al rogo il manichino di legno. Sembra non mancare proprio nulla a questo ultimo capitolo finale di una saga che a parte qualche sbadiglio è diventata una delle prove più importanti del cinema sulle arti marziali cinesi contemporaneo e post moderno.