Titolo: Sauna
Regia: Antti-Jussi Annila
Anno: 2008
Paese: Finlandia
Giudizio: 4/5
1595. due fratelli, Knut e Erik vengono arruolati per rappresentare la causa svedese in un incontro con la delegazione russa per stabilire i patti del confine. Durante il viaggio Knut inizia ad avere strane visioni che lo accompagneranno per tutto il percorso, fino a che non troveranno uno strano villaggio nel bel mezzo del bosco. La gente del posto si rivela subito irrequieta, e sembrano nascondere un segreto che soltanto la sauna situata a pochi metri dagli accampamenti può svelare.
Ed ecco che uno pensa che nel nostro continente siano solo l’Inghilterra e la Francia a farla da padroni con alcune sterzate spagnole. Poi però ultimamente anche il cinema nordeuropeo si è dato da fare sfornando alcune chicche davvero notevoli come TROLL HUNTER, DEAD SNOW e TRASPORTO ECCEZIONALE solo per fare alcuni esempi.
Però SAUNA è qualcosa di completamente diverso. Non ci sono mostri e nazisti che ritornano in vita.
Qui sin dall’incipit capisci che la storia giocherà sulla psicologia dei personaggi, su temi esistenziali, sui sensi di colpa in un periodo in cui uccidere innocenti, soprattutto in guerra, sembra il male minore.
La sauna qui assume soprattutto per i finlandesi un significato maggiore e nascosto. Nel reparto tecnico è interessante l’uso parsimonioso degli effetti speciali, dei dialoghi sopraffini e funzionali(anche se in alcune parti un po’ troppo complessi per l’anno in cui il film è ambientato) e una fotografia da favola.
Sono proprio i due protagonisti, la loro sofferenza, le location(un bosco quanto mai spettrale) e alcuni colpi di scena notevoli, tali da approfondire il discorso su quanto gli orrori della guerra nascondano scenari di sofferenza davvero terribili.
Uno dei finali più crudi e disperati dell’immenso panorama horror di questi tempi. Un film che fa pensare, dà da pensare e diventa un vero e proprio must nel genere riuscendo ancora una volta a far esplodere un’originalità potente giocata anche sul fatto che spesso di questi paesi non si sa molto e allora i registi e gli sceneggiatori giocano sui temi o le leggende locali riuscendo spesso a sorprendere.