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giovedì 12 novembre 2015

Into the Grizzly Maze

Titolo: Into the Grizzly Maze
Regia: David Hackl
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

I rapporti tra Beckett e il fratello sono logori da tempo. Nel tentativo di appianare le divergenze di un travagliato passato, si riuniscono nella loro casa d'infanzia nella sperduta Alaska. Insieme alle loro rispettive fidanzate, decidono di avventurarsi in un campeggio che, però, va terribilmente sottosopra quando un aggressivo orso grizzly li prende di mira.

L'ultimo film di Hackl è un b-movie scialbo in cui non bastano i camei di alcuni ottimi attori a salvarlo. La natura è ostile e i grizzly sono cattivi.
Ora credo che chiunque con un po di sale in zucca tiferebbe per l'animale.
Se poi in alcuni momenti topici la c.g rivela tutti i suoi limiti, i pochi elementi funzionali del film crollano inesorabilmente.
E'difficile dire cosa tenga in piedi il film a parte alcune buone location e un manipolo di attori che non sembra crederci dall'inizio alla fine, a parte quella faccia da pesce lesso di Marsden.
A dispetto di fesserie come questa, un film come BACKCOUNTRY si rivela di tutt'altro spessore e da il benservito a una carneficina per opera di un orso come non si era mai vista giustificando però le azioni e gli intenti della bestia senza, come in questo caso, farlo apparire a caso solo per uccidere.
Un film del genere poi, se fatto vedere ad alcuni bifolchi, potrebbe portare ad una carneficina di questa specie di orso in via d'estinzione.
In questo caso l'indagine su cui si sviluppa il film, un rapporto per nulla interessante tra due fratelli, i soliti cacciatori e un grizzly che sinceramente si è stancato di essere preso di mira, sono elementi frullati assieme senza un minimo di sostanza e infatti il risultato è becero e tutt'altro che convincente.