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domenica 20 marzo 2011

Hooligans

Titolo: Hooligans
Regia: Lexi Alexander
Anno: 2005
Paese: Usa/Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

Matt Buckner, studente di giornalismo, è stato espulso da Harvard per un crimine che non ha commesso. La sua promettente carriera è finita ed il suo futuro sembra vuoto, così si trasferisce a Londra da sua sorella Shannon e suo marito Steve per cercare rifugio. Steve presenta Matt a suo fratello minore Pete e attraverso la loro amicizia Matt entra nel mondo dei fanatici del football e scopre gli intrighi e la segretezza di questo mondo.

Sangue chiama sangue e così all’interno delle tifoserie accade quello che non dovrebbe accadere e che la regista denuncia con una polemica rivolta alle violenze delle tifoserie, al loro orgoglio e la loro sete di vendetta. La morte di un tifoso insegna che c’è un momento per rinunciare a diventare mandanti di altra violenza che non bisogna apparire incolumi di fronte ai drammatici gesti e le scelte sanguinose degli hooligans e non farsi trascinare dalle regole del branco.
Lei è Lexi Alexander, un’esordiente regista con la passione per le arti marziali che in questo film riesce a ritrarre in una spirale di violenza coinvolgente e realistica, le frustrazioni e i punti deboli di una generazione che deve trovare una valvola di sfogo perfetta per esternare i propri impulsi primordiali.
La sceneggiatura a tre mani certo non è originale ma contestualizza la catarsi del giovane studente che cerca di stare a pari passo con i suoi coetanei pur non avendo la stessa indole ma riuscendo ad avere una trasformazione dal momento che si trova in mezzo e dopo una buona lavata di capo entrare nella Green Street Elite con la sua storia e i suoi Major.
Interessante che qui gli stadi quasi non si vedono, le location sono le strade, i pub e le case dei tifosi.
Infine un buon prodotto quindi con un ritmo invidiabile, una storia comunque interessante, un buon cast e soprattutto dei bei pestaggi realistici che fanno dimenticare film squallidi girati da noi in Italia che al pari di questo non meritano neanche di stare negli stadi.