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lunedì 22 giugno 2015

Human Centipede III – Final Sequence

Titolo: Human Centipede III – Final Sequence
Regia: Tom Six
Anno: 2015
Paese: Paesi Bassi
Giudizio: 2/5

Il carceriere Bill Boss, gestisce una grossa prigione ma ha un mucchio di problemi: statisticamente, la sua prigione ha il più alto numero di rivolte, spese mediche e ricambio di personale. Ma, soprattutto, è incapace di ottenere il rispetto che pensa di meritare dai carcerati e dal Governatore. Costantemente fallisce nello sperimentare differenti idee per la punizione ideale per i carcerati, il che lo fa diventare pazzo. Sotto minacce di rescissione da parte del Governatore, il suo fedele braccio destro Dwight arriva con un'idea brillante. Un'idea rivoluzionaria che potrebbe cambiare il sistema delle prigioni Americane e salvare miliardi di dollari. Un'idea basata sui popolari film Human Centipede, che sia letteralmente che in maniera figurata metterebbe i detenuti in ginocchio, creando la punizione definitiva. Non avendo niente da perdere, Bill e Dwight creano uno sbalorditivo millepiedi formato da 500 persone

Una saga che era già partita con un'idea furbetta ma debole e in fondo pure abbastanza immatura, non poteva che volgere al termine giocando la carta dei numeri e di una critica al sistema carcerario americano abbozzata e che sa tanto di "voglio almeno nel finale dire qualcosa che abbia senso".
Dal canto suo aveva solo un'efferata messa in scena che rischiava troppe volte di sprofondare nel trash più totale.
Nel primo cercava di fare scalpore, nel secondo (l'unico diciamo interessante) mostrava un attore, Laurence R. Harvey, tra i più laidi mai visti nel cinema e in quest'ultimo cerca di virare su una critica a Guantanamo e altro cercando l'effetto stucchevole e continuando a citarsi in maniera esagerata (a questo giro compare pure il regista...)
Un altro elemento davvero poco sportivo e originale è quello legato ai numeri e all'esagerazione.
Nel primo credo fossero in tre, nel secondo qualcuno di più, mentre nel terzo tutti i detenuti.
Anche se con un umorismo che di fondo mancava nei primi due capitoli, Six ha saputo diventare ricco facendo una trilogia fasulla e stupidotta, cercando qualcosa che facesse parlare di sè (ahimè riuscendoci) e dandogli argomentazioni e scelte che in fondo si prendono e se lo mettono in culo da sole (scusate il gioco di parole)

A questo punto quelli di Southpark in un unico episodio HUMANCENTIPAD hanno saputo davvero mischiare le carte e fare qualcosa di orrendo e insieme arguto.