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lunedì 24 dicembre 2012

Batman-il cavaliere oscuro


Titolo: Batman-Il cavaliere oscuro
Regia: Cristopher Nolan
Anno: 2008
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

La trama prende spunto dal finale del primo film, in cui il neo-promosso tenente James Gordon mostra a Batman un reperto trovato sulla scena di un crimine, una carta da gioco recante il simbolo del Joker. Nel film si vedrà Batman allearsi con Gordon e il nuovo procuratore distrettuale Harvey Dent per contrastare la malavita di Gotham City, incarnata dal pericoloso malvivente che rapina banche e si traveste da Clown: Joker. Inoltre, dovrà affrontare anche la mafia di Gotham, guidata dal boss Sal Maroni, successore di Carmine Falcone.


Diciamo che già solo l’inizio del film serve a far capire che come in una matrioska Nolan si diverte in un sottile gioco di maschere. Sono proprio le maschere, le nemesi, i contrapposti a regnare sul secondo capitolo di una saga personalissima e fedele al contesto della Dc e della storia del beniamino che a differenza degli altri super-eroi non ha super poteri.
Ritroviamo parte del cast con una new-entry che non starò a commentare proprio per il fatto che è di una portata così evidente il suo talento viscerale tale da non meritare altre parole.
A differenza del genere d’azione, del fantasy e della messa in scena di lungometraggi che derivano dai fumetti, il caso Nolan merita menzioni che forse per altri registi non sono mai state fatte.
In primo luogo la necessità di cogliere numerosi aspetti catartici e funzionali che non sono mai venuti in mente a nessun regista e sceneggiatore ma che alla fine risultano profetici per raccontare nel vero senso della parola qualcosa di realistico e nello stesso tempo irreale.
« Vogliamo raccontare una storia molto ampia, una storia in una città o la storia di una città. [...] Se vuoi prendere Gotham, devi darle peso, un respiro, una profondità. Così devi trattare personalità politiche e figure mediatiche. È tutto parte del tessuto che avvolge una città. » Wikipedia
Non a caso sono stati presi pezzi importanti sfornati da un genio come Alan Moore per passare a trattare temi importanti, escalation mafiose e criminali allo stesso tempo composte di personaggi mascherati e inneggia tori di un’anarchia spiazzante e rivoluzionaria.
Una delle frasi più interessanti la dice Alfred a Wayne che non riesce a capire la logica del joker. Alfred sostiene che non abbia assolutamente logica, in modo tale da non essere assolutamente prevedibile.
Tetro, complesso, maturo, perverso, buio e multi sfaccettato, Il cavaliere oscuro è insieme riflessivo e pieno d’azione, costellato di momenti mai banali e situazioni spiazzanti. Condito da lunghi montaggi alternati, primi piani ravvicinati, una c.g per alcuni passaggi fuori dal comune, si impone come la saga più importante dell’eroe mascherato.
Riflessione sul lato oscuro dell’uomo, della sua complessità, del suo desiderio di redimersi e allo stesso tempo non poter fare a meno di combattere una sfida che forse non si vuole finire mai.
Diciamo che per una volta le major hanno saputo scommettere sulla scelta registica più funzionale che potesse esserci.