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venerdì 20 febbraio 2015

Venditore di Medicine

Titolo: Venditore di medicine
Regia: Antonio Morabito
Anno: 2013
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Informatore medico per un'importante azienda farmaceutica, Bruno, da anni, coltiva un gruppo di medici che, in cambio di viaggi, regali o soldi, sono disposti a prescrivere i suoi farmaci ai propri pazienti. In un difficile momento di tagli al personale, spinto da una capo area, cerca di allargare il proprio giro anche ad un celebre oncologo che sembra inizialmente restio. Intanto i suoi nervi sembrano cedere e le insistenze della moglie per avere un figlio hanno bisogno di una soluzione. Pur di tenersi stretto il lavoro, in un momento di grande instabilità sociale, si dimostrerà capace di tutto. 

Il terzo lavoro di Morabito e senz’altro il suo film più difficile e ambizioso.
Il reato del comparaggio è sicuramente un argomento molto attuale e presente all’interno del nostro paese. Se da un lato la prima parte confeziona bene la reale portata del problema, grazie soprattutto all’ottima prova della Ferrari, rigida e monolitica nel non far emergere nessun sentimento ed emozione, dall’altra è troppo macchinoso, frettoloso e infine prevedibile nel rapporto tra Bruno e Anna, arrivando ad un climax finale terribile con il solo intento di calcare troppo la mano.
Interessanti invece, d’altro canto, alcuni rapporti che Bruno imbastisce con alcuni medici, tra i disposti e gli indisposti, e per come emerge fragile più di ogni altro elemento, il concetto di salute e del corpo affidato, sempre più a mani estranee da parte di persone indifese.

La corruzione, le pressioni lavorative, il surplus e il concetto sempre più ambiguo di flessibilità, si uniscono in una denuncia pervasiva su una parte del sistema sanitario, in un film che se non avesse esagerato per cercare di dare più ritmo al film, cosa che invece lo controbilancia, sarebbe risultato ancora più incisivo nella sua denuncia.