Matt Turner è un broker navigato dell'alta finanza che vive a Berlino con la moglie Heather e i due figli Zach ed Emily, la stessa città dove risiede il suo capo e CEO Anders Muller. A volte Matt è distante e burbero con la famiglia, ma cerca in tutti i modi di mantenere il loro alto standard di vita con operazioni finanziarie sempre più in bilico tra successo e fallimento. Un giorno, è lui a dover portare a scuola i figli, ma quello non è un giorno qualunque: un telefono lasciato da qualcuno dentro la sua macchina squilla, una voce gli spiega che sotto il sedile del passeggero è piazzata una bomba collegata ad un dispositivo a pressione e se Matt non farà tutto quello che gli verrà comunicato lui, Zach ed Emily salteranno in aria.
E ci troviamo di fronte ad una sorta di
remake di SPEED con la differenza che non è un pulmino ma una
macchina e che abbiamo un padre e i suoi due figli. Per il resto
abbiamo un mestierante capace in cabina di regia che perde ogni
sentimento verso questo progetto contando che in passato aveva
regalato anche delle buone prove. Un action come sempre affidato a
Liam Neeson che dopo le saghe da giustiziere della notte sembra
riprendersi il timone di un film che gira su se stesso e con i
segreti di questo uomo e la società per cui lavora. Scopriamo piano
piano dalle telefonate di quanto abbia fatto delle schifezze
arricchendosi a danno dei contribuenti. Ciò che lascia veramente
basiti del film è il "colpo di scena" dove l'antagonista è
praticamente l'unica possibile scelta dello spettatore abbassando
ogni genere di elemento mistery e trovando un escamotage per far
esplodere il nemico sulla stessa macchina dove all'interno si trova
la bomba. Gli isterismi di massa della moglie di Matt e le mosse dei
servizi segreti quando credono che Matt abbia rapito i bambini sono
davvero imbarazzanti