L'Old Oak è un posto speciale. Non è soltanto l'unico pub aperto in un ex cittadina mineraria del nord est dell'Inghilterra, è l'unico luogo pubblico in cui le persone possono ritrovarsi. TJ Ballantyne lo tiene in piedi con buona volontà ma rischia di perdere una parte degli avventori affezionati quando nel quartiere vengono accolti alcuni rifugiati siriani. In particolare TJ si interessa alla giovane Yara che si è vista rompere, con un atto di intolleranza, la macchina fotografica a cui tiene in modo particolare. Per l'uomo è l'inizio di un tentativo di far sì che le due comunità possano trovare un modo per comprendersi.
Quando si ha bisogno di umanità e di
cercare di approfondire alcune questioni politico sociali contemporanee ecco che tra i tanti ti sbuca il veterano colui da
prendere come esempio e che ha saputo regalare così tanti film
importanti e necessari da aver perso ormai il conto.
Old Oak è un pub come scenario di una
comunità, del suo passato, della sua filosofia, della sua
limitatezza, dei suoi dubbi, della paura per il prossimo. Si parla di
gioventù, di famiglie accolte con genitori giovani e figli piccoli
contro una comunità ormai annebbiata in parte dall'alcool e dai
limiti che sembra essersi auto imposta. C'è uno scontro
generazionale, il femminismo di Yara che combatte per testimoniare la
storia della sua gente e di come poter aiutare il prossimo.
Old Oak è semplicemente commovente, un film da far vedere all'interno delle scuole per far crescere gli studenti e aumentare l'empatia per il prossimo attraverso il canale della settima arte mai così attuale come in questi tempi
Old Oak è semplicemente commovente, un film da far vedere all'interno delle scuole per far crescere gli studenti e aumentare l'empatia per il prossimo attraverso il canale della settima arte mai così attuale come in questi tempi