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lunedì 24 marzo 2025

Coda del diavolo (2024)


Titolo: Coda del diavolo (2024)
Regia: Domenico Emanuele de Feudi
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Sante Moras, agente di polizia penitenziaria, deve fare da guardia a Virdis, un delinquente che ha ucciso una ragazza di 15 anni, dopo averla tenuta prigioniera e torturata. Sulla schiena della ragazza è stato trovato inciso un simbolo, che qualcuno soprannominerà "coda del diavolo", e che era già apparso tempo prima sul cadavere di un'altra adolescente. E decisamente il diavolo ci mette la coda anche per Sante Moras, che dopo essersi addormentato durante il turno di guardia, ritrova il suo sorvegliato speciale tramortito da un'iniezione letale. Moras scappa, capendo di essere stato incastrato: infatti sarà lui il primo sospettato di quella morte in cella, e verrà persino accusato dell'assassinio della ragazza. Parallelamente Fabiana Lai, una giornalista investigativa, comincia a seguire la pista che segue le ragazze uccise con addosso il marchio diabolico, e la sua strada non potrà che incrociarsi con quella di Sante, così come con quella di un commissario di polizia.
 
Sante Moras è già un nome che la dice lunga. De Feudi aveva esordito con LEGAME un semi horror abbastanza interessante. Con la Coda del Diavolo ha accettato una mission action di quelle che sicuramente valgono una pregevole fattura ma a livello di sceneggiatura, colpi di scena e climax è tutto abbastanza scontato dove le cicatrici e la prova da fisic du role di Argentero non riesce ad essere molto credibile. Purtroppo la macchinazione del complotto ai danni di un'agente sembra quasi una scusa o una mossa politica nonchè presa di posizione nel cercare di dare un quadro diverso sugli intenti di una forza dell'ordine. Per essere un prodotto televisivo conferma come dicevo un packaging notevole ma alla fine tutti questi sforzi non riescono a mantenere un livello di interesse e credibilità e il ruolo di Fabiana di certo non aiuta a mettere in risalto gli obbiettivi dei personaggi

Escape the Field


Titolo: Escape the Field
Regia: Emerson Moore
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Sei estranei si risvegliano in un campo di mais, disorientati ma bloccati. Hanno a disposizione solo pochi oggetti: una bussola, una bottiglia d'acqua, una pistola con un solo proiettile. Per riuscire a scappare dal campo non possono far altro che allearsi e cercare di capire qual è il mistero che li ha fatti arrivare e ora li trattiene lì.

Escape the Field rientra in quella sotto categoria degli esperimenti ovvero di quelle persone che conosciute o sconosciute si trovano a loro insaputa (ammesso che non ci sia una spia all'interno che finge) in un luogo imprecisato dove dovranno sopravvivere scappando o nascondendosi o risolvendo enigmi. Il film di Moore è molto pasticciato, cerca di divincolarsi da quanto già visto scegliendo solo una nuova location, il campo di mais molto alto, ma per il resto invece rifugge in situazionismi banali e prevedibili che non danno mai risalto al dramma o alle scelte che faranno i protagonisti. Le facce scelte poi di certo non aiutano e Theo Rossi a parte la nota serie SOA continuo a trovarlo insopportabile ovunque venga messo e gli improbabili comprimari non hanno verve e pathos per farsi apprezzare o risultare perlomeno credibili. Senza stare a fare spoiler il finale ovvero il piano che gli ha portati lì e il perchè è qualcosa di così insufficiente da rendere questo film tra i peggiori del sotto genere

giovedì 30 gennaio 2025

Day of the Jackal-Season 1


Titolo: Day of the Jackal-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2024
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 4/5

"The Jackal", un assassino camaleontico e letale, viene incaricato di eliminare un magnate della tecnologia il cui software rischia di svelare segreti compromettenti per le élite mondiali. Con meticolosa precisione, il killer si sposta in varie nazioni europee, usando travestimenti e strategie letali per sfuggire a ogni controllo. Sulle sue tracce c'è l'agente dell'MI6 Bianca, determinata a catturarlo a ogni costo. Mentre lo sciacallo conduce una doppia vita, diviso tra le sue missioni e la famiglia, i due protagonisti si scontrano in una pericolosa caccia fatta di inganni e scelte morali, in cui il confine tra giustizia e violenza diventa sempre più sottile.
 
The Jackal del '97 mostrava uno spietato assassino interpretato da Bruce Willis con Richard Gere a dargli la caccia. Qui il contesto è leggermente diverso, più dettagliato, interesante ma non solo per essere una serie ma perchè contestualizza l'orrore della guerra che può portare a diventare ciò che non si vorrebbe. C'è un'identità nascosta ai propri cari, un intrigo internazionale, un personaggio che sembra una sorta di Elon Musk che vuole impartire una dura lezione ai ricchi e per questo deve essere fermato. C'è un'agente dell'MI6 con dei valori troppo nobili per fare il suo lavoro e infine Eddie Redmayne un attore che non aveva ancora dato una prova come "antagonista" mostrando la stoffa dell'attore che precedentemente non aveva ancora dimostrato.
Day of the Jackal spazia ovunque, ha tantissime e diversissime location, poche sotto trame, co protagonisti ben caratterizzati e numerosi colpi di scena i quali arrivano perlopiù nel finale dando sfumature inaspettate e alcuni climax belli tosti

Carry On


Titolo: Carry On
Regia: Jaume Collett-Serra
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un giovane agente della TSA cerca di battere in astuzia un misterioso passeggero che l'ha ricattato per introdurre un pericoloso pacchetto su un volo la vigilia di Natale.
 
Carry On è un modestissimo thriller diretto da un mestierante dell'action commerciale americano.
Un film che tutto sommato riesce ad essere uno scalino superiore alle altre opere del regista se non altro per uno script banale ma non troppo e una galleria di attori in parte dove Bateman sicuramente fa la differenza. Un film quasi tutto girato in aeroporto, con un ritmo frenetico, un misterioso virus, intrighi internazionali, la voglia di avere uno scatto di livello e infine l'essere preso di mira dai killer di turno per il loro piano diabolico. Carry On si lascia vedere bene, ha pochi momenti lenti quasi tutti legati al legame di coppia tra Ethan e Nora che a tratti sono davvero stucchevoli

Io sono l'abisso


Titolo: Io sono l'abisso
Regia: Donato Carrisi
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Lago di Como, un luogo che "se ci butti una cosa se la prende". Un addetto alla raccolta dei rifiuti colleziona spazzatura perché "la spazzatura non mente". Alla sera fa il giro dei locali notturni, nascosto dietro un parrucchino e un paio di baffi finti, e adesca prostitute, tutte bionde e tutte over 60. Una voce maschile da dietro una porta verde gli dice quello che deve fare: compreso punirsi ogni volta che ha sbagliato. Una madre cerca di proteggere le donne del luogo dalla violenza maschile e ogni tanto rivede l'ex marito, un insegnante che vorrebbe che lei lasciasse la loro ex casa coniugale. Una tredicenne con un ciuffo viola ha un rapporto conflittuale con "un padre d'acciaio e una madre distratta", e rischia di cadere nelle maglie insidiose della Rete. Questi personaggi finiranno per portare a compimento un complicato disegno del destino, che parte dall'assunto che "il Male è un cerchio".
 
Donato Carrisi non mi fa impazzire seppure sappia girare molto bene. RAGAZZA NELLA NEBBIA era un buon thriller, questo secondo me è superiore per caratura e una trama e uno svolgimento atipico per il cinema nostrano. Un film ispirato che mischia thriller, horror, poliziesco, dramma personale e giallo psicologico. Un film che parla di anti eroi, di emarginati, di abusati, di persone che in un modo o nell'altro a seconda del ceto d'origine soffrono di mali incurabili e vengono dimenticati dalla società. Quando si aprirà un varco tra di loro saranno soli contro se stessi in questa macchina infernale che si è messa in gioco. Bravo tutto il cast dove Gabriele Montesi dimostra di essere un attore molto poliedrico in grado di spaziare molto e lavorare sapientemente sul corpo e la proria immagine.

Blood Star


Titolo: Blood Star
Regia: Lawrence Jacomelli
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

A una distanza di tempo non specificata, Bobbie è da poco uscita di prigione per furto e sta tornando a casa dal suo ex ragazzo quando, in una stazione di servizio, incontra il sospetto sceriffo locale, che non gode di buona reputazione. Poco dopo essere ripartita, la ragazza viene fermata dallo stesso sceriffo per eccesso di velocità e per avergli danneggiato un lampeggiante della macchina, rendendosi presto conto che questo non è il classico controllo da parte della polizia e cadendo vittima del sadico gioco dell’uomo.

Blood Star è un revenge movie di quelli abbastanza flosci nella narrazione e nei tempi. Riesce ad avere una buona mano e una cattiveria di fondo che lo rende un concentrato di misoginia dove alla prima incomprensione una donna finisce al calvario. Abbiamo uno sceriffo che per vendicarsi dei soprusi di una donna al fratello mezzo autistico decide di uccidere ogni ragazza che da sola cerca di attraversare il confine. Avendo l'avvallo di una comunità che crede in lui e luoghi deserti in cui prendersi i suoi tempi per fare il gioco del gatto al topo. Bobbie non è una protagonista per cui si empatizza particolarmente e questo non è un male, però alcune sue scelte sono così banali da manuale delle cose che in un horror una final girl non dovrebbe fare che distruggono gran parte della suspance e della violenza che ci si poteva aspettare. Si lascia vedere ma senza troppi ghirigori e la scena nella stazione di servizio dove la cameriera viene licenziata perchè pensano abbia rubato del denaro ad un cliente è da denuncia per come sia stata girata e pensata male.

Grotesquerie-Season 1


Titolo: Grotesquerie-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2024
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

La detective Lois Tryon deve indagare su una serie di omicidi ritualistici estremamente violenti e macabri che sconvolgono una piccola comunità. Ogni scena del crimine è caratterizzata da simbolismi religiosi e messaggi criptici, portando Lois a collaborare con Suor Megan, una giornalista e suora affascinata dai culti e dal true crime. Nel corso delle indagini, Lois deve anche affrontare i propri demoni personali, trovandosi in bilico tra ciò che è giusto e ciò che è inevitabilmente corrotto e oscuro.

Grotesquerie di Ryan Murphy che non conosco perchè non ho mai visto AMERICAN HORROR STORY aveva tutti gli elementi per farsi piacere, dalla religione, al poliziesco, all'indagine, al grottesco, a questo serial killer che imbastisce delle morti come fossero affreschi dimostrando un certo malsano talento nella tortura e tanto altro ancora anche se sui personaggi secondo me poteva risultare più incisiva. Intanto l'aspetto che mi è piaciuto è che tutti in un qualche modo diventano insopportabili nel giro di poco. Nessuno si salva e nessuno riesce mai a contenere i propri vizi, le proprie voglie, i propri eccessi, scegliendo sempre il proprio piacere personale e andando oltre taboo e superando i freni inibitori. Se da un lato l'aspetto della messa in scena, le location, la fotografia, sembra tutta far parte di una cornice interessante e poco squilibrata è forse l'aver voluto destrutturare l'intera vicenda dalla fine del settimo episodio, quando viene abbattuto il serial killer (purtroppo la sua identità diventa inesorabilmente scontata) e da lì per mezzo di plot twist discutibili viene stralciata tutta la precedente vicenda. Tutti diventano l'esatto opposto di quello che erano, diventa LOST in trip. Il consiglio è di vederla fino al settimo episodio e poi di lasciar perdere anche perchè se questo poi avesse avuto uno scopo e un senso ancora potevo accettarlo ma così non è stato.

Blue Rose


Titolo: Blue Rose
Regia: George Baron
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Due giovani detective cercano di risolvere un omicidio, finendo in una realtà alternativa popolata di strani personaggi.

A mio malgrado è un gran peccato dover dare un'insufficienza direi abbastanza piena ad un film che tuttavia ha provato a rendere deliziose e misteriose molte atmosfere e alcune scelte perlopiù visive. Però è di un tedio e di una noia clamorosa Blue Rose. Inizia pure volendo citare platealmente maestri che nemmeno dovrebbe nominare. La scena del vaso sul palco ma forse ancora peggio quella successiva della ragazza che fa le torte per il proprio marito in un susseguirsi temporale velenoso fino a quando da rose e fiori non finisce a colpi di lama e si scelgono altre strade. Ma che poi si cambia sempre percorso e galleria di personaggi. Alcuni sono caratterizzati malissimo. Nel lungo decorso della deriva narrativa sembra che per farci metabolizzare il nulla cosmico Baron, che aveva 16 anni per poi arrivare a dirigere questa baracca a 18, scelga sempre accessori kitch per cercare di distrarre lo spettatore. Una maschera, proiezioni oniriche, un colore diverso del paesaggio, un doppelganger, un'azione senza senso, jump scare a caso, una provocazione buttata là e un uomo mascherato che vuole fare qualcosa di brutto con un ascia in mano.

mercoledì 11 dicembre 2024

Project Silence


Titolo: Project Silence
Regia: Tae-gon Kim
Anno: 2023
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5

Jung-won è un agente della sicurezza che lavora per la Casa Blu, sede del governo sudcoreano: è vedovo e padre di un'adolescente, con cui il rapporto si è via via incrinato. Quando sta per accompagnare la figlia all'aeroporto, incappa in un incidente di enormi proporzioni verificatosi su un ponte. La reazione a catena generata dall'incidente si trasforma in una escalation di morte e terrore: tra i veicoli ce ne sono infatti alcuni legati a un'operazione militare segreta, denominata Project Silence, che coinvolge dei cani da combattimento geneticamente modificati. Quando questi sfuggono al controllo la caccia all'uomo è aperta.

Project Silence pareva colmare tutte le mie aspettative con un film di genere top secret che parlasse di qualche nuova creatura o mischiando gli elementi in maniera tale da farlo diventare un bel mix
In parte qualcosa c'è stato ma quando mi avvicino all'action sudcoreano e ai suoi ripetuti e significativi successi avevo le antennine in su senza aspettarmi una narrazione dozzinale e scontata per un film che sembra non crederci unendo i topoi di genere già rivisti e stravisti in una produzione di fatto troppo simile ad altre recenti. Sembra quasi che Tae-gon Kim abbia riciclato gli ingredienti noti e già approfonditi in altri film senza percorrere nuovi sentieri e continuando a rivitalizzare il genere. Certo alcuni momenti sono significativi, ma il tema del complotto è di una banalità sconcertante e alcuni personaggi sono caratterizzati davvero male

domenica 24 novembre 2024

Cuckoo


Titolo: Cuckoo
Regia: Tilman Singer
Anno: 2024
Paese: Germania
Giudizio: 4/5

Una ragazza di 17 anni è costretta a trasferirsi con la famiglia in un resort dove le cose non sono quello che sembrano.
 
Tilman Singer è un regista anomalo e molto indipendente nel suo modo tutto suo di concepire il cinema e le sue opere. LUZ per me è stata una piacevolissima sorpresa e attendevo palpitante il suo prossimo film che per fortuna non si è fatto attendere troppo.
Cuckoo è un film bizzarro. Un weird movie di quelli che ti fanno aspettare, che ti fanno incazzare perchè a Gretchen sembrano capitarle davvero tutte le stranezze possibili da quando inizia a lavorare nella reception dell’albergo di König. Ma il film prima di spogliarsi del tutto e siglare cosa voglia davvero dire e dove andare a parare ha una struttura atta a svelare il suo vero volto in maniera molto graduale. Come per il suo film d'esordio Singer mastica tanto cinema qui fondendo il dramma e la commedia nera con il folk horror unendo mistery, slasher, body horror, revenge movie, survival movie, scifi e giallo. E' un film tecnicamente perfetto ma che in un modo o nell'altro risulta perennemente imperfetto accumulando stranezze e depistaggi vari, cercando di non assomigliare mai a qualcosa che il pubblico possa aspettarsi con misteri tra le montagne bavaresi minacce sotto mentite spoglie di donne giunte da non si sa bene dove e scienziati pazzi.
Alla base di quello che si andrà a dipanare c'è comunque il tema della cospirazione e di tutta la confusione possibile che Singer crea e che ti molla in faccia come i colpi e le botte che Gretchen si prende in una discesa davvero impressionante.

martedì 19 novembre 2024

Wolfs-Lupi solitari


Titolo: Wolfs-Lupi solitari
Regia: Jon Watts
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una donna di potere, figura nota della scena politica, si porta in camera un ragazzino in un hotel di lusso di New York City e, poco tempo dopo, il pavimento è costellato di vetri rotti e di sangue, e del corpo del giovane privo di sensi. Come uscire puliti da un affare tanto sporco? Chiamando l'unico uomo che può risolvere il problema. Un 'fixer' di cui non si sa e non si deve sapere né il nome né altro. Un professionista senza eguali, un lupo solitario. Peccato, però, che si presentino in due, con le medesime caratteristiche. Com'è possibile? Non c'è tempo per reclamare l'esclusiva, la notte è breve, il caso scotta, e ai due 'Wolf' non resta che collaborare.
 
Wolfs-Lupi solitari mette affianco due veterani dai tempi di Soderbergh. Due attori che cercavano sempre di rubarsi la scena in passato per dimostrare chi c'è l'avesse più lungo. A distanza di anni entrambi anche se invecchiati rimangono due sex-symbol, dimostrano di avere un certo affiatamento e una buona complicità per una commedia che pur non riuscendosi mai ad elevare dimostra di saper intrattenere a dovere con una storia derivativa verso il terzo atto (la scena del compleanno della figlia del boss è una macchietta a tutti gli effetti) ma che strappa qualche risata almeno nella scena del folle inseguimento o nel ritrovamento iniziale del "cadavere" nell'hotel.

Blinke Twice


Titolo: Blinke Twice
Regia: Zoe Kravitz
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Slater King, un magnate colpevole di un comportamento deplorevole e di un abuso di potere del quale si è scusato pubblicamente si dimette da CEO e fonda un ente di beneficenza che porta il suo nome. Slater ha affrontato un percorso di terapia psicologica atto a rimuovere i traumi del proprio passato e ha comperato un'isola dove trascorrere il suo tempo libero. Ad un incontro della Fondazione King incontra Frida, una donna che lo idolatra, e la invita a fare una vacanza sulla sua isola insieme all'amica Jess: entrambe si uniranno al gruppetto di ospiti vip che ha come unico scopo quello di divertirsi in quell'oasi di bellezza e privilegio. Ma non è tutto oro quello che luccica, e Frida e Jess si renderanno conto che quel luogo incantevole nasconde terribili segreti e ingenera un'inspiegabile inquietudine.
 
Blink Twice è un duro attacco al patriarcato, alla misoginia, al controllo dell'uomo sulla donna e una metafora interessante sullo schiavismo sessuale e non. E' un film di genere che si muove fra horror e revenge femminista, con tanto splatter e una buona percentuale di humour diventando interessante sotto molti aspetti ma senza riuscire a convincere del tutto, come se la componente mistery e del giallo, oppure la non propriamente indagine delle due protagoniste, risulti avvincente solo a tratti. Un mistery horror provocatorio e forse troppo ambizioso dove la regista si scontra con un film dichiaratamente politico pieno di allusioni e di elementi interessanti, confezionato ad hoc e in grado di regalare molto spettacolo ma allo stesso tempo fa un passo indietro nel come sciorina la suspance, come non sempre l'atmosfera riesca in fondo a regalare paura e mistero.
Un film senza dubbio difficile che la nostra nonostante tutto ha saputo portare a casa infarcendo nell'ultimo atto una piccola orgia di sangue

venerdì 13 settembre 2024

Furies-Season 1


Titolo: Furies-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2024
Paese: Francia
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 2/5

Lyna ha vent'anni, studia all'università, ha un fidanzato poliziotto e una vita apparentemente normale. In realtà è figlia del commercialista della mafia di Parigi e da sempre fa di tutto per stare lontana dalla vita criminale dei genitori. Fino al giorno in cui, mentre festeggia il compleanno, suo padre viene ucciso davanti ai suoi occhi: da quel momento per Lyna comincia una discesa agli inferi che la porterà a scoprire il segreto della sua identità e risalire così alla «Furia», la donna che veglia sulle famiglie mafiose della città e impedisce le guerre tra clan. Lyna rintraccia la Furia, la carismatica e potentissima Selma, e si mette al suo servizio non sapendo bene (o forse sì...) a cosa va incontro.
 
Furies è una gradevole serie di intrattenimento che spero non abbia un seguito. Perchè pur avendo un buon ritmo che và scemando soprattutto negli ultimi pessimi episodi, è un prodotto che alza troppo la posta in ballo inserendo troppo e finendo per essere stucchevole e derivativo. Pur con delle buone intuizioni, il cast, la messa in scena, le location e le maestranze in generale pecca proprio nel voler esagerare in tutti i modi. E' un continuum di alzata di livello partendo dal basso e finendo per far diventare Lyna e la Furia due personaggi complementari che però ormai non sembrano più aver nulla da dire perchè sono state strizzate troppo velocemente con drastici colpi di scena che a volte lasciano l'amaro in bocca. Il vero antagonista, ovvero il padre di Lyna interpretato dal redivivo Mathieu Kassovits è scritto con una velocità tale da renderlo una sagoma e l'ennesimo personaggio scontato e già visto fuori dalle righe. Mi viene da fare un arduo paragone con un'altra mini serie simile sotto certi aspetti per la spensieratezza con cui è stata condotta l'operazione ma con risultato molto più convincente ovvero CONTINENTAL

Instigators


Titolo: Instigators
Regia: Doug Liman
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

L'heist thriller vede protagonisti Matt Damon e Casey Affleck nel ruolo di due partner improbabili: Rory, un padre disperato, e Cobby, un ex detenuto, vengono reclutati per portare a segno una rapina dei guadagni illeciti di un politico corrotto. Quando il colpo va male, i due si ritrovano in un vortice di caos, inseguiti non solo dalla polizia, ma anche da burocrati arretrati e vendicativi boss del crimine. Completamente spaesati, convincono la terapeuta di Rory a unirsi a loro in una fuga avventurosa per le strade della città che li costringe a mettere da parte le loro differenze e lavorare insieme per sfuggire alla cattura o peggio.

L'ennesima porcheria con un budget stratosferico, una parata di star, una sceneggiatura scialba di quelle che prova a far ridere e riflettere sbagliando toni, modi e intuizioni. Un film che annoia e si fa fatica a guardare nonostante Affleck e Damon siano due ottimi attori ma mentre il primo almeno ci prova con qualche guizzo e qualche prova di voler emergere, il secondo proprio sembra ormai appassito completamente. Instigators ha così tanti sotto generi all'interno che si fa fatica a credere che siano stati sbagliati in maniera così sistematica tutti gli obbiettivi e i rituali di passaggio.
Le scene con la terapeuta e i dialoghi sono terribili, come sempre psicologia contro populismo spiccio, le sparatorie o le scene d'azione sono così irreali da sembrare pantomime (l'apice è quando viene mandato il killer con la fidanzata a giustiziare i nostri due protagonisti) personaggi come Ron Perlman e Toby Jones sono semplicemente macchiette per non parlare del tremendo ruolo affidato a Ving Rhames in questa sorta di agente completamente fuori posto. Instigators è così, una pallottola impazzita che cambia minuto dopo minuto lasciandoti solo dubbi, inconcretezza e perplessità su cosa stessero pensando gli sceneggiatori durante la scrittura. Doug Liman continua a girare come un shooter senza mai dare anima ai suoi film incapace di comprenderne intenti e obbiettivi.

venerdì 6 settembre 2024

Tutti i nomi di Dio


Titolo: Tutti i nomi di Dio
Regia: Daniel Carparsoro
Anno: 2023
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5

Le avventure di un tassista, preso in ostaggio dopo un attacco terroristico da parte di uno dei sopravvissuti.

Con una nutrita filmografia Carparsoro è uno dei mestieranti dell'action spagnolo. Film di guerra, di mafia, di criminalità in generale e come in questo caso di attentati e socio-politica.
Luis Tosar attore immenso di nuovo con serenità e umiltà porta l'intero film sulle spalle, disegnando un personaggio molto realistico e attuale. L'incidente scatenante come in molti casi in film di questo tipo nasce dal fallimento di uno dei kamikaze all'aereoporto. E da qui il nostro pur di salvare una vita, carica sul taxi l'unico ragazzo che non doveva ma che a differenza di altri terroristi molto giovani, non sembra così sicuro dei propri intenti e infatti il personaggio è attentamente caratterizzato con tutti i rimorsi e le colpe che sembrano tormentarlo. Anche quando supererà questo ostacolo arriverà un'altra gogna sulla testa di Santi. Ad affiancarla nella fase di negoziazione abbiamo un'intensa e bravissima Inma Cuesta nel ruolo di Pilar Montero che non poteva iniziare il suo lavoro se non con un caso così delicato e che in un qualche modo mette in risalto anche il forte potere mediatico della stampa e delle tv.

Session 9


Titolo: Session 9
Regia: Brad Anderson
Anno: 2001
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Boston, Danvers Mental Hospital. In questo edificio sinistro sta la fonte di ispirazione del film. Costruito alla fine del XIX secolo e chiuso nel 1985 era giunto a un affollamento di oltre 7000 pazienti. Gordon Fleming viene incaricato di rimuovere pannelli di amianto dal soffitto. Il lavoro di rimozione sembra condizionato psicologicamente da un ambiente che conserva ancora tracce della follia che ha abitato l'edificio. Il rinvenimento di alcuni nastri che documentano una terapia complessa, getta una luce sinistra su tutto quanto accade.
 
Session 9 è un horror notevole se non altro per l'anno in cui uscì. Sinceramente non ricordavo di averlo visto ma guardandolo per certi aspetti mi è sembrato familiare come se in passato fossimo entrati in contatto ma senza fare scintille. Pensavo fosse più nei paraggi della ghost-story invece che sulla psicopatologia e i disturbi di personalità. E' un film scritto bene, dove nel finale purtroppo diventa abbastanza intuibile chi sia l'antagonista quando invece è interessante cercare di capire per certi versi gli intenti che lo muovono e come il manicomio possa slatentizzare alcuni aspetti.
Brad Anderson era partito come un piccolo genietto con alcuni film interessanti e una visione horror moderna ma solida e impattante. Molto votato al mistery e al giallo per certi aspetti. Poi si è perso complice alcuni film andati così male al botteghino da averlo fatto diventare una silhouette che Hollywood prende e getta via quando ne ha bisogno.
Tutta la prima parte, la storia mai svelata del manicomio, gli interni, le ricostruzioni e la location riescono davvero a dare atmosfera e pathos ad un dramma che sappiamo già in partenza finirà molto male. Se in tutto questo ci mettiamo un cast ad hoc con alcuni nomi davvero brillanti e in parte allora il risultato non può che garantire e siglare un'ottimo film.

Trap


Titolo: Trap
Regia: M. Night Shyamalan
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Cooper sembra il papà perfetto: accompagna la figlia Riley al concerto del suo idolo, Lady Raven, e fa di tutto per rendere la serata speciale. Almeno finché non scopre che l'evento non è altro che una trappola tesa dall'FBI per catturare il Macellaio, un serial killer implacabile ed efferato. Ma Cooper sa benissimo di chi si tratti. Avrà la meglio l'istinto paterno o l'istinto di sopravvivenza?
 
Shyamalan ha più di un merito come regista. Sperimenta. Sempre. Consapevole dei rischi e dei fallimenti ma puntando ad un cinema di genere sempre qualitativamente forte e a volte con delle intuizioni più che interessanti. Ad oggi per me VILLAGE e VISIT rimangono le sue perle con tanti a seguire e pochi veri e propri fallimenti. Questo Trap dalle voci, quelle poche che non ho potuto fare a meno di sentire, aveva tutti i crismi a mio avviso per fare male quando invece...
Il regista indiano che si ritaglia anche un ruolo abbastanza inutile, provoca continuamente lo spettatore e lancia segnali in codice e produce una serie di colpi di scena impressionanti per un film che riesce ad avere un ritmo molto alto pur giocando con pochi elementi, un protagonista in stato di grazia e un'atmosfera che diventa da subito quel thriller alla Brian De Palma che tutti aspettavamo.
Perchè proprio verso la fine del secondo atto quando ti sembra di aver capito dove il film voglia andare a parare, proprio in quel caso l'autore ti depista ancora un'altra volta, in questo caso scegliendo una location diversa per coinvolgere lo spettatore in un terzo atto che non da mai tregua

venerdì 9 agosto 2024

Mesita del comedor


Titolo: Mesita del comedor
Regia: Caye Casas
Anno: 2022
Paese: Spagna
Giudizio: 5/5

Un incidente domestico apparentemente banale si trasforma inspiegabilmente in un dramma che trascina un'intera famiglia in un allegorico inferno.
 
Uno dei più bei thriller degli ultimi tempi. Avvincente con un'idea semplice ma sviluppata nel migliore dei modi. Attori in stato di grazia. Un piccolo congegno dove tutto funziona alla perfezione. Tempi. Ritmo. Montaggio. Mdp. Scelta dei tempi. Dialoghi. Novanta minuti senza una minima battuta d'arresto. Un film che sfrutta così bene il suo unico incidente scatenante da farlo succedere assieme al colpo di scena e da lì e solo e soltanto suspance e atmosfera giocata all'interno di quattro mura domestiche. Uno dei film più violenti e dolorosi dell'anno sappiatelo ma con una forza e una politica d'autore così clamorosa da far svettare nell'olimpo dei registi di cinema di genere Casas dopo l'ottimo MATAR A DIOS. Uno dei film più belli e devastanti degli ultimi anni e uno dei film più belli di tutta la stagione. Si aggiunge un altro valido feudo ad una ricca schiera di importanti nomi spagnoli

mercoledì 3 luglio 2024

Rental


Titolo: Rental
Regia: Dave Franco
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Charlie e Mina, partner in uno studio di grafica, decidono di prendersi una meritata vacanza: insieme alla moglie di lui, Michelle, e al fidanzato di lei, Josh, fratello di Charlie, affittano su internet una magnifica villa sul Pacifico e partono per il weekend. Giunti sul posto, l'incontro con lo scorbutico gestore dell'abitazionedireziona la vacanza sul binario sbagliato. La tensione con l'uomo sarà il primo di una serie di conflitti e incidenti che porteranno a galla i conflitti latenti nelle due coppie. Cosa e chi separerà Charlie, Michelle, Mina e Josh?
 
L'esordio di Franco jr poteva andare molto peggio contando quanto sia stato distrutto da critica e pubblico però compie anche soprattutto nel finale alcuni errori che minano tutto il suo impianto da thriller horror con cui stava facendo un buon lavoro. Minimale e silenzioso, Rental sembra fuggire dai classici stereotipi slasher compiendo un lavoro sui personaggi, sulle varie diramazioni, sotto storie, fantasmi nell'armadio, l'adulterio, una telecamera nascosta e il ricatto.
Pericoli concreti dunque per quattro personaggi che sono già minati internamente dall'inizio, inconsapevolmente nemici e antagonisti di loro stessi e di ciò che sono disposti a fare.
Rental gioca con aspetti molto reali senza quasi mai, a parte il finale e quel mascherone che sembra distruggere parte dell'atmosfera, cercare di esagerare immettendo elementi ridondanti o sovrannaturali, facendo in modo peraltro che le dinamiche della vicenda appaiano più verosimili di quanto ci si possa aspettare


giovedì 16 maggio 2024

Love Lies Bleeding


Titolo: Love Lies Bleeding
Regia: Rose Glass
Anno: 2024
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Lou è la manager di una palestra a cui l'incontro con Jackie cambia la vita. Quest'ultima è una bodybuilder con il sogno di vincere un concorso a Las Vegas. La loro passione divampa, ma deve fare i conti con la violenta famiglia di Lou. Un cognato picchiatore, un padre criminale che detiene un poligono di tiro e una spirale di delitti che le coinvolge direttamente.
 
Il secondo lungometraggio della Glass è semplicemente adorabile. Oltre ad essere un perfetto mix di generi passando dal noir al crime thriller con elementi fantasy al revenge movie e altro ancora riesce ad essere ironico e letale, trovando sempre un equilibrio tra i poli opposti che lo compongono. E' un film molto moderno nella grazia con cui è stato girato, nella scelta ottima del cast e nell'aver compiuto uno sforzo in più nel tratteggiare due protagoniste e caratterizzarle così bene che quando sembra che una stia per prevalere sull'altra arriva un colpo di scena in grado di rimetterle in gioco e renderle due anti eroine in una versione più body horror e folle rispetto a THELMA & LOUISE e alla sua dichiarazione femminista.
Glass ama troppo il cinema per non poterlo citare in un qualche modo e le strizzate d'occhio vanno ad una lunga lista di autori tra i quali Lynch, Ducournau, Cronemberg, Verhoeven. Un cinema muscolare americano tutto al femminile non manca davvero nulla, dalle scene di combattimento, a mariti violenti che finiscono per essere massacrati di botte, ad un passato che torna, agli omicidi e la sparizione di cadaveri, agli effetti degli agenti dopanti che portano a vere e proprie allucinazioni, a scene lesbo girate davvero bene fino a qualche tocco exploitation o fantasy come nel finale.
Un film con un ritmo pazzesco che riesce ad intrattenere incollando letteralmente lo spettatore allo schermo con continue idee che trovano una piena e appagante messa in scena