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sabato 14 febbraio 2015

Equalizer

Titolo: Equalizer
Regia: Antoine Fuqua
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Robert Mc Call è un ex agente della Cia che lavora come impiegato presso un supermercato del fai da te. Vive in solitudine monastica in un appartamento spoglio e ogni sera cena da solo al diner sotto casa. È lì che incontra Alina, una prostituta russa adolescente tiranneggiata dal suo magnaccia Slavi. Quando Alina finisce in ospedale per via delle botte di Slavi, Robert rispolvera il suo istinto omicida: partendo da Slavi e la sua gang risale la scala gerarchica del crimine russo, imbattendosi nello psicopatico killer Teddy e nel suo capo Vladimir Pushkin (la cui assonanza con il presidente Putin, per ammissione del regista Antoine Fuqua, non è puramente casuale).

Equalizer è un film tutto costruito ad hoc su Denzel Washington.
Un revenge-movie con alcuni elementi di puro taglio reazionario, come spesso questo genere di film induce, restando una sorta di leitmotiv della propaganda yankee.
I vendicatori in America compaiono come i pop-corn e guai a mettersi contro di loro.
In questo caso Denzel è un ex agente della Cia (forse il più in gamba mai visto al mondo, l’unico a poter dare filo da torcere a MacGyver) che nella sua vita monastica (fanno paura le vite monastiche di questi improbabili personaggi, soprattutto quando si sa che basta un nulla per accendere il fuoco della vendetta) incontra una prostituta russa.
Ora di nuovo ci sono i russi, ma qui anche colleghi e poliziotti corrotti, ovvio.
Il problema del cinema americano con i russi e in particolare con l’action (nel 2014/2015 sono tornati di nuovo di moda forse perché così cercano di provocare il loro nemico numero uno che è Putin e che si sà ama questo genere) e che sono diventati uno stereotipo troppo abusato, perciò sempre più spesso viene da fare il tifo per loro o meglio per nessuno in particolare, ancora di meno per un personaggio che dovrebbe essere “equalizzato” e invece nell’ultima mezz’ora fa esplodere praticamente ogni cosa che tocca.

L’unica scelta che mi è piaciuta della regia, Fuqua è specializzato sul genere, è il momento in cui Robert McCall arriva dai cattivi dopo nemmeno mezz’ora e sembra che il film finisca così da un momento all’altro. Sarebbe stato senza dubbio originale come scelta…il resto tanto si sapeva come sarebbe andato avanti.