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venerdì 28 febbraio 2025

Black Cab


Titolo: Black Cab
Regia: Bruce Goodison
Anno: 2024
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

Quando Anne e Patrick prendono un taxi nero dopo una serata fuori, il loro autista è loquace e persino allegro, ma i due non sono dell’umore per conversare. Infatti, la coppia è a malapena in buoni rapporti. Questo cambia quando si rendono conto che il conducente non ha intenzione di portarli a casa. Intrappolati nel taxi senza alcuna via di fuga, il tassista conduce la coppia su una strada deserta e presumibilmente infestata. Qual è il suo vero obiettivo? È folle o semplicemente malvagio? E perché ha scelto Anne e Patrick come sue prossime vittime?
 
Il problema di Black Cab fondamentalmente è quello di non essere mai incisivo e trovare i crismi di un ghost movie e di un patto da fare appunto con un fantasma per riavere indietro il proprio figlio e lo scambio andrà fatto proprio con il nascituro di Anne che però...
E' qui forse l'unico vero interessante climax finale e colpo di scena che restituisce qualche merito ad un film lungo, noioso, dove il personaggio di Patrick è detestabile e dove a parte l'atmosfera e le campagne inglesi sempre nebbiose e misteriose, siamo costretti a finire in una morsa di dialoghi anche abbastanza ridondanti sul perchè Anne sia stata scelta, sul perchè Frost abbia scelto proprio lei e sulla storia tragica e sfortunata proprio del taxista.

giovedì 30 gennaio 2025

Beast whiting


Titolo: Beast whiting
Regia: Alexander J.Farrell
Anno: 2024
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

A insaputa degli adulti, la decenne Willow segue i genitori in una delle loro regolari escursioni segrete notturne nel cuore di un'antica foresta. Dopo aver assistito alla terribile trasformazione del padre, anche lei rimane intrappolata nell'oscuro segreto ancestrale che i genitori hanno sempre cercato disperatamente di nasconderle.
 
Anche in questo 2024 i film sui licantropi non sono di certo mancati. Best whiting rientra nella categoria dei film intimisti sul genere. Pochissima azione, il lupo si vede con il contagocce solo nel finale, c'è tanto dramma familiare ed è quasi tutto girato interamente in questa casa sperduta in mezzo ai boschi. Quindi se non altro le premesse c'erano tutte potendo contare anche su un ottimo cast. Eppure la regia indugia troppo, ci sono ripetizioni e dialoghi che sembrano non terminare mai. Lo stesso rapporto tra Noah e la moglie Imogen ha dei punti molto alti quando lei cerca di farlo ragionare sulla pericolosità della trasformazione e su come debba provare a contrastarla dimostrando però al contempo un rapporto da succube per come accetta tutto dal compagno.
La figura del nonno è troppo stereotipata e Kit Harington lavora molto sul corpo e sulla mimica cercando di parlare il meno possibile quasi come se questa maledizione lo distrugga giorno dopo giorno. Un horror insolito dove il dramma colpisce facendo più male di ogni lacerazione della bestia e su come il controllo delle pulsioni sia il vero male dentro da contrastare

mercoledì 11 dicembre 2024

Radleys


Titolo: Radleys
Regia: Euros Lyn
Anno: 2024
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Una famiglia apparentemente normale nasconde in realtà un oscuro segreto: sono vampiri. Scelgono di non bere sangue nonostante il loro naturale desiderio, ma un giorno la loro verità viene inevitabilmente alla luce.
 
Ultimamente mancavano in tavola film sui vampiri. British poi facevano venire l'acquolina in bocca. Certamente ci sono dei meriti in quello che a tutti gli effetti è un dramma familiare ma più con toni e assortimento da commedia che non un horror a pieno titolo. Infatti i momenti creepy quasi non esistono e quando anche ci sono riflettono ben altre intenzioni e intenti che non quelli di impressionare. Si parla di come sia difficile trattenere gli impulsi. Se vogliamo tutto il film ruota intorno a questa domanda drammatica e dopo l'uccisione di un ragazzo che rischiava di stuprare la figlia dell'adorabile famigliola..tutto sembra costretto a scemare dovendo raccontare la verità ai propri figli circa chi sono e slatentizzare così tutte le pulsioni e passioni. L'ingresso dello zio che non sembra aver freni inibitori porterà tutto questo meccanismo al suo eccesso..

martedì 19 novembre 2024

Starve Acre


Titolo: Starve Acre
Regia: Daniel Kokotajlo
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Richard e Jules si trasferiscono nella campagna inglese nella speranza che l'ambiente faccia bene al figlioletto Owen. La zona però è oggetto di inquietanti leggende...
 
Starve Acre aveva diversi motivi per rimanere ancorato tra i folk horror più interessanti visti negli ultimi anni eppure spreca in più di un'occasione questa possibilità con dei buchi di sceneggiatura che mi hanno sinceramente lasciato perplesso. La scienza contro il soprannaturale, l'isteria collettiva di una coppia che cerca di dare un senso ad un dolore che ormai ha prevaricato e che non sembra placarsi. Ognuno sceglie la propria strada. Il professore di storia antica rifacendosi a miti e leggende, scoprendo come ridare vita ad un coniglio ma senza per questo rimanerne stupito o dando una possibilità all'irrazzionalità. Dall'altro una moglie che cerca di darsi risposte con l'aiuto di una chiromante, sondando il dolore e provando a mettersi in contatto con il figlio defunto. Mi è piaciuta in parte la lentezza, questo evolversi e dipanarsi piano dei fatti resi in maniera inquietante come quella del coniglio ma senza mai eccedere usando poca c.g e lasciando mischiare anche se in maniera limitata horror e folklore.

venerdì 13 settembre 2024

Kinds of Kindness


Titolo: Kinds of Kindness
Regia: Yorgos Lanthimos
Anno: 2024
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Tre episodi, legati tra loro dal cast (ma con personaggi differenti) e da situazioni ricorrenti. Nel primo episodio un impiegato viene incaricato dal suo capo di uccidere un uomo: fallisce nel tentativo ed è costretto ad adottare stratagemmi sempre più assurdi per riparare il danno. Nel secondo un poliziotto è convinto che la moglie, scomparsa per mesi e poi ritornata dopo un viaggio, sia stata sostituita da una sosia. Nel terzo due adepti di una setta sono alla ricerca di una donna che ha il potere di restituire la vita ai morti.
 
I film a episodi quasi sempre gli adoro. Danno la possibilità di trasformare e allungare alcune storie. Intersecare e riempire di collegamenti tra un episodio e l'altro. Tutto questo in mano a un Lanthimos ritornato meno romantico e più avvezzo al grottesco non poteva che partorire qualcosa di sofisticato e per nulla immediato. Sono tre mediometraggi complessi, per certi aspetti coheniani dove gli echi e i rimandi di esseri umani portati ormai al devasto, che cercano conforti in qualsiasi modo pur di non sopperire all'ansia e alla depressione. Qui alcune formule di rito sono davvero glaciali portando i personaggi ad essere cavie da laboratorio dove non ci si fa mancare nulla dal sesso molto spinto, orge, l'abiezione più totale dove ci si priva di arti, si passa al cannibalismo e si arriva a compiere omicidi efferati. Azzeccatissimo il cast dove Jesse Plemons riesce a dare quel piccolo contributo in più riuscendo a dare carattere e dimostrando di essere uno dei più grandi attori di questo periodo.


Out of Darkness


Titolo: Out of Darkness
Regia: Andrew Cumming
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Un gruppo di sei persone affamate e disperate attraversa a fatica uno stretto di mare per trovare una nuova casa. Ma quando cala la notte, l'aspettativa si trasforma in paura e dubbio quando si rendono conto di non essere sole.
 
Il film ambientato nell'era della pietra è una sorta di survivor movie dove tutta una prima parte di narrazione serve a farci conoscere il nostro gruppetto dove ognuno ha un ruolo e non manca il leader forzuto. Ci mostra una natura selvaggia e inesplorata dove il nomadismo può portare a fare brutti incontri. La parte che più ho apprezzato del film a parte le location e la fotografia è l'aver giocato con lo spettatore per i primi due atti su una falsa pista quando infine scopriamo cosa davvero sembra dare la caccia ai nostri protagonisti. Gli ultimi momenti infatti riescono a trasmettere atmosfera e disagio in maniera accentuata e magnifica, restituendo al film anche una sua precisa presa di posizione per quanto concerne le leggi della sopravvivenza e chi è realmente il nemico quando non ci sono confini e territori ancora da spartire. Dalla tundra alle montagne il viaggio per portare i nostri fuori dalle tenebre in cerca di un riparo trova prima di tutto un nemico e rapporti ostili interni quasi tutti basati sul rapporto di forza per poi passare alla paura primordiale di qualcosa che fino ad allora non si era mai visto e scoperto

venerdì 2 agosto 2024

Penda's Fen


Titolo: Penda's Fen
Regia: Alan Clarke
Anno: 1973
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Nell'estate 1955, Stephen Franklin, figlio unico di un pastore protestante, deve fare i conti con la propria identità e le pressioni della società, tra il senso di colpa religioso e le proprie fantasie, tra la passione per la musica - in particolare di Edward Elgar, simbolo di un aureo conservatorismo - le sue pulsioni erotiche e l'attrazione per le origini pagane rievocate tramite Penda, re di Mercia.
 
Stephen è il segreto della scoperta. Un ragazzino antenato diretto dei Túatha Dé Danann, giovane curioso che non sa che strada prendere costantemente intimorito dai suoi coetanei e dalla religione che lo vorrebbe più accondiscendente alle regole. Continuamente stimolato dai sogni i quali non possono essere repressi dalla società e dal dogma, trascinano il ragazzo in continue lotte tra demoni e angeli senza riuscire a distinguere i ruoli che essi hanno. Soprattutto perchè Stephen sperimenta un fatto indissolubilmente ambiguo come quello di trasformare gli stessi angeli e demoni e viceversa intuendo che forse sono la faccia della stessa medaglia. Allo stesso tempo con i dubbi e la stoicità dei suoi genitori nasce dentro di lui un dubbio sulla propria natura che soprattutto in quel finale onirico lascerà posto alla componente folkloristica di cui il film è uno dei rappresentanti principali dell'epoca. In tutto ciò tra la scoperta del proprio se, tra una comunità silenziosa che comincia a manifestare dubbi su bizzarre operazioni governative top-secret che non meglio specificate élite di potere starebbero compiendo nel sottosuolo di Pinvin e presenze notturne inquietanti, il film di Clarke riesce a sorprendere diventando un film fondamentale nell'evoluzione di un genere e allo stesso come mistery mai davvero svelato di cosa realmente stia succedendo nel sottosuolo di Pinvin e perchè alcuni ragazzi vengano infettati da questa misteriosa sostanza.

martedì 23 luglio 2024

Signore del disordine


Titolo: Signore del disordine
Regia: William Brent Bell
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

Durante le celebrazioni della Festa del Raccolto, in un paesino nella campagna inglese scompare misteriosamente una ragazza. Si tratta di Grace, la figlia di Rebecca, la nuova ministro del culto, da poco arrivata. Mentre la polizia e gli abitanti del luogo cercano disperatamente, Rebecca scopre l'oscuro passato della città e deve decidere quanto è disposta a sacrificare per combattere il male.
 
A volte il segreto dei folk horror è proprio quello di lasciare intendere senza mostrare. Nascondere per non palesare nulla. Creare finali aperti lasciando molti dubbi ma avendo opportunamente raccolto ciò che la sceneggiatura e il soggetto hanno seminato.
Il signore del disordine sembra il titolo perfetto di questa opera derivativa che parte dalla scomparsa di un bambino, per allargarsi ad una maledizione e continuare una tradizione scegliendo opportunamente chi sacrificare e chi eleggere come nuovo successore.
Al centro di tutto c’è Gallowgog, un demone dalle corna imponenti che periodicamente reclama un bambino come decima. Grace è desiderosa di interpretare l’Angelo del Raccolto, un ruolo che prevede un elaborato gioco di ruolo in costume per scacciare Gallowgog. Ma quando Grace scompare nella foresta in mezzo al caos dei festeggiamenti, la ricerca disperata per ritrovarla mette a nudo gli oscuri segreti della cittadina. Bisogna ammettere che la discesa all'inferno finale nei meandri della bestia e l'arrivo della creatura nonchè il passaggio del testimone per quanto possano essere le scene più evocative e cariche di pathos e cg allo stesso tempo diventano quelle con minor forza distruggendo quel margine di atmosfera che l'opera aveva cercato di inseguire.

giovedì 16 maggio 2024

Love Lies Bleeding


Titolo: Love Lies Bleeding
Regia: Rose Glass
Anno: 2024
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Lou è la manager di una palestra a cui l'incontro con Jackie cambia la vita. Quest'ultima è una bodybuilder con il sogno di vincere un concorso a Las Vegas. La loro passione divampa, ma deve fare i conti con la violenta famiglia di Lou. Un cognato picchiatore, un padre criminale che detiene un poligono di tiro e una spirale di delitti che le coinvolge direttamente.
 
Il secondo lungometraggio della Glass è semplicemente adorabile. Oltre ad essere un perfetto mix di generi passando dal noir al crime thriller con elementi fantasy al revenge movie e altro ancora riesce ad essere ironico e letale, trovando sempre un equilibrio tra i poli opposti che lo compongono. E' un film molto moderno nella grazia con cui è stato girato, nella scelta ottima del cast e nell'aver compiuto uno sforzo in più nel tratteggiare due protagoniste e caratterizzarle così bene che quando sembra che una stia per prevalere sull'altra arriva un colpo di scena in grado di rimetterle in gioco e renderle due anti eroine in una versione più body horror e folle rispetto a THELMA & LOUISE e alla sua dichiarazione femminista.
Glass ama troppo il cinema per non poterlo citare in un qualche modo e le strizzate d'occhio vanno ad una lunga lista di autori tra i quali Lynch, Ducournau, Cronemberg, Verhoeven. Un cinema muscolare americano tutto al femminile non manca davvero nulla, dalle scene di combattimento, a mariti violenti che finiscono per essere massacrati di botte, ad un passato che torna, agli omicidi e la sparizione di cadaveri, agli effetti degli agenti dopanti che portano a vere e proprie allucinazioni, a scene lesbo girate davvero bene fino a qualche tocco exploitation o fantasy come nel finale.
Un film con un ritmo pazzesco che riesce ad intrattenere incollando letteralmente lo spettatore allo schermo con continue idee che trovano una piena e appagante messa in scena

lunedì 13 maggio 2024

Baghead


Titolo: Baghead
Regia: Alberto Corredor
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Dopo la morte del padre, da cui si era allontanata da tempo, Iris scopre di aver ereditato un pub secolare e fatiscente. Si reca a Berlino per identificare il corpo del genitore e incontrare l'avvocato per discutere della proprietà. Non sa che, una volta firmato l'atto, diventerà indissolubilmente legata a un'entità indicibile che risiede nel seminterrato del pub - Baghead - creatura mutaforma che può trasformarsi a suo piacimento.

Baghead è un film abbastanza anomalo perchè seppur convincente e interessante nelle scelte sotto molti aspetti, ha dei cali di tensione e delle potenzialità mal sfruttate. Soprattutto alcune scene che non fanno proprio parte dell'atmosfera horror a partire da Iris che non sembra mai temere nulla partendo dalla scelta di dormire nella proprietà gigantesca piena di rumori e movimenti anche da parte di Baghead nella cantina e lei che controlla senza avere paura di nulla, oppure l'arrivo di Owen nel pieno della notte che chiede subito a Iris quel favore per cui la strega è tanto famosa e tanto temuta. Interessante la scelta di riportare in vita le anime dei morti per avere un ultimo dialogo anche se non sempre le scelte risultano funzionali come ad esempio quando Iris vede il cadavere di suo padre o nel pre climax finale e la morte di Katie. Un film che non sfrutta mai davvero il suo potenziale ed essendo british mi aspettavo davvero molto di più soprattutto contando che anche se nella brevitas della vita del suo personaggio abbiamo Peter Mullan.

venerdì 26 aprile 2024

Zona d'interesse


Titolo: Zona d'interesse
Regia: Jonathan Glazer
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 5/5

Rudolf Höss e famiglia vivono la loro quiete borghese in una tenuta fuori città, tra gioie e problemi quotidiani: lui va al lavoro, lei cura il giardino e i figli giocano tra loro o combinano qualche marachella. C'è un dettaglio però. Accanto a loro, separato solo da un muro, c'è il campo di concentramento di Auschwitz, di cui Rudolf è il direttore.
 
Il presupposto è l'elemento più drammatico possibile. Vivere in una villa affianco ad un campo di concentramento sentendo urla, massacri, l'odore dei corpi bruciati, vedere il fumo che esce dai crematori. E' forse un altro dato che ha dell'incredibile per capire l'alienazione a cui si è giunti sentendo Hedwig, la moglie di Rudolf, che quando sente che dovranno spostarsi perchè suo marito è salito di grado, con testardaggine e inamovibilità decide di rimanere ad abitare lì perchè ormai i figli stanno crescendo e non vuole cambiare casa e neppure paese.
Sentire senza vedere cosa succede oltre il muro è stata una scelta astuta con il risultato di fare ancor più male perchè il non vedere significa immaginare e sprofondare nell'abisso.
La tragedia di non voler vedere è un tema che rimane attuale e Glazer, regista che lavora purtroppo troppo poco, riesce in maniera equilibrata, minimale e senza retorica a creare l'orrore più inimmaginabile in mezzo ad una famiglia aristocratica


venerdì 8 marzo 2024

Kitchen (2023)


Titolo: Kitchen (2023)
Regia: Daniel Kaluuya, Kibwe Tavares
Anno: Gran Bretagna
Paese: 2023
Giudizio: 2/5

In una Londra distopica del futuro, dove tutte le case popolari sono state eliminate, Izi e Benji combattono per esplorare il mondo come residenti di The Kitchen, una comunità che rifiuta di abbandonare la propria casa.
 
Kitchen è il tipico esempio di - vorrei ma non posso – o non voglio o non me lo lasciano fare o peggio ancora troviamo il giusto compromesso. Perchè il film e il soggetto le potenzialità le aveva tutte per ritagliarsi una sua denuncia sociale sulle diseguaglianze parlando di divisione tra ricchi e poveri e tra città e periferia. Invece è di un piattume incredibile, lento, nonostante tutte le questioni che voglia affrontare di fatto lasciandole tutte solo di facciata senza mai intervenire a gamba tesa.
In più anche l'elemento legato al fatto che i poveri quando muoiano vengano fatti diventare degli alberi è un aspetto che poteva e doveva essere curato maggiormente.
Kaluuya si prende decine di minuti a mostrare inseguimenti in moto e ragazzi della periferia che cercano di distruggere i droni della polizia per poi non affrontare le questioni veramente importanti.

martedì 12 dicembre 2023

Await further instruction


Titolo: Await further instruction
Regia: Johnny Kevorkian
Anno: 2018
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

La famiglia Milgram è intenta a celebrare il Natale quando si accorge di una misteriosa sostanza nera che ha circondato la loro casa. Qualcosa di terribile sta per accadere, ma cosa? Un disastro ambientale, un attacco terroristico, una guerra nucleare? In mezzo a discussioni sempre più infervorate viene accesa la tv, alla disperata ricerca di informazioni. Ma sullo schermo c'è solo una scritta che lampeggia sinistramente: "Restate in casa in attesa di ulteriori informazioni". Mentre i messaggi televisivi diventano sempre più minacciosi, paranoia e tensione si accumulano.
 
Gli inglesi stanno sempre in prima linea con i francesi in Europa quando si parla di horror. In questo caso tanta fantascienza, un home invasion, paura di attentati terroristici, famiglia disfunzionale, la ragazza indiana in una famiglia conservatrice e tanti altri aspetti. Kevorkian con un budget misurato blinda subito la famiglia dentro casa con una trovata funzionale quanto assurda e da lì in poi lascia che sia il terzo occhio della televisione a dare le regole che via via diventeranno sempre più atroci e sofferenti e dove la polemica non risparmia nulla persino il vaccino.
Seppur vero che il finale diventa tanto esagerato quanto una strizzatina d'occhio a tanti b-movie e alcuni dialoghi sembrano portati al paradosso del non-sense, il film riesce a reggere e mantenere una sua coerenza nell'assurdo a cui va a impattare e il nonno che chiama il figlio "umidiccio" senza smetterla mai di umiliarlo o quando dovranno lavarsi con la candeggina creano un siparietto che andrà piano piano ad esplodere

domenica 19 novembre 2023

All my friends hate me


Titolo: All my friends hate me
Regia: Andrew Gaynord
Anno: 2021
Paese: Gran Breatagna
Giudizio: 4/5

Pete non è molto entusiasta di riunirsi con la sua squadra del college per un weekend di compleanno. Uno dopo l'altro, i suoi amici si rivoltano contro di lui. Si tratta di una vera punizione o è paranoico? Fa parte di uno scherzo malato?

Il talento comico dei Totally Tom riesce a mantenere quell'atmosfera classica dei film grotteschi britannici girati con due lire e con alla base del materiale, delle situazioni tra l'eccessivo e l'imbarazzante (in senso buono nel far delirare gli eventi) e un ritmo fresco condito da recitazioni all'altezza. Sembra di assaggiare qualcosa che strizza l'occhio alla commedia nera senza però mai virare nell'horror sebbene alcune situazioni sembrino evocarlo.
Pete è il classico giovanetto che sembra aver avuto tutto, sicuro di se e anche abbastanza antipatico per certi aspetti. Harry è la sua nemesi. Una commedia di continui ribaltamenti, dove tutto ciò che può sembrare ovvio viene sovvertito, dove non è mai chiaro l'obbiettivo di alcuni personaggi e dove gli assurdi cominciano a succedersi in maniera irrefrenabile. Ci sono alcune scene davvero comiche con i giusti tempi senza forzare mai o rendere eccessiva la vicenda. Avviene tutti ai limiti del bizzarro, dove forse con il tempo non si accetta più lo scherzo e si diventa troppo rigidi con se stessi rischiando in un momento di follia di perdere tutto ciò che si è costruito

martedì 17 ottobre 2023

Let Us Prey


Titolo: Let Us Prey
Regia: Brian O'Malley
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

Un misterioso straniero viene fermato all'interno di una stazione di Polizia dove comincera' a controllare le menti di chi gli sta accanto.
 
Gli horror nelle prigioni sono sempre affascinanti, perchè hanno un'unica location dove sembra entrare il marcio che c'è in giro. DISTRETTO 13 su tutti, poi i vari Last Shift, EATER di Stuart Gordon. Ora trovandoci di fronte ad una produzione british mi aspettavo davvero molto di più.
E'un film sbagliato secondo me negli intenti dove il punto più debole per assurdo è proprio il misterioso straniero che non comunica e non riesce a empatizzare con lo spettatore.
Lo stesso discorso vale anche per la protagonista, per i suoi incubi, per il fatto di essere stata mandata lì dove trova colleghi che la scherniscono e dove il superiore ad un certo punto deraglia del tutto tale da diventare un villain quasi sotto certi aspetti improvvisato per la dinamica con cui si sviluppa la narrazione nel film. Le vittime fanno a gara per cercare di far più schifo e nascondere colpe inenarrabili come aver investito da ubriachi una povera fanciulla, aver massacrato di botte la propria moglie. In tutto questo con una coppia di agenti che appena può cerca di scopare il più possibile. L'uomo misterioso che all'inizio del film arriva direttamente dal mare con i corvi che sembrano vegliare su di lui e questa sua calma e capacità di leggere le menti altrui.
Un film pasticciato, vuoto e sterile per il fatto di ingranare marce nel nulla cosmico.

domenica 3 settembre 2023

A Venezia...un dicembre rosso shocking


Titolo: A Venezia...un dicembre rosso shocking
Regia: Nicolas Roeg
Anno: 1973
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

A Venezia, durante una vacanza col marito, una donna ha delle visioni sulla figlia da poco deceduta. La coppia fa la conoscenza di due anziane, una delle quali si rivela essere una sensitiva in grado di stabilire un contatto con la ragazza defunta.
 
Nicolas Roeg è sicuramente tra i nomi più importanti di un certo cinema di genere britannico.
Idee molto chiare, temi mai scontati, quella voglia di esplorare i luoghi nascosti dell'anima e un talento incredibile in grado di passare da un genere all'altro esplorando tecniche visive in alcuni casi, come alcune scelte di questo film, ottimali rendendolo quasi un precursore nel suo genere.
E qui si eplora il thriller contaminato da un mordente che nel finale diventa quasi horror contando che per tutta la sua durata si è sempre mosso sul metafisico e sopratutto la parapsicologia.
Trovo delle analogie anche se rarefatte e in piccola forma tra il personaggio della sensitiva cieca Heather e quello della sensitiva tedesca Helga Ulmann di PROFONDO ROSSO.
Entrambe nel bene e nel male sono costrette a misurarsi con la morte, avvertendo e sentendo anche ciò che non vogliono diventando riferimenti e baluardi per i protagonisti.
Mi è venuto un altro accostamento da fare per quel finale davvero top per l'epoca, la figura che miete sangue e vittime e che avrà un confronto con lo stesso John, il dwarf, il quale potrebbe essere una distorsione veneziana del Munaciello napoletano trasformato anche nella letteratura non sempre come qualcosa di positivo ma invece misterioso e segno o premonizione di fatalità.
E' un film ricco di simbolismi dove l'atmosfera a volte risulta determinante più della storia in se che tende ad accovacciarsi quando invece rimaniamo sgomenti di fronte a questa nebbia veneziana e l'aver voluto inquadrare più che i luoghi di maggior successo, quei canali e quelle zone in piena decadenza dove si avverte il sangue e l'humus del film con quella sua aria minacciosa e mortifera.

Older Gods


Titolo: Older Gods
Regia: David A. Roberts
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Dopo la scomparsa del suo tormentato amico, l'americano Chris Rivers si reca nella remota campagna gallese per indagare sull'accaduto, conducendolo a un oscuro culto apocalittico.

Older Gods non è propriamente un folk horror o meglio tutto ciò che lo riconduce al filone potrebbe essere il momento finale in cui Chris incontra il leader della setta o quella inguardabile scena in cui vediamo in sottofondo la creatura fatta con pessimi effetti cgi che stanno usando in rete per pubblicizzare il film. Ci sono sin dall'inizio delle scelte che ho trovato non molto plausibili come Chris che lascia la moglie che sta per partorire per questa indagine sull'amico in quella casetta nascosta nel nulla oppure tutta la documentazione prodotta dallo stesso amico e spedita per fargliela arrivare. E' un film dichiaratamente indipendente con un bassissimo budget (infatti per quasi tutto il tempo vediamo solo Chris all'interno della casa) con alcuni segnali e qualche idea ma anche una costante noia mortale. Dai segnali premonitori degli uccelli che cadono dal cielo morti e tutti neri, ai membri del culto che sembrano spiarlo per poi scomparire, alla chiamata con la madre di Billy fino all'epilogo finale, momento decisamente inaspettato, dove Chris vede il suo stesso amico in questa specie di aldilà che lui stesso si è creato.

lunedì 10 luglio 2023

Enys Men


Titolo: Enys Men
Regia: Mark Jenkin
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Su un'isola disabitata della costa della Cornovaglia, nell'anno 1973, una donna che si occupa di studiare la fauna selvatica svolge le sue osservazioni di un fiore raro che cresce proprio in quella zona. Man mano che i suoi studi procedono finirà per mettersi in discussione, incapace di distinguere tra realtà e incubo e ossessionata da visioni del passato.
 
Enys Men fa parte di quel filone che viene definito folk horror in questo caso ambientato nella Cornovaglia con paesaggi mozzafiato e una fotografia che espande ancor di più colori e naturalezza. E' complesso il secondo film di Jenkin perchè quasi non ci sono dialoghi, la maggior parte delle parole arriva da una radio, il sound designer incide prepotentemente nei flash back e nelle sequenze in cui vediamo la pietra di Stonehenge o quel pozzo che sembra turbarla così . Giorno dopo giorno, in una quotidianità alienante passa la giornata a lanciarci qualcosa all'interno senza avere news dall'esterno e dando un feedback alla radio sul fiore raro. La natura degli effetti del menhir è l'elemento chiave che porta il film a dichiarare i suoi intenti e capire cosa abbia potuto portare nel passato alcuni marinai nella loro follia e nella tragicità delle conseguenze. Lento, psichedelico, liminale e minimale, con una protagonista che più che combattere con i fantasmi del passato approfondisce i suoi misteri in un viaggio più psicoanalitico coadiuvato dai contatti con una natura ostile e visioni di uomini e bambine che non vengono mai chiarite del tutto

Black Mirror-Season 6


Titolo: Black Mirror-Season 6
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 6
Episodi: 5
Giudizio: 3/5

A scanso di equivoci quando tutti sembrano avercela a morte sostenendo che non ci siano più quelle idee distopiche frastornanti a cui eravamo abituati posso dire che quando una serie giunge ormai alla sesta stagione con traguardi importanti possa permettersi un cambio di rotta.
Qui sembra che le scelte abbiano portato ad un'esplorazione più horror/weird che scifi.
Una serie antologica con uno standard così alto com'è stato pensato da Charlie Brooker può permettersi di farlo come vuole.


Allora come per la saga di VHS passiamo da frammenti di storie macabre che speravo sfociassero nel folklore quando invece abbracciano una simil idea di snuff movie di LOCH HENRY.


Oppure in MAZEY DAY arroganti fotografi disposti a tutto che finiranno nella tana del "lupo". 


JOAN IS TERRIBLE è quanto di più simpatico e grottesco ci si potesse aspettare certo con un finale sbilanciato ed esagerato ma l'idea alla base è semplicemente originale e attuale più che mai per tutti i fruitori dipendenti da serie tv di ogni tipo. 


BEYOND THE SEA invece l'episodio proprio più scifi e distopico l'ho trovato tra i più deboli con un'idea interessante anche se non originale ma sfruttata male nei tempi e nel ritmo. 


DEMON 79 invece è a tutti gli effetti il più folle e assurdo, qualcosa di atipico anche per i canoni della serie e su questo sono molto contento perchè significa coraggio e voglia di mettersi in gioco con un risultato altalenante ma con un finale in cui si gode e non poco. Nel finale una serie che non ha da far rimpiangere nulla e probabilmente in futuro proverà a contaminarsi di nuovo alzando le antenne per cogliere idee da ogni direzione e genere cinematografico che possa interessargli.

martedì 6 giugno 2023

Lair


Titolo: Lair
Regia: Neil Marschall
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Quando il pilota della Royal Air Force, il tenente Kate Sinclair, viene abbattuta in Afghanistan, trova rifugio in un bunker sotterraneo abbandonato dove vengono risvegliate armi biologiche create dall'uomo, metà umane e metà aliene.
 
Sembra che qualcuno si stia dimenticando dell'autore inglese che ci ha dato tanta manna dal cielo negli ultimi anni sapendo consolidare con le sue doti e i suoi elementi di genere l'action horror.
The Lair è il film sicuramente costato meno, dove anche i nomi all'interno sono quasi tutti sconosciuti e la trama è quanto di più irrilevante possa esserci. Però come tutte le opere del maestro (di cui rimango uno degli unici al mondo a preferire il suo Hellboy(2019) a quello di Del Toro) Lair si fa apprezzare per essere un b movie. Mostri fatti molto male, scene posticce, un'insieme di clichè dai laboratori sotterranei, ai cattivi terroristi, ai russi e i loro esperimenti sugli afgani, ai mostri chiusi in capsule da decenni che aspettano solo di essere risvegliati e via dicendo.
The Lair vive nel bisogno dei regista di continuare a confrontarsi con gli scenari e le trame a lui più congeniali. Certo questo sembra veramente un prodotto che se non lo sapevamo mai avremmo detto che fosse di Marshall ma ultimamente è così, sperando di rivederlo presto cavalcando idee più ispirate e con un maggiore budget.