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venerdì 26 aprile 2024

Zona d'interesse


Titolo: Zona d'interesse
Regia: Jonathan Glazer
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 5/5

Rudolf Höss e famiglia vivono la loro quiete borghese in una tenuta fuori città, tra gioie e problemi quotidiani: lui va al lavoro, lei cura il giardino e i figli giocano tra loro o combinano qualche marachella. C'è un dettaglio però. Accanto a loro, separato solo da un muro, c'è il campo di concentramento di Auschwitz, di cui Rudolf è il direttore.
 
Il presupposto è l'elemento più drammatico possibile. Vivere in una villa affianco ad un campo di concentramento sentendo urla, massacri, l'odore dei corpi bruciati, vedere il fumo che esce dai crematori. E' forse un altro dato che ha dell'incredibile per capire l'alienazione a cui si è giunti sentendo Hedwig, la moglie di Rudolf, che quando sente che dovranno spostarsi perchè suo marito è salito di grado, con testardaggine e inamovibilità decide di rimanere ad abitare lì perchè ormai i figli stanno crescendo e non vuole cambiare casa e neppure paese.
Sentire senza vedere cosa succede oltre il muro è stata una scelta astuta con il risultato di fare ancor più male perchè il non vedere significa immaginare e sprofondare nell'abisso.
La tragedia di non voler vedere è un tema che rimane attuale e Glazer, regista che lavora purtroppo troppo poco, riesce in maniera equilibrata, minimale e senza retorica a creare l'orrore più inimmaginabile in mezzo ad una famiglia aristocratica


venerdì 8 marzo 2024

Kitchen (2023)


Titolo: Kitchen (2023)
Regia: Daniel Kaluuya, Kibwe Tavares
Anno: Gran Bretagna
Paese: 2023
Giudizio: 2/5

In una Londra distopica del futuro, dove tutte le case popolari sono state eliminate, Izi e Benji combattono per esplorare il mondo come residenti di The Kitchen, una comunità che rifiuta di abbandonare la propria casa.
 
Kitchen è il tipico esempio di - vorrei ma non posso – o non voglio o non me lo lasciano fare o peggio ancora troviamo il giusto compromesso. Perchè il film e il soggetto le potenzialità le aveva tutte per ritagliarsi una sua denuncia sociale sulle diseguaglianze parlando di divisione tra ricchi e poveri e tra città e periferia. Invece è di un piattume incredibile, lento, nonostante tutte le questioni che voglia affrontare di fatto lasciandole tutte solo di facciata senza mai intervenire a gamba tesa.
In più anche l'elemento legato al fatto che i poveri quando muoiano vengano fatti diventare degli alberi è un aspetto che poteva e doveva essere curato maggiormente.
Kaluuya si prende decine di minuti a mostrare inseguimenti in moto e ragazzi della periferia che cercano di distruggere i droni della polizia per poi non affrontare le questioni veramente importanti.

martedì 12 dicembre 2023

Await further instruction


Titolo: Await further instruction
Regia: Johnny Kevorkian
Anno: 2018
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

La famiglia Milgram è intenta a celebrare il Natale quando si accorge di una misteriosa sostanza nera che ha circondato la loro casa. Qualcosa di terribile sta per accadere, ma cosa? Un disastro ambientale, un attacco terroristico, una guerra nucleare? In mezzo a discussioni sempre più infervorate viene accesa la tv, alla disperata ricerca di informazioni. Ma sullo schermo c'è solo una scritta che lampeggia sinistramente: "Restate in casa in attesa di ulteriori informazioni". Mentre i messaggi televisivi diventano sempre più minacciosi, paranoia e tensione si accumulano.
 
Gli inglesi stanno sempre in prima linea con i francesi in Europa quando si parla di horror. In questo caso tanta fantascienza, un home invasion, paura di attentati terroristici, famiglia disfunzionale, la ragazza indiana in una famiglia conservatrice e tanti altri aspetti. Kevorkian con un budget misurato blinda subito la famiglia dentro casa con una trovata funzionale quanto assurda e da lì in poi lascia che sia il terzo occhio della televisione a dare le regole che via via diventeranno sempre più atroci e sofferenti e dove la polemica non risparmia nulla persino il vaccino.
Seppur vero che il finale diventa tanto esagerato quanto una strizzatina d'occhio a tanti b-movie e alcuni dialoghi sembrano portati al paradosso del non-sense, il film riesce a reggere e mantenere una sua coerenza nell'assurdo a cui va a impattare e il nonno che chiama il figlio "umidiccio" senza smetterla mai di umiliarlo o quando dovranno lavarsi con la candeggina creano un siparietto che andrà piano piano ad esplodere

domenica 19 novembre 2023

All my friends hate me


Titolo: All my friends hate me
Regia: Andrew Gaynord
Anno: 2021
Paese: Gran Breatagna
Giudizio: 4/5

Pete non è molto entusiasta di riunirsi con la sua squadra del college per un weekend di compleanno. Uno dopo l'altro, i suoi amici si rivoltano contro di lui. Si tratta di una vera punizione o è paranoico? Fa parte di uno scherzo malato?

Il talento comico dei Totally Tom riesce a mantenere quell'atmosfera classica dei film grotteschi britannici girati con due lire e con alla base del materiale, delle situazioni tra l'eccessivo e l'imbarazzante (in senso buono nel far delirare gli eventi) e un ritmo fresco condito da recitazioni all'altezza. Sembra di assaggiare qualcosa che strizza l'occhio alla commedia nera senza però mai virare nell'horror sebbene alcune situazioni sembrino evocarlo.
Pete è il classico giovanetto che sembra aver avuto tutto, sicuro di se e anche abbastanza antipatico per certi aspetti. Harry è la sua nemesi. Una commedia di continui ribaltamenti, dove tutto ciò che può sembrare ovvio viene sovvertito, dove non è mai chiaro l'obbiettivo di alcuni personaggi e dove gli assurdi cominciano a succedersi in maniera irrefrenabile. Ci sono alcune scene davvero comiche con i giusti tempi senza forzare mai o rendere eccessiva la vicenda. Avviene tutti ai limiti del bizzarro, dove forse con il tempo non si accetta più lo scherzo e si diventa troppo rigidi con se stessi rischiando in un momento di follia di perdere tutto ciò che si è costruito

martedì 17 ottobre 2023

Let Us Prey


Titolo: Let Us Prey
Regia: Brian O'Malley
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

Un misterioso straniero viene fermato all'interno di una stazione di Polizia dove comincera' a controllare le menti di chi gli sta accanto.
 
Gli horror nelle prigioni sono sempre affascinanti, perchè hanno un'unica location dove sembra entrare il marcio che c'è in giro. DISTRETTO 13 su tutti, poi i vari Last Shift, EATER di Stuart Gordon. Ora trovandoci di fronte ad una produzione british mi aspettavo davvero molto di più.
E'un film sbagliato secondo me negli intenti dove il punto più debole per assurdo è proprio il misterioso straniero che non comunica e non riesce a empatizzare con lo spettatore.
Lo stesso discorso vale anche per la protagonista, per i suoi incubi, per il fatto di essere stata mandata lì dove trova colleghi che la scherniscono e dove il superiore ad un certo punto deraglia del tutto tale da diventare un villain quasi sotto certi aspetti improvvisato per la dinamica con cui si sviluppa la narrazione nel film. Le vittime fanno a gara per cercare di far più schifo e nascondere colpe inenarrabili come aver investito da ubriachi una povera fanciulla, aver massacrato di botte la propria moglie. In tutto questo con una coppia di agenti che appena può cerca di scopare il più possibile. L'uomo misterioso che all'inizio del film arriva direttamente dal mare con i corvi che sembrano vegliare su di lui e questa sua calma e capacità di leggere le menti altrui.
Un film pasticciato, vuoto e sterile per il fatto di ingranare marce nel nulla cosmico.

domenica 3 settembre 2023

A Venezia...un dicembre rosso shocking


Titolo: A Venezia...un dicembre rosso shocking
Regia: Nicolas Roeg
Anno: 1973
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

A Venezia, durante una vacanza col marito, una donna ha delle visioni sulla figlia da poco deceduta. La coppia fa la conoscenza di due anziane, una delle quali si rivela essere una sensitiva in grado di stabilire un contatto con la ragazza defunta.
 
Nicolas Roeg è sicuramente tra i nomi più importanti di un certo cinema di genere britannico.
Idee molto chiare, temi mai scontati, quella voglia di esplorare i luoghi nascosti dell'anima e un talento incredibile in grado di passare da un genere all'altro esplorando tecniche visive in alcuni casi, come alcune scelte di questo film, ottimali rendendolo quasi un precursore nel suo genere.
E qui si eplora il thriller contaminato da un mordente che nel finale diventa quasi horror contando che per tutta la sua durata si è sempre mosso sul metafisico e sopratutto la parapsicologia.
Trovo delle analogie anche se rarefatte e in piccola forma tra il personaggio della sensitiva cieca Heather e quello della sensitiva tedesca Helga Ulmann di PROFONDO ROSSO.
Entrambe nel bene e nel male sono costrette a misurarsi con la morte, avvertendo e sentendo anche ciò che non vogliono diventando riferimenti e baluardi per i protagonisti.
Mi è venuto un altro accostamento da fare per quel finale davvero top per l'epoca, la figura che miete sangue e vittime e che avrà un confronto con lo stesso John, il dwarf, il quale potrebbe essere una distorsione veneziana del Munaciello napoletano trasformato anche nella letteratura non sempre come qualcosa di positivo ma invece misterioso e segno o premonizione di fatalità.
E' un film ricco di simbolismi dove l'atmosfera a volte risulta determinante più della storia in se che tende ad accovacciarsi quando invece rimaniamo sgomenti di fronte a questa nebbia veneziana e l'aver voluto inquadrare più che i luoghi di maggior successo, quei canali e quelle zone in piena decadenza dove si avverte il sangue e l'humus del film con quella sua aria minacciosa e mortifera.

Older Gods


Titolo: Older Gods
Regia: David A. Roberts
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Dopo la scomparsa del suo tormentato amico, l'americano Chris Rivers si reca nella remota campagna gallese per indagare sull'accaduto, conducendolo a un oscuro culto apocalittico.

Older Gods non è propriamente un folk horror o meglio tutto ciò che lo riconduce al filone potrebbe essere il momento finale in cui Chris incontra il leader della setta o quella inguardabile scena in cui vediamo in sottofondo la creatura fatta con pessimi effetti cgi che stanno usando in rete per pubblicizzare il film. Ci sono sin dall'inizio delle scelte che ho trovato non molto plausibili come Chris che lascia la moglie che sta per partorire per questa indagine sull'amico in quella casetta nascosta nel nulla oppure tutta la documentazione prodotta dallo stesso amico e spedita per fargliela arrivare. E' un film dichiaratamente indipendente con un bassissimo budget (infatti per quasi tutto il tempo vediamo solo Chris all'interno della casa) con alcuni segnali e qualche idea ma anche una costante noia mortale. Dai segnali premonitori degli uccelli che cadono dal cielo morti e tutti neri, ai membri del culto che sembrano spiarlo per poi scomparire, alla chiamata con la madre di Billy fino all'epilogo finale, momento decisamente inaspettato, dove Chris vede il suo stesso amico in questa specie di aldilà che lui stesso si è creato.

lunedì 10 luglio 2023

Enys Men


Titolo: Enys Men
Regia: Mark Jenkin
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Su un'isola disabitata della costa della Cornovaglia, nell'anno 1973, una donna che si occupa di studiare la fauna selvatica svolge le sue osservazioni di un fiore raro che cresce proprio in quella zona. Man mano che i suoi studi procedono finirà per mettersi in discussione, incapace di distinguere tra realtà e incubo e ossessionata da visioni del passato.
 
Enys Men fa parte di quel filone che viene definito folk horror in questo caso ambientato nella Cornovaglia con paesaggi mozzafiato e una fotografia che espande ancor di più colori e naturalezza. E' complesso il secondo film di Jenkin perchè quasi non ci sono dialoghi, la maggior parte delle parole arriva da una radio, il sound designer incide prepotentemente nei flash back e nelle sequenze in cui vediamo la pietra di Stonehenge o quel pozzo che sembra turbarla così . Giorno dopo giorno, in una quotidianità alienante passa la giornata a lanciarci qualcosa all'interno senza avere news dall'esterno e dando un feedback alla radio sul fiore raro. La natura degli effetti del menhir è l'elemento chiave che porta il film a dichiarare i suoi intenti e capire cosa abbia potuto portare nel passato alcuni marinai nella loro follia e nella tragicità delle conseguenze. Lento, psichedelico, liminale e minimale, con una protagonista che più che combattere con i fantasmi del passato approfondisce i suoi misteri in un viaggio più psicoanalitico coadiuvato dai contatti con una natura ostile e visioni di uomini e bambine che non vengono mai chiarite del tutto

Black Mirror-Season 6


Titolo: Black Mirror-Season 6
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 6
Episodi: 5
Giudizio: 3/5

A scanso di equivoci quando tutti sembrano avercela a morte sostenendo che non ci siano più quelle idee distopiche frastornanti a cui eravamo abituati posso dire che quando una serie giunge ormai alla sesta stagione con traguardi importanti possa permettersi un cambio di rotta.
Qui sembra che le scelte abbiano portato ad un'esplorazione più horror/weird che scifi.
Una serie antologica con uno standard così alto com'è stato pensato da Charlie Brooker può permettersi di farlo come vuole.


Allora come per la saga di VHS passiamo da frammenti di storie macabre che speravo sfociassero nel folklore quando invece abbracciano una simil idea di snuff movie di LOCH HENRY.


Oppure in MAZEY DAY arroganti fotografi disposti a tutto che finiranno nella tana del "lupo". 


JOAN IS TERRIBLE è quanto di più simpatico e grottesco ci si potesse aspettare certo con un finale sbilanciato ed esagerato ma l'idea alla base è semplicemente originale e attuale più che mai per tutti i fruitori dipendenti da serie tv di ogni tipo. 


BEYOND THE SEA invece l'episodio proprio più scifi e distopico l'ho trovato tra i più deboli con un'idea interessante anche se non originale ma sfruttata male nei tempi e nel ritmo. 


DEMON 79 invece è a tutti gli effetti il più folle e assurdo, qualcosa di atipico anche per i canoni della serie e su questo sono molto contento perchè significa coraggio e voglia di mettersi in gioco con un risultato altalenante ma con un finale in cui si gode e non poco. Nel finale una serie che non ha da far rimpiangere nulla e probabilmente in futuro proverà a contaminarsi di nuovo alzando le antenne per cogliere idee da ogni direzione e genere cinematografico che possa interessargli.

martedì 6 giugno 2023

Lair


Titolo: Lair
Regia: Neil Marschall
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Quando il pilota della Royal Air Force, il tenente Kate Sinclair, viene abbattuta in Afghanistan, trova rifugio in un bunker sotterraneo abbandonato dove vengono risvegliate armi biologiche create dall'uomo, metà umane e metà aliene.
 
Sembra che qualcuno si stia dimenticando dell'autore inglese che ci ha dato tanta manna dal cielo negli ultimi anni sapendo consolidare con le sue doti e i suoi elementi di genere l'action horror.
The Lair è il film sicuramente costato meno, dove anche i nomi all'interno sono quasi tutti sconosciuti e la trama è quanto di più irrilevante possa esserci. Però come tutte le opere del maestro (di cui rimango uno degli unici al mondo a preferire il suo Hellboy(2019) a quello di Del Toro) Lair si fa apprezzare per essere un b movie. Mostri fatti molto male, scene posticce, un'insieme di clichè dai laboratori sotterranei, ai cattivi terroristi, ai russi e i loro esperimenti sugli afgani, ai mostri chiusi in capsule da decenni che aspettano solo di essere risvegliati e via dicendo.
The Lair vive nel bisogno dei regista di continuare a confrontarsi con gli scenari e le trame a lui più congeniali. Certo questo sembra veramente un prodotto che se non lo sapevamo mai avremmo detto che fosse di Marshall ma ultimamente è così, sperando di rivederlo presto cavalcando idee più ispirate e con un maggiore budget.

sabato 13 maggio 2023

Winnie the Pooh-Blood and Honey


Titolo: Winnie the Pooh-Blood and Honey
Regia: Rhys Frake-Waterfield
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

Nel bosco denominato dei 100 acri, il piccolo Christopher incontra strani personaggi, via di mezzo tra esseri umani e animali: tra questi sono presenti l'orso Winnie Pooh, il maialino Piglet (Pimpi), il Gufo, il Coniglio e l'asinello Eeyore (Ih-Oh). Si prende cura di loro, nutrendoli e insegnandogli a parlare. Passata l'adolescenza, per proseguire negli studi Christopher si trasferisce ed abbandona al loro destino le creature che, durante un rigido inverno, per sopravvivere sono costrette a cibarsi di Eeyore. Trascorsi cinque anni, Christopher torna nel bosco, assieme alla fidanzata, per scoprire che fine hanno fatto i suoi "amici d'infanzia". Pooh e Piglet sono diventati aggressivi e violenti, odiano gli uomini e catturano Christopher dopo aver ucciso la sua compagna. Nel frattempo Maria - in terapia dopo una traumatica esperienza con uno stalker - assieme a cinque amiche si reca, per trascorrere una vacanza, in una casa vicino alla foresta dei 100 acri. Le ragazze finiranno inevitabilmente al centro di una spietata caccia, condotta da Pooh e Piglet, trasformati in aggressivi, violenti e sanguinari predatori di esseri umani.

Lo slasher di Waterfield nonostante sia un super low budget avrà sicuramente ottenuto successo al botteghino visto quanto ha fatto parlare. Il film è ahimè molto debole, se dobbiamo limitarci a trovare come unica scena perlomeno interessante il prologo animato dove scopriamo che visto l'abbandono di Robin, i suoi amichetti del bosco sono diventati cannibali mangiandosi a vicenda.
E' un film senza mordente girato in 10 giorni dove neppure le maschere dei presunti mostri sono ridicole e i momenti wtf in cui seguiamo le gesta disperate di un manipolo di ragazze sembra portare a esiti nefasti e assurdi. Come la ragazza trovata incatenata, una sorta di divertimento per Piglet che per vendicarsi comincia a sparare a destra e a manca, la stessa prigionia di Robin che liberato dalle ragazze non apporta quasi nessun aiuto e via dicendo in un film girato in due location dove visivamente più che torture e slasher con pessimi effetti come la scena del massacro dei bifolchi ad opera di Pooh.

Operation Fortune


Titolo: Operation Fortune
Regia: Guy Ritchie
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

La storia di un agente dell'MI6, reclutato da un'associazione mondiale di controspionaggio per cercare di sventare la vendita di una nuova arma letale, che minaccia di sovvertire l'ordine del pianeta. Affiancato contro i suoi desideri da un esperto in high-tech della CIA, parte per una missione in giro per il mondo per infiltrarsi nella cerchia di un trafficante d'armi miliardario.
 
Ormai Guy Ritchie sta perdendo colpi. E molto alla svelta sembra. Colui che ci aveva abituato a film assurdi e goderecci è passato a trasformarsi in trame ancora più assurde, meno divertenti, con un'ironia british non meglio precisata e su alcune sequenze indigeste per usare un eufemismo.
Spionaggio, inseguimento, azione, combattimenti, inseguimenti ma tutto in toni assurdi che sembrano da commedia dove lascia tutto agli attori e alla faccia granitica di Statham che con tutto il bene che gli voglio come 007 non funziona. Mediocrità, non sense, scene che ruotano su se stesse, dialoghi a volte imbarazzanti come i continui riferimenti all'amore per il vino di Fortune.
Una spy story fracassona in giro per il mondo senza lasciare nulla di quelle chicche come GentlemanRocknRolla e tutti gli altri usciti prima. E' riuscito a fare ancora peggio di Wrath of man ed è tutto detto.

sabato 28 gennaio 2023

She Will


Titolo: She Will
Regia: Charlotte Colbert
Anno: 2021
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Veronica Ghent, anziana star del cinema, dopo un invasivo intervento chirurgico decide di ritirarsi in Scozia, per riprendersi dagli effetti della delicata operazione. È seguita dall'infermiera Desi, che l'accompagna sin dall'inizio con un lungo viaggio in treno, necessario per raggiungere quello che Veronica crede essere un luogo "solitario". All'arrivo, però, l'attrice scopre che il posto è tutt'altro che solitario, essendo frequentato da un gruppo di stravaganti artisti guidati da Tirador. Una leggenda locale narra che nel terreno circostante siano ancora presenti le ceneri di alcune sventurate "streghe", giustiziate su un rogo nel 1722. Veronica è diventata celebre all'età di tredici anni, interpretando un film diretto da Eric Hathbourne, un regista con il quale pare abbia avuto, all'epoca, una relazione sessuale inappropriata. Suggestionata dal posto, dal trauma della mastectomia, dall'idea di tornare a lavorare con Hathbourne in un remake del film che l'ha resa famosa e da vaghi ricordi d'infanzia, Veronica inizia a sperimentare strani sogni, durante i quali entra in connessione con le vittime accusate di stregoneria, arse sul rogo in passato.
 
She Will è meraviglioso quanto strano e scritto in modo fin troppo particolare. Un film girato in maniera straordinaria anche se al contempo risulta macchinoso dove l'inserimento del folklore e degli elementi naturali seppur suggestivi non trovano sempre la giusta collocazione. Un film femminista che regala i momenti migliori nei suoi silenzi, nell'interrogarsi di cosa stia succedendo a Veronica, di quali suggestioni la stiano accompagnando prima della possessione a differenza invece del tentativo di stupro a danno della sua infermiera Desi da parte di un bifolco del villaggio che le offre dei funghetti allucinogeni. C'è il tema della stregoneria, della caccia alle streghe, della natura che custodisce tracce del passato oscuro è profetica della morale della favola, ma tutto rimane sullo sfondo venendo solo accuratamente messo in scena come delle visioni sfrenate simboliche e allegoriche che sebbene sembrino profetiche in realtà vengono poi messe tutte da parte. Così come tutta la critica molto retorica sull'abuso sessuale della protagonista avuta da piccola da parte del regista, dei diritti delle donne e il bisogno di vendicarsi di lui come di tutti gli uomini che commettono violenze e che servono per vendicare quelle streghe messe al rogo in passato dai loro carnefici

domenica 27 novembre 2022

Peaky Blinders- Season 1


Titolo: Peaky Blinders- Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2013
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

irmingham, 1919. La prima guerra mondiale è terminata da poco e i suoi effetti sono ancora visibili sia per la popolazione che per la struttura economica che la sorregge.
In questo contesto sociale si sviluppano le vicende della famiglia Shelby e del loro leader Thomas quale capo della gang denominata Peaky Blinders. Tale nome deriva dalla particolare forma a punta dei loro berretti, arricchita nel caso specifico, dalla particolarità di nasconderci all’interno una lametta atta ad essere usata come arma.
 
Menziona speciale. Finalmente riesco ad aver modo di fruire queste sei importanti stagioni di una delle serie più importanti a rigor di logica per quanto concerne l'ambientazione, i fatti storici, i personaggi iconici, la ricostruzione e la fedeltà scenografica e narrativa e infine i colpi di scena.
La scalata di una gang criminale mossa come tante altre da un'espansionismo che diventerà immenso per quelli che potevano vantare come obbiettivi soprattutto se a tener testa a questo gruppo di gangster troviamo un Thomas Shelby particolarmente ispirato. Un personaggio iconico in grado di dare sfaccettature e importanza ad ogni sceltà che si troverà a fare. Un personaggio per niente muscolare quanto ipnotico per come tramite la perseveranza e l'ingegno riesca sempre ad essere infallibile nelle sue scelte. Poliziotti corrotti, armi scomparse. Il commissario Chester Campbell addetto a risolvere il caso splendidamente caratterizzato. Un altro personaggio che da prima sarà nascosto nella nebbia ma che poi parteciperà attivamente è quello del monumentale Winston Churchill. La prima stagione a parte mostrare una galleria di personaggi e aprire porte su porte si delinea in fondo su un'unica grande domanda quella appunto delle armi scomparse e fatte nascondere proprio dallo stesso Tom.
Valori e morale, il fatto di credere nella forza muscolare come Arthur e John e rendersi invece conto che porta solo a muovere altra violenza, al personaggio mastodontico della zia Polly che assieme a Tom soprattutto nella prima stagione e assieme a Campbell rappresentano quel triangolo attorno a cui tutto ruota e dove Grace riesce a incastrarsi a perfezione in un gioco tra le parti squisito.

Peaky Blinders- Season 2


Titolo: Peaky Blinders- Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 2
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

Sono passati due anni. Scopriamo che il buon Freddy è morto e la prima puntata si apre proprio con il suo funerale mentre vediamo Ada in lacrime tenere in braccio il loro bambino.
Proprio Freddy è stato quel personaggio nella prima stagione a battersi contro i Peaky, a cercare di rendere giustizia a quella democrazia ancora in pasta soprattutto tra i lavoratori nelle fabbriche e nei cantieri. Al suo contorto rapporto di odio e rispetto verso Thomas, all'amore per la sorella di quest'ultimo e ha cercare di spezzare parte dei legami della famiglia Shelby.

Questa seconda stagione parte proprio dai lutti, da quello di Freddy a quello della scelta di non poter avere un'amore con Grace da parte di Tom decidendo l'espansionismo e gli affari a discapito delle scelte del cuore.
Cominciano a delinearsi alleanze importanti con individui spregiudicati come Alfie Solomons, capo della comunità ebraica, il villain di turno e antagonista Darby Sabini, mafioso italiano in una dura e aspra lotta proprio con il criminale zingaro irlandese. La famiglia pur perdendo colpi cresce con l'arrivo inaspettato del figlio creduto perso di Molly, Finn Cole, che diventerà presto una mente matematica perfetta e un allibratore che grazie all'osservazione e sotto la supervisione di Thomas rischia di diventarne l'erede per quanto poi la narrazione e l'evolversi della storia puntino su molto altro. C'è la questione sulle scommesse dei cavalli, gli allibratori, l'uccisione inaspettata di Campbell soprattutto per l'identità del suo carnefice. Nella seconda stagione viene ribadito come la scrittura di Stephen Knight riesca nel difficile compito, pur mettendo nel piatto diverse situazioni diverse, (ebrei, italiani, irlandesi, polizia, governo) di mantenere una struttura chiara, solida e coesa con tutte le pedine messe nel posto giusto e al momento giusto. E questo intersecando molto spesso momenti e circostanze completamente distanti tra di loro. Insomma un piccolo capolavoro storico/narrativo.

Peaky Blinders- Season 3


Titolo: Peaky Blinders- Season 3
Regia: AA,VV
Anno: 2016
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 3
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

La terza stagione inizia con il matrimonio tra Tommy e Grace. Alla sua cerimonia, Thomas incontra dei russi che chiedono protezione alla famiglia Shelby in cambio di preziosi gioielli. Lizzie, la segretaria, pare abbia una storia con un italiano appartenente alla famiglia dei Chiangretta e i Peaky Blinders feriscono brutalmente il figlio del boss. Questo scatena la rivolta degli italiani che termina con l’omicidio di Grace. Tommy va completamente fuori di testa, si rinchiude in una tenuta in campagna, isolandosi anche dai propri affetti. L’antagonista di questa terza stagione, sembra essere un prete, tale John Hughes, un rappresentante della Lega Economica, che vuole opporsi all’affare tra la famiglia Shelby e i russi. Tommy con l’aiuto di Solomons raggiunge un accordo con questi ultimi; e scoperto l’arcano del prete, cerca di ucciderlo ma viene anticipato e ricattato. Ripreso il controllo della sua vita, fa scavare un tunnel dai suoi scagnozzi per accedere al sotterraneo dei russi, per rubare i gioielli.

Un matrimonio, un figlio, degli antagonisti che appartengono ad una casta quasi intoccabile.
Ancora una volta Thomas rischia quasi di finire al creatore dopo essere stato massacrato di botte, ha uno scontro face to face con Alfie, và in paranoia, sospetta di tutti e infine gli viene pure rapito suo figlio e uccisa la moglie per colpa tra le altre cose di un medaglione maledetto.
Sicuramente è la stagione più cupa, dove le mosse vengono fatte a tavolino ai danni degli altri, dove ci sono continui tradimenti e ribaltamenti, dove per la prima volta vediamo il protagonista davvero in difficoltà, stremato, debole e vulnerabile. La mossa di tirare fuori pure i russi oltre tutta la dinamite già presente nelle precedenti stagioni (italiani, irlandesi zingari, ebrei, inglesi) non è molto chiara come intenti e come narrazione in sè. Seppur il cast riesce come sempre ad essere più che adeguato personaggi come Leon Petrovna rimangono appena abbozzati, il doppio gioco della principesa Tatiana non è chiarissimo così come il prete padre John Hughes e il fatto che sia il reponsabile di vari traumi infantili ai danni di Michael.
Una delle stagioni scritte forse peggio ma che ha dalla sua alcune punte di inusitata violenza, uno scontro verbale da storia del cinema e tanti altri passaggi interessanti alcuni dei quali con rimandi esoterici.

Peaky Blinders-Season 4


Titolo: Peaky Blinders-Season 4
Regia: AA,VV
Anno: 2017
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 4
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Don’t fuck with Peaky Blinders, o forse si. Si riparte proprio da quel gesto di Tommy, aprendo con un’intensa sequenza la stagione, che ci mostra i membri della famiglia Shelby con un cappio al collo, pronti per l’impiccagione, che puntualmente non avviene. Quella che ci sembrava la fine del mondo, infatti, è soltanto un altro dei piani di Tommy per riuscire a manipolare le alte sfere britanniche, dimostrando ancora una volta la sua aspirazione alla grandezza. Questo atteggiamento lo porta però all’isolamento più totale, con il solo piccolo Charlie, immerso completamente nel lavoro, senza un minimo di sosta. Il torto subito dagli altri membri della famiglia, ha delle conseguenze rilevanti, quasi tutti hanno chiuso i rapporti con Tommy, ad eccezione di sua sorella Ada e Michael che continuano a lavorare per l’azienda. Ma una nuova minaccia, riunirà ben presto la famiglia. La situazione di apparente calma, viene spezzata da una mano nera, simbolo della mafia italoamericana, recapitata a ciascun componente della famiglia. Entra così in gioco Luca Changretta, figlio del boss che in precedenza avevamo visto giustiziato da Arthur, e ora pronto ad ottenere la sua vendetta. Il primo a farne le spese è John Shelby, ucciso davanti la moglie e Michael che viene ferito. La morte del fratello, riunisce la famiglia Shelby, intenda a superare anche questa minaccia. Vediamo Polly fare un accordo con Changretta, che in realtà si rivelerà essere un’altra trappola organizzata da Tommy. Ma la svolta in quella che può essere considerata come una vera e propria guerra tra famiglie, è un colpo di genio di Tommy. Durante un incontro di pugilato, organizzato proprio da quest’ultimo, tra un suo pugile e un avversario proposto da Solomons (corrotto dagli italiani), nei bagni, vieni quasi ucciso Arthur. Tommy fa credere a tutti che il fratello sia davvero morto e quando Changretta, cattura i Peaky Blinders ecco che ritorna Arthur che spara un colpo in testa al boss italiano

La quarta stagione è tutta un revenge movie su come gli italiani vogliano attaccare direttamente la famiglia Shelby e su come dall'isolamento iniziale, Thomas decida di fare il passo lungo e passare direttamente alla politica. Sicuramente rispetto alla terza qui la scrittura sembra ancora più frettolosa con alcune scene decisamente girate troppo alla veloce facenndo in parte sgigurare lo stesso Changretta che sembra scimmiottare un gangster siciliano con lo stecchino e una parlata a volte quasi ridicola. Dalla divisione iniziale si cerca poi di restare uniti contro una minaccia troppo grande e un colpo di scena che decreta l'uscita di uno dei co protagonisti della serie.
Personaggi come Jessie Eden, Aberama Gold, la stessa Polly che sembra sull'orlo del baratro, il ruolo centrale femminile in particolare per Esme, Lizzie e Ada a cercare di contrastare quel machismo a fronte di una vera e propria ribellione femminile
La quarta stagione di Peaky Blinders a tutti gli effetti è forse la stagione in parte più storico/politica, perchè la politica in particolare negli incontri tra Churchill e Shelby ricoprirà un ruolo chiave soprattutto verso l'ultima stagione. Qui si svolge nel periodo storico delle rivolte operaie, quando il socialismo e il comunismo provavano a mettere in atto la rivoluzione contro il capitalismo e lo sfruttamento degli operai nelle fabbriche. Per questo anche i sindacalisti come poteva sembrare di facciata Freddie Thorne nella prima stagione rappresentano un pericolo in quanto agitatori delle folle.
Tommy cerca di trovare un accordo con lei per evitare che scoppino rivolte nella sua realtà, ma soprattutto per venire incontro agli operai sposando così la causa socialista, stringe un rapporto intimo con Jessie, con il fine di aiutarsi a vicenda, ma in realtà l’unico obiettivo di Tommy è quello di avanzare all’interno del partito comunista per avvantaggiare la sua posizione di potere e vendere al Segretario del Re alcuni nomi dei membri del partito comunista che vogliono una rivoluzione. Lo scambio riguarda un unico favore: avere il permesso di candidarsi al Parlamento di Birmingham South nel partito laburista. Nel finale di stagione vediamo Tommy vincere le elezioni divenendo così deputato.

Peaky Blinders- Season 5


Titolo: Peaky Blinders- Season 5
Regia: AA,VV
Anno: 2019
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 5
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

La quinta stagione si apre con un salto temporale di due anni, con le conseguenze del Crollo di Wall Street che manda in fumo i progetti dei Shelby che puntavano a gestire il proprio impero economico in modo legale, anche a causa di un quasi imperdonabile errore di Michael che ha fatto perdere molti soldi alla compagnia, scatenando l’ira di Tommy e perdendo completamente la sua fiducia. Thomas, dopo esser stato eletto tra le fila del partito laburista, deve affrontare i suoi doveri di politico, contrapposti ai problemi familiari ed i traumi del suo passato che lo tormentano. La vita insieme alla moglie Lizzie e ai suoi figli Charles e Ruby è tutto tranne che tranquilla e l’equilibrio è messo giorno dopo giorno in pericolo dagli eventi che circondano Tommy. Nel frattempo Linda cerca di convincere Arthur ad assumere un ruolo più rilevante negli affari, mentre Ada affronta la gravidanza e Polly sembra aver cambiato il proprio stile di vita. Da Detroit ritorna poi Michael con sua moglie Gina Gray, in attesa di un baby Shelby. I problemi per Thomas sono infiniti: giornalisti, merce proibita in arrivo via nave, il fascista Oswald Mosley, il clan dei Billy Boys che scatena l’ira di Aberama Gold. La quinta stagione è un crescendo di emozioni e intrighi che portano a un season finale ricco di sorprese e che lascia il telespettatore con la voglia di scoprire immediatamente quale sia il futuro degli Shelby.

Una stagione diversa dalle altre soprattutto per quanto concerne il ritmo e le lotte di strada che tendono, visti i tempi, sempre più ad affievolirsi. Tuttavia una delle scene più cruenti dell'intera saga rimane proprio la vendetta del clan dei Billy Boys a danno del figlio di aberama e del suo futuro da pugile. Qui la politica ormai entrati di petto nel partito laburista, prende piede visti anche i fatti storici come il crollo di Wall Street e tanti nuovi campanelli d'allarme in particolare i giovani fascismi in questo caso veicolati da Oswald Mosley, personaggio davvero interessante e complesso che per fortuna riesce ad essere caratterizzato a dovere. Di nuovo dopo i Changretta viene di nuovo tenuta d'occhio la politica italiana, il fascismo come dicevo, per cercare di risolvere i problemi di un paese dal basso e dal populismo. La quinta stagione con tratti anche abbastanza onirici dove tra laudano e crisi mistiche di Thomas, spesso ci troviamo catapultati in spazi desolati. Dove questa più che mai è collegata con la sesta come se fosse un'unica stagione di dodici puntate.




Peaky Blinders- Season 6


Titolo: Peaky Blinders - Season 6
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 6
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

I tormenti di Thomas Shelby proseguono nella sesta stagione di Peaky Blinders che riprende dal punto in cui era terminata la quinta stagione. Il fallito attentato a Mosley pesa sulle spalle di Tommy ma nonostante tutto è costretto ad allestire il funerale di Polly, uccisa come ritorsione dall’IRA. A quel punto la serie fa un salto avanti nel tempo di 4 anni arrivando al 1933 con l’ascesa del nazismo e del fascismo che si faranno sentire sui Peaky Blinders. Dopo la fine del proibizionismo, gli Shelby inseguono il successo con il traffico di oppio ma stringendo anche un’alleanza con i loro peggior nemici.
 
La resa dei conti finale che cme sempre vede un lucido e vigile Tommy alle prese con i tormenti interiori in quel campo fitto di nebbia dove voleva uccidersi se non fosse che Arthur, conoscendo bene il fratello, aveva tolto i bozzoli dalla pistola. Può un nemico ad un tratto sembrare così forte e difficile da contrastare? Ponete questa domanda a Tommy che di antagonisti ne ha visti di tutti i tipi, nazionalità e forme, riuscendo sempre con l'astuzia a trovare un modo per farli crollare.
Diverso quando si ha a chje fare con una fanatismo politico e ideologico che si sta allargando a macchia d'olio e che sembra contaminare tutto ciò che Tommy possiede e su cui ha investito.
Infatti e purtroppo l’ultimo, spregiudicato, tentativo di eliminare Oswlad Mosley gli si è drammaticamente ritorto contro. La famiglia Shelby subisce perdite devastanti e lui rimane solo, ancora una volta a brancolare nel buio. Servono quattro anni prima che si rimetta in sesto e riprenda gli affari, più lucido e spietato che mai. Tommy Shelby pensa sempre più in grande e anche se siamo ormai nel 1933, la concezione del mondo dei Peaky Blinders rimane sempre la stessa, churchill dalla sua in quelle lunge conversazioni in ufficio a dover scegliere se bere rum o whiskey, sembra suggerirgli delle profezie su dove andrà l'Europa e su quale strada prendere, dmostrando così come politica e criminalità alle volte possano viaggiare assieme se traghettati da un fine comune. La sesta stagione porta ormai all'inevitabile crollo di una delle famiglie più interessanti del cinema, dove ormai si è perso l'orientamento in un vuoto così grande che sembra impossibile da colmare, senza più avere Polly a tenere salda la famiglia nei momenti più complessi dove le dinamiche sembravano suggerire un caos interno e a prenderne in parte le redini vedremo Ada, un personaggio che viene caratterizzato molto bene in quel crescendo che da fragile e impulsiva la portano a diventare l'erede della zia.

giovedì 29 settembre 2022

Fall (2022)


Titolo: Fall (2022)
Regia: Scott Mann
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Le due amiche Becky e Hunter si ritrovano intrappolate a 2.000 piedi di altezza sopra una torre radio abbandonata nel deserto, senza attrezzatura e rifornimenti.
 
Fall per quelli come me che soffrono di vertigini e fanno il bunjee jumping da 152 m per cercare di superarle è un bel toccasana. Insomma un film che sai che ha il solo compito di farti cagare addosso e sfidare fino all'ultimi le leggi della fisica. Ed in parte è così anche se mi aspettavo qualcosa di meglio nel casting, nel capire perchè Jeffrey Dean Morgan..non provare almeno per una volta ad ignorare qualche clichè (come l'incidente alla Cliffangher iniziale) e poi lasciare lutto e tristezza a palate prima di intraprendere l'ennesima schiocchezza..
In Cliffangher lui torna ad arrampicare per costrizione, Becky per gettare le ceneri del marito da una delle quattro torri più alte degli States e non è la stessa cosa...
Ma Fall non è stato pensato per la storia (d'altronde nasce come cortometraggio) ma cerca dalla sua di farti respirare la paura attraverso gli sguardi e i respiri delle due protagoniste dove un video in cima può procurare mille like e dove sfidare la morte sembra ormai un gioco da ragazzi alla portata di tutti.
Con un finale clamorosamente banale e sconsclusionato, Fall fa il suo, ovvero alcune inquadrature dall'alto sono davvero emblematiche, usa per fortuna pochi droni se non nel vero senso della parola e lascia come sempre per chi è avvezzo alle altezze quel senso di estraniamento e di vuoto.