Titolo: Marathon
Regia: Yoon-Chul Chung
Anno: 2005
Paese: Corea del Sud
Festival: Cinemautismo 2015
Giudizio: 4/5
Cho-wun, un ragazzo con autismo, adora
le zebre e ha un’unica passione: la corsa. Grazie al supporto della
madre e di un insegnante alcolizzato, il giovane riuscirà ad
allenarsi per partecipare ad una maratona.
Il film è basato su una storia vera. Per due anni il regista Jeong Yun-Cheol ha intervistato Bae Hyeong-Jin, il ragazzo che ha ispirato il personaggio di Cho-Won.
Negli ultimi anni Bae è diventato una
celebrità dopo aver partecipato a varie maratone.
Ha partecipato ad alcuni talk show ed è
apparso in spot televisivi.
Marathon è un film che trova nei
momenti di poesia e di lirismo, avvincenti ed emozionanti, uno dei
momenti più toccanti di questa intensa pellicola che riesce nel
difficile compito di tenere in equilibrio un concentrato di
sentimenti unendo dramma e stupore senza ingenuità, e senza scene
troppo melense e momenti patetici.
Un film con una costruzione molto
solida emozionando in molti casi fino al pianto ma senza incappare in
errori o scene strappalacrime.
Si scava a fondo nell'anima del dolore,
della fragilità, dell'accettazione (la madre) e del coraggio, la
pazienza e la novità di un'esterno che entra in un mondo a lui
sconosciuto (l'allenatore).
L'outsider Jung Yoon-chul, mantiene
salda l'attenzione sui personaggi e costruisce tutto il film nel teso
rapporto tra la madre e il ragazzo.
Lei permea di cure il figlio, senza
rendersi conto che così facendo soffoca qualsiasi suo istinto,
tenendolo lontano dai guai, dallo scherno della gente,
dall'incomprensione, ma anche non permettendogli di evolvere, di
sbocciare.
Grazie all'incontro con l'allenatore in
un rapporto che nella scena degli allenamenti trova uno dei momenti
forse più toccanti, si passa dalla depressione e svogliatezza del
co-protagonista Jung-wook, ex corridore con rimpianti, il quale sarà
proprio lui a far erompere le contraddizioni, quando molto lentamente
riesce a trovare uno spiraglio di comunicazione con Cho-won.
Cho Seung-woo regala una performance
impressionante entrando in un personaggio e facendolo subito suo:
ogni suo gesto, ogni suo sguardo è al contempo un lampo di dolore e
gioia di vivere.
Un film profondo, sincero e importante,
non banale nel raccontare le difficoltà di rapportarsi al disagio,
l'imbarazzo, il rammarico e la gioia, nel presentare gli errori come
le conquiste quotidiane