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sabato 16 luglio 2011

Tropa De Elite 2


Titolo: Tropa De Elite 2
Regia: Josè Padilha
Anno: 2010
Paese: Brasile
Giudizio: 3/5

Il capitano Roberto Nascimento viene promosso a capo dell'intelligence militare, mentre l'ufficiale Matias lo sostituisce al comando del BOPE, la squadra speciale che opera nel difficile scenario delle favelas brasiliane

Vi ricordate quando finalmente uno di nome Josè Padilha confezionò un capolavoro come Tropa De Elite per dare un quadro abbastanza fedele su quanto stesse capitando e capita tutt’ora nelle favelas brasiliane di Rio De Janeiro. Nessuno si aspettava un film di quel tipo.
Poi arriva il secondo.
Crudo,necessario,disperato,cupo e assolutamente realistico è sicuramente tra i migliori film del 2010 e tra i migliori film in generale degli ultimi anni.
Viene quasi da dire che quando le cose non cambiano allora continua la denuncia per cercare di far luce su una realtà che come quella messicana mette in ginocchio le sorti di un paese e di un popolo costretto ad abituarsi ai massacri giornalieri, faide e conflitti tra cartelli del narcotraffico.
Gli agenti del Bope, ottima analisi di come agisce la milizia e quadro impietoso su chi sta dentro,Matias sempre lui, e chi controlla da fuori,Nascimento(Moura in stato di grazia) e su chi cerca di negoziare tentando una deriva di speranza che non potrà mai esserci  e anzi continuando con una critica spietata e spregiudicata della denuncia politica e della corruzione che dilania le sorti del paese.

L’analisi condotta in questo caso è scioccante.
Quando Nascimento ormai investito di carica politica cerca di attuare delle campagne per mobilitare e accrescere la forza spietata del Bope, ma a differenza degli altri interessati per ragioni etiche e per cercare di riuscire a debellare un tumore che sta mettendo in ginocchio il paese, si rende presto conto di quanto sia l’unico a credere nella giustizia a differenza di tutto l’apparato politico che se lo lavora e poi lo inchiappetta con la stessa facilità con cui i ragazzi nelle favelas fanno uso di crack.
Ed è proprio dal clientelismo e i legami di parentela che esce fuori un ennesimo mostro, parente di un altro mostro che sta ai vertici, ha dettare legge uccidendo molti narcotrafficanti e instaurando un regime corrotto militare nelle stesse favelas che sembrano produrre ricchezza a palate.

A livello tematico il film è superlativo nel senso che non si abbassa di fronte a nulla, non cede e anzi aumenta sempre il ritmo e la carica emotiva facendoti prendere parte in questo assedio e questa lunga e disperata guerra civile che sembra non aver mai fine come appunto denuncia con ancora più cattiveria lo stesso regista a distanza di pochi anni.
Fantastica l’analisi sul futuro delle prigioni elaborata da un personaggio davvero da icona come il deputato di sinistra, Diogo Fagra che convive con la ex-moglie di Nascimento, una piccola chiave di volta a livello narrativo che mostrerà alllo sconcertato Nascimento, la corruzione devastante dei suoi colleghui e di tutto l’apparato poliziesco e oltre.
Lui che prova da negoziatore a cercare di essere l’elemento che può dare una risposta ai criminali più pericolosi in una magnifica e profetica scena, circa venti minuti, dall’inizio del film in cui è riassunto già tutto.
Un film come non mai, coraggioso, spietato e infallibile nella sua pesante denuncia in cui proprio l’elemento politico-mediatico è portato ai massimi livelli riuscendo sempre ad essere un microcosmo descrittivo di tutto ciò che capita nei rapporti umani,famigliari,politici,militari e malavitosi.
Padilha sei un figo, continua così!